“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Wednesday, 29 June 2016 00:00

Napoli Teatro Festival – I Foja al San Carlo

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Il Napoli Teatro Festival fa tappa nuovamente al Teatro San Carlo per presentare Cagnasse tutto, uno spettacolo nato da un’idea del Direttore della rassegna Franco Dragone, che porta sul palco più importante di Napoli una delle band più rappresentative della scena musicale partenopea degli ultimi anni.

L’idea di base, come lo stesso Dragone spiega, è quella di dare risalto alla musica dei Foja, partendo dalla semplicità della rappresentazione. A conferma di quanto detto, anche la scenografia è essenziale ma non viene trascurato l’elemento non musicale che più ha caratterizzato il progetto Foja e che ha contribuito non poco alla crescita artistica e di pubblico della band, ovvero le illustrazioni animate di Alessandro Rak, che, proiettate sullo sfondo, ripropongono live l’atmosfera creata nei video. Appena intuibile, invece, è il filo logico narrativo annunciato nella presentazione, con i quattro momenti musicali che non sono, invero, ben scanditi e segnalati, e di cui ci si accorge solo consultando la scheda di sala. Anche alla luce di queste considerazioni, non appare quindi chiarissimo l’intervento, o meglio, l’intento di una regia teatrale specifica all’interno di uno spettacolo che è prettamente musicale, senza particolari momenti di teatro che aiutino a completare il racconto così come promesso. Insomma un concerto dei Foja che è semplicemente un concerto dei Foja, il che, sia chiaro, non è affatto un male.
Il teatro è praticamente sold out, fatto che conferma il nutrito seguito, in continua ascesa, che Dario Sansone e soci hanno saputo conquistarsi, passo dopo passo, canzone dopo canzone, concerto dopo concerto in questi dieci anni, da quando, cioè, nel 2006, i quattro musicisti davano inizio all’avventura. Nel 2013 si è aggiunto al gruppo Giovanni Scialdone, musicista di indiscutibile rilievo artistico, già bassista dei Fitness Forever, di cui si è recentemente parlato su queste pagine, e turnista nel progetto solista di Erlend Øye dei Kings of Covenience.
La serata scorre impregnandosi del folk-rock che ha contraddistinto fin dagli esordi la musica dei Foja, con momenti dedicati anche alla musica popolare e un omaggio agli Showmen di Mario Musella, tra i primi a riuscire a coniugare la tradizione partenopea con i suoni d’oltreoceano. Sansone sembra da subito un po’ imbrigliato, costretto da quella “X” di nastro-carta incollata sulle assi di legno e dagli spot puntati sul microfono; un animale in gabbia che pretende il suo spazio, che tenta di ridurre il distacco da un pubblico troppo distante, un piccolo uomo con la sua chitarra e la sua potente voce, su di un palco, forse, ancora troppo grande. Un teatro troppo grande, per dimensioni e storia, una responsabilità dura da accollarsi. Eppure i Foja riescono a calcarlo senza apparenti timori reverenziali, certo non senza un’emozione tangibile e giustificata. Un’esperienza che può stabilire una sorta di prova di maturità, un salto, il passaggio definitivo da promessa a certezza, da dimensione locale a – chissà – palcoscenici di più ampio respiro. Da sule nun se vence maje, Tu m’accire, ‘O Sciore e ‘o viento, ‘A malia e la title track, Cagnasse tutto, incorniciano con cascate di fiori di carta uno spettacolo godibile, ma al quale mancano, a parere di chi scrive, un bel po’ di decibel, soprattutto nella parte ritmica. Forse perché, come lo stesso Sansone ammette ironicamente, “la direzione del teatro era preoccupata per gli stucchi”. Più probabilmente perché, l’acustica di un luogo che nasce come teatro lirico, non è pensata in maniera specifica per certi tipi di rappresentazioni musicali. Questo apparentemente piccolo particolare, influisce, purtroppo, in maniera sensibile sulla resa generale che, come detto, manca di quelle vibrazioni profonde che fanno palpitare la gola e il petto, e che rendono il live un’esperienza di forte coinvolgimento emotivo. Un esperimento, quindi, che soddisfa solo in parte, non per la qualità della proposta, ma per la quantità, che, in un concerto rock, non può mai essere elemento secondario e trascurabile.

 

 

 

 

 

Napoli Teatro Festival Italia
Cagnasse tutto
Foja@San Carlo

regia Franco Dragone
regista collaboratore Michele Mangini
consulenza alle scenografie Nicola Rubertelli

Foja
voce e chitarra Dario Sansone
chitarra Ennio Frongillo
basso Giuliano Falcone
batteria Giovanni Schiattarella
corde (chitarra, mandolino, ukulele) Luigi Scialdone
guest Fabio Renzullo (tromba e armonica), Emidio Ausiello (percussioni)
produzione esecutiva Camponitido (Romeo Grosso, Camilla Ferrari)
illustrazioni Alessandro Rak
performance aerea Imaginaria
sound engineer Daniele Chessa
light designer Gianluca Sacco
programmatore video Alessandro Papa
animazioni Controlzetalab
scenotecnica Stefano Giambanco
produzione Arealive
in collaborazione con Fondazione Campania dei Festival – Napoli Teatro Festival Italia
Napoli, Teatro San Carlo, 27 giugno 2016
in scena 27 giugno 2016 (data unica)

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