“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Thursday, 20 March 2014 00:00

ZiaLidiaSocialClub, undicesima serata: "Foxfire" di Laurent Cantet

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Carol Oates è una delle più grandi scrittrici americane viventi, da sempre impegnata a raccontare le tante contraddizioni del suo Paese attraverso i numerosi e complessi personaggi dei suoi libri. Laurent Cantet è un regista francese sensibile verso tutte le realtà al margine attraverso le quali è possibile prendere contatto con la vita vissuta e sofferta ogni giorno e non con quella descritta da qualcuno. Foxfire è il romanzo della Oates che Cantet porta sullo schermo affidando il racconto della trama a Maddi, la cronista della gang delle Foxfire.

Cantet, come la Oates, non giustifica la violenza e gli errori della gang ma allo stesso tempo sembra comprenderne le ragioni, invitando lo spettatore a "non intrappolare la visione in un giudizio" (Michela) esplorando il volto sensibile ed anche il potenziale rivoluzionario di certe forme di ribellione, dove per rivoluzionario si può intendere già la decisione di stare in questo mondo in un altro modo.
L'undicesima serata prevista in rassegna allo Zia Lidia Social Club, dunque, l'abbiamo dedicata alle donne raccontate da Laurent Cantet nel film tratto dal romanzo della Oates, Foxfire.
Siamo negli anni Cinquanta, Maddi e Legs, due adolescenti poco più che tredicenni costrette a farsi forza a vicenda in in una realtà che non le rispecchia, si confidano sulle difficoltà affrontate, mentre sognano un futuro radioso, un futuro insieme contro le ingiustizie. Le ingiustizie subite in famiglia prima, e nella scuola e nella società poi. "Se si sogna da soli è solo un sogno se si sogna insieme è la realtà che comincia", e difatti in poco tempo Maddi e Legs con altre ragazze fondano un gruppo legato da un patto di sangue, il gruppo delle Foxfire.
Vediamo le ragazze reagire insieme alle violenze subite, le vediamo divertirsi, le vediamo provocare e schernire chi si comporta ingiustamente, sperimentare il brivido del rischio, condividere gli esiti delle sconfitta, ribellarsi alle gabbie, ai ruoli sociali, in cui qualcuno vorrebbe imprigionarle. Le Foxfire provano anche a realizzare dei piccoli progetti, lacunosi, indefiniti, ma si lasciano ammirare per la tenacia, la determinazione, il desiderio di continuare a stare insieme nonostante i rapporti nel tempo diventino più difficili. Foxfire parla di sentimenti profondi senza far riferimento all'amore nella coppia, facendo a meno dei comodi effetti catalizzanti della passione, riesce a coinvolgere lo spettatore raccontando come delle adolescenti elaborino e vivano le dinamiche di gruppo cercando di condividere un impegno sociale rivoluzionario, contro il sistema, in una città americana degli anni Cinquanta, dove la gente "si occupa solo della felicità" che uniforma, trascurando il potenziale trasformativo delle differenti sofferenze subite.
Tra i tanti diritti sottratti nel tempo alle donne, questo film ne ricorda uno in particolare, forse il meno considerato, il meno elaborato: il diritto a stare bene con altre donne, la possibilità di divertirsi insieme, di progettare a condividere la propria vita con altre donne, destinate, soprattutto in certi contesti, all'isolamento nella coppia e a una condivisione concessa solo in contesti familiari. Questo film con eleganza ci pone di fronte la delicatezza, la passionalità, la fantasia, la determinazione dell'universo femminile, e la profonda malinconia, la solitudine sentimentale, la sofferenza ammutolita che sembra fasciare i personaggi nel vivo delle circostanze più dinamiche. Nessun avvenimento in Foxfire, nessuna circostanza, neanche la più sfrontatata sembra superficiale, leggera, ma si carica della densità e del'intensità del femminile, una costante anche nel pieno "ardore adolescenziale", elegantemente vissuto dalle energiche protagoniste.
Una possibile lettura del film potrebbe condurci a criticare il potenziale rivoluzionario espresso dalle Foxfire: come ci fa notare Roberto, le ragazze rischiano di lasciarsi intrappolare nelle stesse convenzioni e negli stessi giudizi che biasimono; le loro azioni di protesta sembrano viziate da un'energia disorganizzata adelescenziale priva di obiettivi definiti. "Il passaggio da piccoli vandalismi a un colpo troppo grosso – come ci dice Francesco, il più giovane dei nostri soci – è inopportuno, inadeguatamente padroneggiato". Ma c'è anche chi tra gli spettatori ha definito questo film "un capolavoro, perchè parla di un gruppo di ragazze che da giovani hanno fatto qualcosa di grande se non altro perché hanno provato a sognare insieme" (Sergio). Vedendo Foxfire, immergendosi nella luce antichizzata scelta per il film, osservando i costumi e le acconciature d'epoca, vivendo i contrasti tra l'apparente tranquillità di una cittadella degli anni Cinquanta e l'energia prorompente di chi non si adegua, sogna, e sperimenta, lo spettatore può essere assalito da una profonda malinconia, dalla struggente consapevolezza che l'impossibilità del cambiamento oggi non dipende solo da idee e progetti disorganizzati ma dalla mancanza di sogni comuni. Il disorientamento che viviamo al giorno d'oggi, le difficoltà materiali, le numerose forme di alienazione, ci impediscono di lottare per un nuovo mondo e per noi stessi. La possibile foto su un quotidiano di Legs soddisfatta, nel pieno di una rivolta comunista, ci lascia immaginare che il pensiero delle Foxfire a quel tempo, in qualche modo si è potuto evolvere. Legs ha sognato, realizzato, anche per salvaguardare le altre al momento opportuno, ha mollato, ma poi ha ricominciato a lottare e forse, se era davvero lei su quella foto, alla fine è riuscita a divenire ciò che era veramente. Il futuro ha bisogno di credere che l'incredibile potenzialità del femminile, per lungo tempo ridimensionata, contenuta, e presumibilmente temuta, prima o poi riscatti davvero questo mondo, restituendogli una nuova e profonda potenza che non sia potere su nessuno.

 

 

 

 

 

 

 

Zia Lidia Social Club
XI stagione – Undicesima serata rassegna cinematografica 2013/2014

Proiezione:

Foxfire
di Laurent Cantet

foto della serata Katia Maretto

Avellino, Teatro Carlo Gesualdo – Sala Prove Orchestrali, 9 marzo 2014

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