“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Sunday, 17 March 2013 20:15

Ribellioni sospese e galleggianti al Teatro del Parco Ducale

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Al Teatro al Parco di Parma, all’interno del suggestivo e silenzioso parco Ducale, è andato in scena Ribellioni possibili di Luis Garcìa-Araus e Javier Garcìa Yague con la regia di Serena Sinigaglia. La recitazione di Mattia Fabris, Stefano Orlandi, Maria Pilar Peréz Aspa, Arianna Scommegna, Chiara Stoppa, Sandra Zoccolan è animata per la durata dell’intero spettacolo da forza e drammaticità con uno spiccato senso dell’umorismo; azzarderei quasi un dichiarato riferimento al sentimento del contrario pirandelliano.

È la satira di una società contemporanea dove ogni ribellione è ancora possibile. Sarà lo spirito combattivo di Garcia, uomo qualunque con un nome comune, che decide di far valere un diritto, a farsene promotore: il risarcimento di ventotto centesimi da parte di una compagnia telefonica. Un gesto contagioso cui si aggregano altri personaggi tutti con un diritto calpestato e una dignità da rivendicare. Le compagnie immobiliari e le assicurazioni; una ragazza a cui è caduto il soffitto dell'appartamento e non riesce a individuare un responsabile tra i vicini di casa; una vedova con una figlia anoressica incurabile a causa del sistema sanitario gestito nevroticamente come azienda; e un uomo che vorrebbe scrollarsi di dosso una soffocante e punitiva educazione cattolica, che mai quanto adesso risulta pertinente e storicizzata.
In scena oggetti comuni sparsi ovunque, oggetti del nostro quotidiano consumismo, che invece di essere vittime dell’usa e getta continuo, vengono riparati e sospesi in aria come ad indicare un galleggiamento in un mare in piena di una società in preda all’odissea dei materiali.
La sospensione in aria degli oggetti avviene in modo istantaneo e rapido, quasi a coincidere con il bisogno di ribellione dei protagonisti; così gli oggetti diventano pensieri e i pensieri diventano definizioni come quelle che Ana, la giovane ragazza malata di anoressia, recita dal proprio libro universitario con rabbia e voce affamata.
In questo quadro fitto di storie che si intrecciano, la conoscenza va di pari passo con il piacere dello spettacolo teatrale. Ribellioni possibili non vuole essere l'ennesima lamentela sulla crisi; difatti è attraverso un teatro-terapia che gli autori sostengono la possibilità del cambiamento; una rivoluzione umana possibile e attuabile attraverso l'acquisizione della consapevolezza dello stato delle cose. L’analisi sociale è lucida e positiva, senza che mai si abusi del termine crisi. Leggerezza non significa mai superficialità, semmai indica la naturale tendenza all’autosalvataggio per non essere ingabbiati nei ferrosi e arrugginiti tempi della burocrazia italiana. Molti ingressi musicali sdrammatizzano situazioni di profondo disequilibrio ed è grazie a questi sketch grotteschi e carichi di cliché che la pesantezza del dramma viene smorzata e abilmente resa di piacevole appetito. “Ingenuus”, che nel diritto romano vuol dire uomo libero, sarà il motto grazie al quale Garcia si sentirà sostenuto nella sua battaglia apparentemente vana e vuota.
La scena finale è la visione di un immaginario onirico che ritrae Ana affamata che realizza finalmente il suo desiderio espresso: “io voglio galleggiare”. È immersa tra i pensieri-materiali come una sirena e saluta così il pubblico con leggerezza e assenza di gravità.

 

 

Serata al Parco
Ribellioni possibili (Rebeldias posibles)
di
Luis Garcìa-Araus e Javier Garcìa Yagüe
regia Serena Sinigaglia
con Mattia Fabris, Stefano Orlandi, Maria Pilar Peréz Aspa, Arianna Scommegna, Chiara Stoppa, Sandra Zoccolan
produzione Compagnia ATIR
con il contributo di Gobierno de Espana - Ministerio de Educacion, Cultura y Deporte, Instituto Nacional De Las Artes Escenicas y De La Musica, Espana Cooperacion Cultural Exterior
scene
Maria Spazzi
costumi Federica Ponissi
attrezzeria Maria Paola Di Francesco
luci Sarah Chiarcos e Alessandro Verazzi
tecnici di scena Roberta Faiolo, Giuliana Rienzi, Stefano Zullo
assistente ai costumi Giada Masi
durata 1h 50’
Parma, Teatro al Parco, 15 marzo 2013
in scena  15 marzo 2013 (data unica)

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