“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Sunday, 22 January 2017 00:00

Giovanni Block al Bellini

Written by 

Diplomato al conservatorio in composizione e musica applicata, Giovanni Block, cantautore napoletano attivo sulla scena partenopea da ormai una decina di anni, calca spesso i palchi dei teatri durante la sua formazione, e al teatro sceglie di tornare per presentare SPOT, la sua ultima fatica discografica. Per farlo in grande stile si avvale di una line-up di tutto rispetto, composta in parte dai musicisti che lo accompagnano fin dagli esordi, e in parte da special guest, alcune delle quali in veste inedita, come ad esempio Ciro Tuzzi (EPO) alla chitarra elettrica.

Lo spettacolo inizia con Preghiera, uno degli inediti dell’ultimo album, e prosegue con ‘O mare va truvann’ ‘e forte, presentata in maniera bizzarra grazie alla partecipazione del pubblico in sala e conclusa, in contrasto, con l’appassionato preambolo in versi di Enzo Aprea dal suo palchetto. Questo sarà il leitmotiv dell’intera serata, un’alternanza di momenti, apparentemente casuale e disconnessa, che mescolano l’emozione all’ironia, il sentimento e l’appartenenza ai luoghi del proprio vissuto alla leggerezza di una battuta e al coinvolgimento costante del pubblico, talvolta, se vogliamo, in maniera un po’ prosaica e datata, ma comunque piacevole e divertente.
Con la potente voce di Flo, primo ospite della serata, ci immergiamo nella musica popolare con un brano scritto per lei e poi, subito, in duetto con il padrone di casa per cantare Core mio. Block partecipa ma lascia spazio ai suoi ospiti, scende dal palco per diventare spettatore ma poi torna a calcare le tavole, con quella sua attitudine ben poco teatrale, molto spontanea e naturale, quasi come stesse affrontando solamente le prove dello spettacolo. Cosa che di impatto lascia spiazzati – un po’ come il maglione bianco dolcevita che sceglie di indossare per comparire in scena – ma che con lo scorrere del concerto rivela la vena confidenziale, e niente affatto formale, del suo approccio scenico, che si contrappone in maniera netta al luogo, ma che pian piano lo conquista e lo plasma in forme molteplici e differenti, quanto molteplici e differenti sono le forme della sua musica.
Ne è riprova l’entrata in scena di CosMICO, talentuoso beatboxer di strada che si cura dei cori spagnoleggianti di Tiempo e viento e dell’accompagnamento ritmico di Senza avere successo, 'rappettino' orecchiabile alla Caparezza. È poi il momento di Ciro Tuzzi, che imbraccia la sua chitarra acustica per suonare la sua splendida Venere, confermando ancora una volta che quando c’è lui davanti a un microfono la bellezza è assicurata. A seguire, Dint’ all’underground, La neve che accadrà (cantata in studio insieme a  Sergio Cammariere), Tutto molto relativo, Lorenzo, in cui ancora una volta il pubblico viene invitato a partecipare, stavolta sul palco, improvvisando improbabili coreografie in stile villaggio turistico. In chiusura, Senza dicere niente, pezzo cantato insieme a Francesco Di Bella, assente (ahimè) giustificato della serata.
Una serata piacevole che scorre via senza sguardi impazienti all’orologio, tra musica e teatro popolare, qui inteso nel senso più stretto del termine. Block tiene bene il palco nonostante quell’aria di chi ci si è ritrovato quasi per caso: canta, recita, scherza, in coerente armonia con le diverse sfaccettature della sua produzione artistica, che, invero, un po’ disorienta, in particolar modo chi non ha avuto modo di approfondirla. Il risultato è che si esce un po’ frastornati e con addosso la difficoltà di comprendere compiutamente quanto si è visto. L’ecletticità è indubbiamente una qualità, ma può nascondere insidie e, se non incanalata nella giusta direzione, può disperdere eccessivamente l’impegno e le forze profuse. Il pericolo è di non riuscire a proporre in maniera chiara una propria identità ben definita e soprattutto unica, nel senso di esclusiva ed irripetibile, qualità che rendono grande un artista. A Giovanni Block, dunque, auguriamo di continuare, con l’entusiasmo e la creatività che ha sempre dimostrato, lungo il percorso tracciato, e di conquistare l’unicità e l’irripetibilità che il suo indiscutibile e poliedrico talento merita.

 

 

 

 

SPOT Live
Giovanni Block
special guest Flo, Ciro Tuzzi (EPO), Francesco Boom Buzz Ausiello (Moda Loda Broda), Arcangelo Michele Caso, Mariano Bellopede, Pietro Santangelo, CosMICO
in scena Marcello Giannini, Dario Maiello, Roberto Porzio, Fabio Renzullo, Pasquale Benincasa, Augusto Bortoloni, Fabiana Martone, Gianluca Mercurio, Giovanni Sanarico, Stefano Formato
Napoli, Teatro Bellini, 19 gennaio 2017

Leave a comment

il Pickwick

Sostieni


Facebook