“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Friday, 28 February 2014 00:00

Tradizione e nostalgia

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Retropalco in vista, quinte spostate, palcoscenico spoglio. Quando c’era lui … caro lei è teatro nel teatro. Assistiamo alle prove di una compagnia di attori, intenta nella costruzione dello spettacolo.
Siamo negli anni ‘20. Saverio, autore e regista, propone ad un produttore il suo testo ricevendo il finanziamento richiesto. In cambio dovrà accontentarsi degli attori proposti dal finanziatore, tra cui l’amante di un ufficiale fascista, un attore del cinema muto con problemi di droga e un difetto di pronuncia, una vecchia grande attrice ormai alcolista, il figlio poco sveglio di un ex attore e la figlia timida e bruttina di una locandiera. Al fianco del regista, come aiuto tecnico, il tuttofare don Gennaro e la moglie muta di lui.

Carla Taranto, autrice di questo spettacolo di metateatro, mette insieme la trama di Pallottole su Brodway di Woody Allen e il testo di Natale in casa Cupiello di Eduardo De Filippo. L’improvvisata compagnia, infatti, lavora proprio sul capolavoro eduardiano. Giocando con il classico, l’autrice ha immaginato il testo come creazione di Saverio, che lo ambienta a Pasqua nella dimora dei Tuppiello e fa che il diletto del capofamiglia Luca sia la preparazione del panettone. Le modifiche al testo, fino a far sì che in scena venga portato il testo di Eduardo così come lo conosciamo, le farà l’ufficiale fascista, scoprendosi un ottimo autore teatrale e prendendo in mano le sorti di uno spettacolo altrimenti destinato alla catastrofe. È lui a scoprire metafore e simboli e a rendersi conto dello scarso talento artistico della sua amante, fino ad arrivare ad ammazzarla per salvare la rappresentazione.
Se si accetta il gioco sul classico, lo scherzo secondo cui la più celebre opera di De Filippo possa averla scritta un fascista partendo dalla bozza di un autore scadente, ci si diverte. Dobbiamo però sforzarci di accettare questa scelta e non è facile. Sembra una nuova aggiunta all’elenco dei nostalgici mussoliniani: “Quando c’era lui… caro lei” si scrivevano belle commedie e il teatro era salvo. Non dobbiamo scordarci, però, che la trama è quella del film di Woody Allen e che, a salvare la commedia, lì è un boss della mafia.
Lo spettacolo è disseminato di battute di spirito e il ritmo è veloce, tanto che le due parti di cui è composto sembrano chiudersi in pochi minuti. Alcuni caratteri sono poi molto simpatici, come l’attore di cinema muto, molto più bravo a fare espressioni che a parlare.
Sul palco, affiancano il regista Corrado Taranto attori esperti ma anche giovani, senza che si avverta uno scarto. Nell’opera corale ognuno ci mette il suo e si mescola bene con gli altri.
A fine spettacolo, l’elemento più innovativo e direi mai visto prima: uno spettatore interrompe gli applausi alla compagnia per salire sul palco e tessere le lodi di Corrado Taranto e della sua celebre famiglia, ricordano le gesta di Carlo e Nino e sottolineando la differenza essenziale tra il teatro di Napoli e il resto della tradizione teatrale internazionale. È forse la recensione migliore che si possa fare, perché Quando c’era lui… caro lei si inserisce proprio sul filo della tradizione, nutrendosi del già fatto a Napoli, innestando elementi nuovi e sopravvivendo in un contesto in cui la ricerca e la creatività spinta all’estremo hanno smontato la tradizionale idea di teatro per farne qualcosa di diverso.
Quella che ci offre il Teatro Area Nord è puro intrattenimento, un’esperienza all’insegna della leggerezza. Un momento per dimenticare tutto quello che c’è fuori dalla sala del teatro, rilassarsi e ridere. Agli impegni penseremo domani. 

 

 

 

Quando c’era lui… caro lei
di Carla Taranto
regia Corrado Taranto
con Corrado Taranto, Francesco Tuppo, Walter Caputi, Flaminia Fegarotti, Stefano Meglio, Nino Musicò
Napoli, Teatro Area Nord, 23 febbraio 2013
in scena dal 21 al 23 febbraio 2014

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