“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Sara Lotta

Sulla pelle di Stefano (fate vedere questo film)

Stefano non era un ragazzo speciale e la sua storia non ha nulla di più e nulla di meno di tante altre.

Clowneria e senilità: l’arte di essere se stessi

“E la vita è così forte
che attraversa i muri per farsi vedere
la vita è così vera
che sembra impossibile doverla lasciare
la vita è così grande
che quando sarai sul punto di morire,
pianterai un ulivo,
convinto ancora di vederlo fiorire”
(Sogna, ragazzo sogna, Roberto Vecchioni)

 
 

Siamo in una casa di riposo per anziani in un clima surreale di follia e lucidità dove inaspettatamente e del tutto contrariamente al pensiero comune, gli anziani sono vivi e appassionanti più che mai, giocano con se stessi e con la morte, mettendo in scena ogni giorno rituali e novità attraverso l’arte magistrale del clown. Il clown qui inteso e intrepretato come la figura più reale e più vicina al mondo della senilità.

Annie Ernaux e l'autobiografia impersonale

“Azzardo una spiegazione: scrivere è l’ultima risorsa quando abbiamo tradito”.
A dirlo è Jean Genet scrittore e poeta francese molto discusso del Novecento, la cui opera letteraria era così intimamente connessa alla sua vita privata tanto da rendere complessa la distinzione tra realtà e immaginazione, cose inventate e episodi accaduti realmente.
Qualcosa di simile accade con Annie Ernaux, ma senza polemica né discussione: la scrittrice contemporanea dichiara infatti esplicitamente che gli eventi di cui parla nelle sue opere sono reali e del tutto aderenti alla verità.

Il Potere logora chi lo ha

Una pecora vagante nel giardino di una villa immensa, un traffico di corpi nudi e ingarbugliati tra loro, una donna apparentemente estranea a tutto questo che legge Saramago e che ricorda con nostalgia il passato, un uomo, un mito, ovvero Toni Servillo nei panni di colui che ha ingannato, deriso e umiliato il popolo italiano e prima di tutto se stesso, Silvio Berlusconi.
Loro 1 non è sicuramente il miglior film di Paolo Sorrentino, più vicino a La grande bellezza piuttosto che a L’uomo in più o L’amico di famiglia, ma è comunque una pellicola di serie A, con una grande fotografia, una sceneggiatura essenziale e piena di silenzi, una scenografia di livelli altissimi.

“Scannasurice”: Napoli, i topi e la malinconia

Una lunga tournée nazionale, svariati riconoscimenti tra cui il cui il Premio a Imma Villa “Le Maschere del Teatro Italiano 2017” per la migliore interprete di monologo e il Premio della Critica 2015, come migliore spettacolo, immensi e commossi applausi al termine di ogni replica. Si potesse sintetizzare così Scannasurice che torna in scena al Teatro Nuovo di Napoli con la regia di Carlo Cerciello dopo oltre trent’anni dal debutto di Enzo Moscato nel 1982, sarebbe bello perché toglierebbe l’arduo compito di aggiungere parole e commenti ad uno spettacolo di difficile descrizione.

La follia e il tentativo di restare umani

Perché Rodion Romanovič Raskol’nikov ha ucciso la vecchia usuraia, sua proprietaria di casa? Perché era povero e indebitato con lei e vedeva in quest'omicidio la sua unica via di fuga? Era questa la vera soluzione a tutto o avrebbe potuto agire diversamente, magari fuggire, abbandonare l’appartamento, far perdere ogni traccia di sé, in ogni caso evitare di sporcarsi le mani?

“Battlefield”, una vittoria che sa di sconfitta

“Questa guerra − chiede il giovane − avverrà su un campo di battaglia o nel mio cuore? Krishna gli risponde: non vedo alcuna differenza”.
Partiamo da queste battute della pièce per avere la cifra di ciò di cui tratteremo nei prossimi righi.
Prima però torniamo indietro.
Festival di Avignone 1985: Peter Brook inscena il Mahābhārata, uno spettacolo della durata di nove ore che segna così un momento di svolta nella storia mondiale del teatro.
Napoli 2018: al teatro Bellini fino al 25 febbraio torna in scena il regista londinese alla veneranda età di novantadue anni per proporre una nuova versione di quello spettacolo che si presenta in una veste decisamente abbreviata – la durata complessiva è di appena settanta minuti − e in una chiava di lettura estremamente universale e trasversale, nonché con un titolo differente: Battlefield, ovvero campo di battaglia.

Testardamente Joe Barbieri

Per origami si intende l'arte di piegare la carta; esistono tradizioni della piegatura della carta anche in Cina, tra gli Arabi ed in occidente, ma è il Giappone la sua patria d’origine.
Alla base dell'origami ci sono i principi della religione shintoista che vede nelle forme dei fogli di carta, nella loro complessità e fragilità e nella loro possibilità di riproduzione, i principi del ciclo vitale.

Familie Flöz, un fatto di autenticità

Essere unici, autentici, inventarsi una strada, essere consapevoli che quella non è l’unica al mondo, né la migliore, ma semplicemente la propria, esclusiva e inimitabile, identica a se stessa e irripetibile. Come inventarsi una maniera, un certo modo di essere in scena e nel mondo, portarlo avanti, confermarlo ad ogni svolta.
È questa la grande sfida dell’arte contemporanea?

Vasame, pe' chesta vota vasame

La tromba delle scale ellittiche di Palazzo Mannajuolo, i gradini e i passamano barocchi, il frastuono silente e i colpi di pistola a sigillo di un amore morboso: la scena iniziale di Napoli velata, sapientemente ripresa da Ferzan Özpetek, è un vortice turbinoso che stordisce lo spettatore e lo introduce sotto il velo di Eros e Thanatos che da secoli attanaglia Partenope.
Vivere a Napoli, parlare di Napoli, sapere che Napoli è la cosa più vicina alla morte e alla vita nello stesso tempo; c’era davvero bisogno di un film così per ricordarci della bellezza sacra e profana di questa città?
Forse sì, forse no. Dipende da quanto si ami Napoli, e da quanto la si odi.

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il Pickwick

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