“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Thursday, 20 March 2014 00:00

Il mesto cabaret della quotidianità

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Ieri come oggi e così sarà domani. Alcune cose si ripetono ogni giorno, sempre uguali, fino al momento dello strappo. All’improvviso qualcosa di inconsueto. Così al Teatro di Sotto, sebbene sia ora di cena, non ci saremmo aspettati che ci sarebbe stato da mangiare e che a servircelo sarebbero stati gli attori.

Lo spettacolo di Diego Sommaripa è ambientato in un locale, uno di quelli in cui c’è un palco ed è possibile esibirsi in un cabaret. L’artista del giorno, sistemato tra tavolini, sgabelli e sagome di misteriosi clienti è Marcello Cozzolino. Ha preparato il famoso monologo di Stefano Benni Il sogno di un muratore ma una serie di strampalati eventi, di strappi, lo costringono di volta in volta a rimandare la sua esibizione. Prima tra tutte, l’intrusione di una topastra, direttamente dal mercato. Nel fuggi fuggi generale che causa la sua presenza, conquista il palco e ci racconta la sua storia di discriminazioni e sogni infranti. Lo spettacolo deve cominciare nonostante il topo e Cozzolino riguadagna la sua posizione: Anche stavolta, però, è interrotto dall’apparizione di uno strano personaggio, immobile e taciturno, che rimasto da solo ci racconta di Onehand Jack e del blues del suo contrabbasso. Cozzolino non ci sta a lasciar perdere questa occasione di esibirsi ma per la terza volta dovrà arrendersi agli eventi e lasciare che una cameriera, che litiga al telefono con il suo ex fidanzato, diventi la protagonista di un nuovo racconto, quello della signorina V. che cerca l’introvabile W. Solo alla fine, quando ognuno ha detto la sua, l’artista del giorno riesce finalmente a fare il suo monologo.
I quattro testi di Benni, utilizzati in questa messinscena, sono inseriti in una struttura da cabaret divertente e leggera, che ricorda da vicino alcuni recenti programmi comici televisivi. A tenere insieme i portatori di storie che entrano ed escono dalla scena, è la figura di un barista insolente e cafone. Con fare sicuro di chi non sbaglia mai e la battuta sempre pronta, interrompe, prende in giro, accompagna fuori e sposta tutti gli altri. È il regista in palcoscenico e non è una metafora perché effettivamente è il regista, Diego Sommaripa, ad interpretare questo ruolo.
Piccole incongruenze quotidiane corre il rischio di rimanere uno spettacolo sdoppiato o quello di essere esso stesso uno strappo. Lo humour di Benni, così ragionato, pieno di sfaccettature e per questo di peso, inserito in un contenitore troppo leggero. Si ride con facilità ad ogni battibecco tra i personaggi, ai loro scambi di battute e poi si rimane interdetti nei monologhi. La faccenda si fa seria. Dietro ogni frase si nasconde un senso, le parole si riferiscono a ciò che viene raccontato ma anche ad altro. Le storie scelte sono storie di periferia ed emarginazione, sono una riflessione sui rapporti umani, sul valore della vita. Accade allora che l’allegria del bar, le parole dette con facilità, le smorfie non facciano da apripista per una fragorosa risata del pubblico ma piuttosto per un sorriso amaro. Lo spettacolo diventa un mesto cabaret che invita alla riflessione subito smorzata dalla ridicola situazione successiva, quasi come se non si volesse prendere la cosa troppo sul serio.
Proprio una riflessione accompagna il saluto finale degli attori e si riferisce ai nuovi mezzi di comunicazione: gli smartphone e i social network che hanno rinchiuso le persone in casa, portandole a preferire una vita virtuale ad una vita vera, a vivere per piacere agli altri piuttosto che a se stessi. Anche in questo caso, però, non c’è da prendere troppo sul serio la cosa e i primi ad essere divertiti sono gli attori.

 

 

Piccole incongruenze quotidiane
tratto da Stefano Benni
riadattamento Diego Sommaripa, Tommaso Vitiello
regia Diego Sommaripa
con Marcello Cozzolino, Davide Magliuolo, Paola Mirisciotti, Gabriella Vitiello
aiuto regia Tommaso Vitiello
grafica Paco Cozzolino
Napoli, Teatro di Sotto, 15 marzo 2014
in scena 15 e 16 marzo 2014

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