“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Antonio Cataldo

Le biciclette di Ryad

Continua l’appuntamento settimanale di Visioni, rassegna del cinema d’autore al cinema teatro Partenio di Avellino. La settimana scorsa è stata la volta de La bicicletta verde primo lungometraggio di finzione della regista saudita Haifaa Al-Mansour, la quale è anche la prima regista donna del paese arabo. Dopo essersi laureata all’Università Americana del Cairo e aver conseguito un master in regia all’Università di Sydney ha realizzato tre cortometraggi e un documentario, Women without Shadows (2005).

Fine della ricreazione

Quinto appuntamento con la rassegna Visioni a cura del Centro Donna di Avellino.
Napoli, una mattina d’estate. Salvatore, 17 anni, prende il suo carretto per vendere granite, dopo che il padre si è già avviato con il banchetto motorizzato. Ma il compito che lo aspetta quella mattina non è servire clienti assetati. Quella mattina deve fare un “favore” per il boss del quartiere: in pratica deve sorvegliare una ragazza poco più piccola di lui, Veronica, reclusa in una struttura abbandonata in una delle periferie della città. Costei ha commesso l’errore di farsi vedere in giro con il tizio sbagliato (in quanto affiliato alla famiglia rivale) e per questo è stata punita, in attesa che il boss la incontri a fine giornata.

Il paradigma della città dei suoni

Un assaggio dello stato dell’arte del rock secondo le giovani generazioni americane, quelle che ascoltano la musica delle college radio e non appartengono a nessuna sottocultura esteticamente connotata. La musica che ascolta la maggioranza di coloro che hanno occupato Wall Street e che sicuramente hanno rieletto Obama.

Un colpo alla botte

Quarto appuntamento con la rassegna Visioni a cura del Centro Donna di Avellino. A Glasgow degli imputati di piccoli reati vengono affidati ai servizi sociali in alternativa al carcere: tra questi c’è Robbie, che è ha già scontato una pena per aggressione e che – dopo alcuni mesi di buona condotta passati accanto alla sua ragazza Leonie che sta per avere un bambino – ha ferito, difendendosi, aggressori appartenenti ad una famiglia con cui la sua è in lotta da sempre.

Dopo la rivoluzione

Terzo appuntamento della rassegna cinematografica Visioni a cura del Centro Donna di Avellino. Parigi, febbraio 1971. Studenti liceali scendono in piazza per protestare contro l’arresto di esponenti del movimento, nonostante il divieto della polizia. Intervengono le brigate d’intervento che picchiano alla cieca e feriscono alcuni di loro. Il movimento studentesco si riunisce per interrogarsi su come reagire. Anche nel liceo di Gilles, alter ego del regista – che nel 1971 ha 16 anni – si discute, si organizzano volantinaggi e distribuzione di giornali ciclostilati. Per dire a chiare lettere dell’ipocrisia del PCF e dell’immobilismo di chi si limita a guardare.

La signora in bianco

Secondo appuntamento della rassegna cinematografica Visioni a cura del Centro Donna di Avellino. Tel Aviv, oggi. Shira, figlia minore di una famiglia ortodossa e appena diciottenne, è promessa sposa di un giovane (poco più grande di lei, se non coetaneo), in attesa di divenire zia: sua sorella maggiore Esther, moglie di Yohai, è in dolce attesa. Completano il quadro familiare un fratello e una sorella più grande, Frida – ancora single – una zia menomata fisicamente (ma saggia e moderna) che accudiscono con amore, la madre e il padre che riveste un ruolo importante nella loro comunità religiosa.

Toni e il Professore

Il caso dei gemelli dagli opposti caratteri è un topos drammaturgico e cinematografico che ben si presta come escamotage narrativo, sia drammatico che – spesso – comico. Questo dualismo a volte non è altro che una metafora del carattere duplice presente in ciascuno di noi, della compresenza, affianco al lato manifesto della personalità, di quello oscuro (celato anche a noi stessi). Ovvio che il cinema – più del teatro – come regno del possibile offra il doppio ruolo ad un unico attore. Cinema come campo dove nulla è impossibile, luogo della finzione, della menzogna costruita ad arte e per l’arte. La definizione vale anche per la politica, almeno per quella attuale, che celebra i suoi riti sulla piazza mass-mediatica dopo essere fuggita dalle piazze reali (frequentate solo in periodi elettorali).

La fuga, la luna e la tempesta

La XXIV Rassegna del Cinema d’Autore Visioni a cura del "Centrodonna" di Avellino in collaborazione con "I Quaderni di Cinemasud" è cominciata mercoledì 13 febbraio al Cinema Partenio e proseguirà per altre 10 settimane. Come sempre la scelta dei film è improntata alla presentazione di opere d’autore – quasi sempre provenienti dai festival più importanti – che non sono state distribuite nel capoluogo irpino. Film d’apertura è stato Moonrise Kingdoom. una fuga d’amore, settimo lungometraggio di Wes Anderson (che ha inaugurato la scorsa edizione del Festival di Cannes).

L'amico "americano"

Jonas David ritorna al Godot Art Bistrot di Avellino dopo circa otto mesi per riproporre quel sound che lo rende, a ragione, il più americano dei nuovi cantautori europei. Nativo di Wuppertal, il venticinquenne musicista tedesco si avvale anche stavolta delle percussioni di Davide Iacono (apprezzato frontman dei VeiveCura) e delle chitarre più glockenspiel e tastiere di Johannes Dietsch.

Un giovane giocatore

Anno nuovo disco nuovo per Peppe Marazzita. Dopo l’e.p. di esordio del 2011, E’ Tutto Gratis su La Fame Dischi, il mese scorso è uscito Mi Gioco I Sogni a Carte, sempre per la stessa etichetta. Sei canzoni che esprimono un punto di vista personale su argomenti personali, vissuti in prima persona, elementi di un discorso sul mondo di un giovane degli anni (duemila)dieci che non possono esulare dalla quotidianità.

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il Pickwick

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