“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Tuesday, 09 September 2014 00:00

Les Voyages de Lubylu – Natale a Taipei_8giorni in 8mail

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7° GIORNO

Bisogna dirlo, Julia ha un grande pregio, quando siamo soli mi fa sentire intelligente.
Ieri sera dopo il mio meraviglioso giro per la città in assoluta libertà e la cena lievemente piccante a base di curry, sono ritornato in albergo co' tutta 'a vocca appicciata. La dott.ssa Jenadostovic mi aspettava in camera per aggiornarmi sulla riunione con il Museo.

Tzetzelchia & c. fanno vedere di essere felici della nostra presenza, ma in realtà sono dei veri e propri trablemaker: l'attività di JJ sta finendo per diventare scomoda per tutti, per il Cliente, per l'ambientalista e per la stessa Discovery. Sta di fatto che i Mant's Directors le hanno chiesto per Mercoledì un report sul Vaticano. Pareva la sera prima di un esame, io parlavo e July prendeva appunti: poi ripeteva e seguiva il mio sguardo aspettando con ansia un mio gesto d'assenso. Più che al Taipei Hotel sembravamo al Cepu, lei la studentessa ed io il Group In Tutor...
Tant’è che oggi non è venuta al Mant ma è andata nella sede Discovery a via Bali, con Greenpy a preparare questo fantomatico report. Giornata quindi tranquillissima, tra l'altro pochi sono stati anche i gruppi e i turisti venuti oggi. Ne ho approfittato per vedere la mostra inaugurata ieri, sempre al Mant, sulla dinastia Song. Molto affascinante, oggetti, disegni, papiri di migliaia di anni fa. E mentre giravo con l'audio guida mi chiedevo: ma quante inaugurazioni d'arte mi sono fatto quest'anno? Secondo me più di Sgalbi.
Il Mant è certamente un museo con un futuro roseo; ed il Group In Tour ha un potenziale enorme umano – i cinesi son più di un miliardo – e tecnico – pensate che i sistemi Ej sono made in Taiwan, vengono costruiti proprio qui a Taipei, qui dopo il giolnalaio a destra.
Verso le 17.00 è arrivata Juliuzz con Peace: "Luchi, io mi sto esponendo troppo, ho deciso di fare un passo indietro con il Cliente" che tradotto dal serbo al mandarino significa: "Luchi, sto facendo troppi casini con il Cliente, quando parte il primo aereo per Roma?".
La serata è stata molto soft. Lei, Peace, il giovane Allen ed io ci siamo fatti una cenetta fuori, in un locale panoramico zona Montemalio, 'na specie ‘e zodiaco. A tavola mentre io dicevo stupidate in inglese, Green e Jenadostovic ridevano, Woody mangiava senza fermarsi un attimo. "Woody, do you eat anything?".
"I'm English" mi ha risposto.
Sempre la risposta pronta, altrimenti non riuscirebbe a fare due film l'anno.
Dopo aver cenato cose non meglio identificate, ci siamo affacciati dalla terrazza panoramica, tutti e quattro a cole a cole, sotto un cielo stellato, la luna chiedeva di dormire e le luci di Taipei sembravano quasi volermi salutare.
Eh sì, domani si parte. E non vi nascondo che un po' mi dispiace lasciare Taiwai, una città che step to step ha finito per conquistarmi. Con le sue insegne luminose e le semplici sale da the, con i centri commerciali e le piccole botteghe; ma soprattutto con la cordialità della gente, il loro essere sempre attenti, sempre disponibili, gentili. Una città sospesa tra futuro e passato, con un occhio al progresso e l'altro alla tradizione (perciò so' strabici). Una città in pieno boom economico, come l'Italia degli anni '60. Una città con l'orgoglio della indipendenza; ma ancora di più con la voglia di esserci, di dimostrare di valere, di andare avanti più veloce degli altri, di crescere di fronte al mondo. E non c’è crescita senza speculazione edilizia, non c’è futuro senza abbattere le abitazioni fatiscenti del passato, senza costruire edifici più funzionali nuovi, ma in realtà già vecchi.
Era necessario un simbolo del nuovo corso di una città, di un popolo, di una nazione: il Taipei 101, il grattacielo più alto del mondo.
‘Na specie ‘e Jolly Hotel, ma con molte più camere…
SieSie Taiwan  (Grazie Taiwan)
BocagiLuki   (Prego Luca)

 

8° GIORNO

Oggi credo che finalmente ho superato il Jet Let, oggi che devo partire...
Ho trascorso otto giorni nell'incoscienza più totale, otto giorni senza mai essermi svegliato: bastava che stessi più di dieci minuti seduto da qualche parte che pigliavo per’. Oggi che devo stare 14 ore in un aereo, oggi sono sveglio.
Al Mant s’è lavorato molto, tutto documentato da Woody Allen che ha fatto un vero e proprio servizio fotografico e la Tzetzelchia che faceva i complimenti. Quasi mille persone nella sola mattinata, una scuola di bambine cinesi, tutte che volevano fare la foto col sottoscritto. Un petofilo a Taiwan.
Poi per il resto le solite cose con JJ che sparla di Green: "Se certe cose non le sai fare, non le fa', falle fare a chi le sa fare" e poi: “Questa si dimentica pure gli appuntamenti" e ancora: "Così i Clienti non firmano i contratti!”.
Praticamente il bue che dice colnuto all’asino.
Ma con JJ soprattutto che sa che è il momento migliore per andarsene: "Noo, Luchi, io da domani non mi faccio vedere più!”.
E pure è buono.
Nel fietaxi stamattina Jena ci aveva provato, anche se moderatamente, a convincermi a restare, così da non lasciarla sola. E devo dire la verità, a Taipei sarei anche rimasto altri due giorni, ma solo se lei fosse partita oggi.
In tardo pomeriggio ho salutato lo staff. La birreria e il caffè sono state affettuosissime, mi hanno fatto un regalo, una teiera dove potrò prendermi il mio Fruit Tea. Con un bigliettino con le labbra di un bacio “to beloved Luca” pieno di “Thank you for your help”. Che carine.
Ma il meglio doveva ancora venire: sono andato a salutare la Tzetzelchia, che era nell'ufficio a dare dei regalini a Green Peace e a JJ. Julia dopo averla pluri ringraziata e dopo aver mostrato l’intero campionario dei suoi inchini, ha aperto il cartoncino ricevuto, lo ha letto e tra lo sconcerto degli astanti (la vicedilettlice, l'ambientalista, il regista-fotografo ed io) è scoppiata a piangere! Sì, la Jena è scoppiata in un inarrestabile bagno di lacrime di commozione, che a confronto Mario Merola non è nisciun'!  
Vi prego fatemi salire subito in aereo, ho voglia del pollo lilla, devo rimettere a posto lo stomaco.

 

Taipei, Taiwan
19/28 Dicembre 2006

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