“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Monday, 25 August 2014 00:00

Le corde di Goya

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Corde, danzatori appesi tra la terra ed il cielo, dinamiche, spazio, visioni, annebbiamenti. La nuova produzione della Cie Toula Limnaios trae ispirazione dalle incisioni Los caprichos di Francisco Goya, opere volutamente satiriche che contrastavano gli ideali della società e della politica del tempo e che furono considerate scandalose.

Ottanta incisioni a cui la coreografa greca, che da quasi vent’anni lavora con la sua compagnia a Berlino, si è ispirata dal punto di vista iconografico e storico per metter in scena i mali della contemporaneità. Non solo Los caprichos ma anche Las pinturas negras, quattordici pitture che il grande artista realizzò per la sua casa di campagna chiamata Quinta del sordo, furie pittoriche sulla scia dell’irrazionalità già sperimentata e liberata nei capricci e con la quale sembra voler portare a termine la sua missione come uomo ed artista.
Spente le luci in platea, il pubblico pian piano inizia a concentrarsi e già i danzatori sono saliti all’unisono su delle corde disposte lungo lo spazio del palco. Le corde sono il simbolo del rapporto verticale con la propria anima ed è proprio dei moti dell’anima che lo spettacolo vuole raccontarci.
Varie scene, assoli, duetti, pezzi corali si susseguono ed all’inizio sembra di assistere al mito della caverna ne La Repubblica di Platone, in cui scesi dall’altalena dell’oscurità, i danzatori, in vesti animalesche, sono attratti da un “sole”, da cui però rifuggono anche violentemente, simbolo della civiltà e della storia che incasella la vita. Leggeri sollevamenti di corpi, più violente strattonate ed inizia la relazione fisica tra loro. Il movimento è rapido e leggero, spesso in ripetizione e sperimenta vari appoggi e contatti al pavimento.
Ecco che inizia la seconda parte: ogni danzatore inizia a spogliarsi di qualche costume sociale e mostra parti del corpo come se facesse individuare delle ferite subite, avvicinandosi molto al pubblico. Poi ognuno inizia una passerella di personaggi con oggetti, vestiti, riproponendo varie situazioni, spesso ritornando anche all’utilizzo della corda.
Le ispirazioni immaginifiche di Goya sono molto evidenti in questa seconda parte, come anche il peso del contesto storico in cui l’artista realizzò le sue opere. La coreografa, in un dibattito post-spettacolo con il pubblico, afferma di aver dato ai danzatori solamente l’idea, le immagini delle opere e delle sentenze ad esse legate. I danzatori, dunque, hanno realizzato insieme le coreografie. Hanno sprigionato i loro mostri interiori, le loro debolezze, le loro difese interiori e le speranze di rivoluzione umana. Nella compagnia, fondata nel 1996 a Bruxelles e trasferita l’anno successivo a Berlino, lavorano danzatori da ogni parte del mondo e molti storici collaboratori della coreografa. Nello staff della creazione in corso è presente anche il compositore delle musiche (Ralf R. Ollertz), che ha cominciato a collaborare con Toula già alla Folkwang Hochschule di Essen, diretta da Pina Bausch, e lo scenografo (Carlos Osatinsky).
Proprio le musiche sono state create in sperimentazione con la danza e sono originali per questa specifica creazione.
La compagnia ha sede in un centro dove è presente un piccolo ma intimo teatro Halle-Tanzbühne Berlin dove appunto vengono messi in scena gli spettacoli ed ospitate altre compagnie. È un’atmosfera intima e concentrata ed il pubblico è silenzioso ed attento. La struttura è l’interno di un ex-fabbrica, come molti di questi luoghi “danzerecci” berlinesi.
Miles mysteries non è uno spettacolo facile da comprendere, ma bisogna rifletterci un attimo e collegare bene i pezzi. Sicuramente molte scene ed idee sono davvero forti, contornate poi da una forte tecnica e presenza scenica dei danzatori, unita ad una ricerca di linguaggio coreografico interessante. L’utilizzo iniziale delle corde che segna da preambolo alla “storia”, a mio avviso, ha distolto un po’ l’attenzione del tema, ma poi giustificato dalla ricerca di piani di livello diversi ed altalenanti nel rapporto con se stessi e la vita.
Le musiche le ho trovate davvero originali e suggestive: un mix di elettronica e liricità.
La compagnia sarà a breve in tournée in Brasile, dove è molto apprezzata e richiesta per workshop e spettacoli.

 

 

 

Miles Mysteries
ideazione e coreografia
Toula Limnaios
musica Ralf R. Ollertz
danzatori e creatori Giacomo Corvaia, Marika Gangemi, Elia López, Samuel Minguillon, Hironori Sugata, Karolina Wyrwal, Inhee Yu
assistente alle coreografie Carlos Osantinsky
luci Felix Grimm
costumi Antonia e Toula Limnaios
produzione Cie Toula LImnaios
relazioni con il pubblico Silke Wiethe
produzione Cie Toula Limnaios/Halle Tanzbühne Berlin
foto di scena Cyan
durata 1h 40'
Berlino, Halle Tanzbühne Berlin, 15 agosto 2014
in scena dal 1° al 3, dal 7 al 10, dal 14 al 17 agosto 2014

 

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