“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Tuesday, 20 May 2014 00:00

Viaggio al centro di una nuvola

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Non esiste bambino che non abbia mai desiderato acchiappar nuvole. Tra tutti gli spettacoli naturali, le nuvole sono quelle che più innescano potenti desideri di possesso in cui vengono coinvolti tutti e cinque i sensi: si vorrebbe toccarle, saltarci sopra, annusarle, ma sopra ogni cosa, le si vorrebbe mangiare; e tutti hanno una chiara idea di gusto: panna, biancomangiare, burro, gelato, ricotta, zucchero filato. Ma nell'attesa che prima o poi questo sogno si realizzi ci si accontenta di starle a guardare e ascoltare, come volpi ammirate col naso in su, mai stanchi di farsi ipnotizzare dalle infinite metamorfosi.

Con questo spettacolo/installazione, ecco che 'Le Nuvole' aprono le loro porte sull'onirico, concedendo un'esperienza extrasensoriale per pochi intimi. Prima di entrare in sala verremo messi a parte dello straordinario evento verificatosi nottetempo. Una nuvola ha deciso di atterrare, e ha scelto di farlo proprio sul palcoscenico del Teatro Galilei 104, ed ora è lì, paciosa e docile come una pecorella, a totale disposizione del piccolo e grande pubblico che non solo potrà ispezionarla dall'esterno ma, addirittura, potrà farlo dall'interno. A questa prospettiva qualcuno dei più piccini ha un po' tentennato, ma giusto un attimo, perché il desiderio di sperimentare quanto promesso era troppo forte per trattenerli e non appena la grande porta nera si è aperta eccoli lì trotterellanti e increduli, tutti bocche e occhi spalancati, che entravano in una sala completamente buia. Di fronte ai nostri occhi, non ancora abituati all'oscurità, appariva solo Lei, la Nuvola, grande quasi quanto tutto il palcoscenico e mollemente adagiata sull'assito, intenta ad abbacinarci di luce propria. Impossibile resisterle. Le scarpe del pubblico volano via disordinatamente e come insetti notturni penetriamo, uno ad uno, in quella luce irresistibile.
Ad accoglierci al suo interno c'è Gaia, una dolce abitante della nuvola che ci inviterà a sedere in cerchio mentre odori succulenti e luci soffuse ci avvolgeranno come in un grembo materno. Fabiola, la mia piccola compagna di avventure teatrali e 'assistente', a fine spettacolo dirà: "C'era un profumo dolce e piacevole, e questo è bastato a rassicurarmi".
La nuvola prenderà il volo e saremo noi a condurla col nostro soffiare, e mentre sorvoleremo montagne, deserti, e ghiacci polari, Gaia ci parlerà dei luoghi del mondo esortandoci a fare lo stesso. Ognuno potrà guidare la sua nuvola nei posti preferiti, a patto che si racconti e li condivida con gli altri: Anna ci farà volare in Germania, Leonardo in Toscana, Fabiola alle Mauritius e Francesco ci farà sfiorare le piramidi d'Egitto. Durante la notte ci riposeremo, perché anche le nuvole dormono, e al risveglio Gaia preparerà una torta francese dall'odore inequivocabile: cioccolato! Poi, soffiando bolle di sapone ci dirigeremo verso Sud in cerca di calore e subito dopo verso Nord per sbirciare come sono fatti gli igloo.
Ma in questo viaggiare in lungo e in largo la nostra nuvola, incostante come i venti che la fanno danzare, cambierà colore e temperatura, e da soffice ed enfia del caldo dei venti sahariani, si tramuterà in uno scuro nembo che minaccia quella pioggia che saremo noi a creare; musica per le orecchie e per le mani che, come tamburi, segneranno il tempo di una pioggerella primaverile o di una gelida e impetuosa grandine invernale. Il mare e la terra accoglieranno la nostra acqua e tutto sarà pronto a ripartire dal principio, una nuova nuvola nascerà e il gioco potrebbe non finire mai perché il ciclo dell'acqua ricomincia sempre, daccapo e senza sosta.
Uno spettacolo divertente ed educativo, dove i bambini messi a loro agio e resi protagonisti hanno avuto modo di accostarsi e di familiarizzare con concetti 'scientifici' che sembrano 'lontani' ma che è sufficiente pensare a quanto siano determinanti per la nostra esistenza sulla terra, per sentirli vicini. E prendere il volo a bordo di una nuvola, mi sembra davvero il modo migliore per cominciare ad avvicinarsi a carte cose.

 

 

 

NB. Le immagini a corredo dell'articolo (foto di Amedeo Benestante) fanno riferimento a messinscene precedenti.

 

 

 

 

 

Nuvola d'acqua e d'aria – Spettacolo installazione
ideazione Luciana Forio
con Sandra Mouaikel
spazio scenico Monica Forster
effetti sonori Enrico de Capoa
luci Riccardo Caminotto
design Monica Forster
lingua italiano
durata 30'
Napoli, Teatro Galilei 104/Teatro Le Nuvole, 18 maggio 2014
in scena 18 maggio 2014 (data unica)

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