“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

GianLorenzo Franzì

Di quei silenzi che stanno attorno alle parole

Ogni volta che Roberto Latini sale su un palcoscenico, piccolo o grande che sia, è un evento. Autore capace di spogliare la scena, di spogliarsi di tutto e allo stesso tempo riempire di senso e di emozione ogni istante, ha deciso di leggere i versi di La delicatezza del poco e del niente. Non è la prima volta che Latini affronta un testo in versi: d’altronde, ben si sposa la forza con cui l’autore romano piega le parole alle sue volontà interne con lo sforzo che il poeta fa per piegare la grammatica ai suoi versi.

Appunti su "La vita bugiarda degli adulti"

Una frase sentita per caso (o no...), un parente lontano, le insicurezze della vicina adolescenza: parte da questi elementi il percorso di crescita di Giovanna, che sentirà la sua vita fino a poco prima serena sgretolarsi fino a credere di non avere più nulla.

L'ultimo Allen, romantico nichilista

Fare cinema, nel suo senso profondo e primevo di creare immagini significanti, oggi è più difficile che mai: la concorrenza di tv e web produce un sovraccarico di fonti.

A proposito di “M.I.L.F.”: intervista a Natalia Magni

MILF: Mamma Insegnami La Felicità inizia con un inciampo: la protagonista, Sabbri, entra in scena e subito sembra cadere, si smarrisce. Poi riacquista il controllo, ride nervosa, va avanti. Natalia Magni restituisce l’ennesimo trattato sulla solitudine, il ritratto perfetto e centrato di donna, declinandolo attraverso la visione e l’osservazione delle ossessioni più attuali: è in questo modo che Sabbri mette a nudo le maschere che indossiamo tutti, le smonta pezzo per pezzo e ce le sbatte in faccia per permetterci di specchiarci nella nostra (dis)umanità, cadendo nel baratro di un’angoscia tutta contemporanea.

In mezzo alla vita, circondati dalla morte

Il Tanztheater di Wuppertal di Pina Bausch, dopo la scomparsa della fondatrice, ha continuato a portare il giro per il mondo lo stile inconfondibile dell’artista unendo in maniera inestricabile danza e teatro: Since She è però il primo lavoro che il regista greco Dimitris Papaioannou ha realizzato al di fuori della compagnia, una sorta di (sentito, emozionante, profondo) omaggio a quello stile e a quell’universo artistico.

Una gradinata, un palco di pietra e tre spettacoli

Avvistamenti Teatrali è una rassegna “di nuova drammaturgia” che, da quattro anni, sta rivitalizzando e valorizzando uno degli scorci più affascinanti e poco conosciuti della Calabria, l’anfiteatro di Torre Marrana, dove una semplicissima gradinata con al centro un piccolo palco in pietra acquista valore perché incastonato tra una torre antica e un panorama mozzafiato sul tramonto.

“Il traditore”: un cinema di religione fedele a sé stesso

Il cinema di Marco Bellocchio nasce ufficialmente con l’uscita de I pugni in tasca, esordio sul grande schermo del 1965: un film che ancora dopo cinquant’anni conserva assolutamente intatta la sua carica sovversiva con la sua violenza d’impatto, in una filmografia che anche oggi dopo venticinque opere continua ad essere incredibilmente compatta, coesa, fedele a sé stessa.

Libertà e illibertà secondo Carullo-Minasi

"Tuttu sta cumu unu li cunta, li cunti".


 
Spartiacque della messa in scena, svelamento dell’inganno, riflessione teoretica sulla Vita e sull’Arte: esce dalla bocca del padrone diventato servo, uno dei quattro protagonisti del nuovo spettacolo di Carullo-Minasi, portato in anteprima (anticipato dallo studio Bastasi) all’ultima edizione di Primavera dei Teatri, al centro di un monologo fluviale che inizia con le luci ancora accese in sala, dando il via ad un sopraffino gioco metatestuale.

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