“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Letteratura

Letteratura La bottega dei libri

«Narravano che la più misteriosa tra le botteghe fosse la bottega dei libri: da essa pare venisse un diabolico miscuglio di trame e vicende che contagiava i passanti più frettolosi tramutandoli in lettori accaniti».

Thursday, 18 September 2014 00:00

Una saga al crepuscolo: "Ritorno a Brideshead"

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Ritorno a Brideshead (Brideshead revisited) è un romanzo di Evelyn Waugh (Londra, 1903 – Taunton, 1966) scritto nel 1945.
La versione su cui mi sono basato è quella uscita nel 2009 per i tipi di Bompiani, collana “i Tascabili”, traduzione di Ottavio Fatica.
Dalla seconda decade del XX secolo inizia il declino dell’aristocrazia britannica.

A costo di apparire pedante, non posso che partire da una citazione, quella di quarta di copertina perché non saprei fare di meglio verso un libro per il quale ho finito per nutrire una forma di rispetto (sottinteso anche per il suo autore). Tra parentesi, ci sono quarte di copertina antipatiche come una dichiarazione ufficiale di un ministro preconfezionata da un ufficio stampa dove si virgolettano articoli dei giornali più prestigiosi del mondo per dire che ci troviamo dinanzi a un libro che segnerà la storia delle letteratura. Magari lo scrittore in questione è pure collaboratore dello stesso giornale che recensisce l’opera.

Wednesday, 10 September 2014 00:00

La giornata d'uno scrutatore

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Una volta, per un referendum che poi non raggiunse manco il quorum, feci da scrutatrice all’ospedale Cotugno, padiglione malattie infettive.
Cinque o sei elettori votanti, forse sette. In pigiama.
Nessun seggio volante, per fortuna.
[Temevo il contagio].

“Nato a Buenos Aires nel 1919, amico di Borges e di Bioy Casares, J. Rodolfo Wilcock approdò a Roma negli anni Cinquanta, quando era già autore di vari e notevoli libri in spagnolo. In Italia, riuscì a trasfondersi in un’altra lingua”. È questo che si legge nelle primissime battute della presentazione dell’autore de La sinagoga degli iconoclasti, volume appena ripubblicato in edizione economica tra 'Gli Adelphi'. Non è affatto per un caso, e forse nemmeno per un’esigenza promozionale, che l’accostamento tra l’illustre Borges e il purtroppo meno illustre Wilcock apra, a titolo informativo, il libro di cui stiamo appena cominciando a parlare. Non è un caso nemmeno che, in quarta di copertina, una dichiarazione entusiasta di Roberto Bolaño inviti il lettore a fare di tutto pur di leggere La sinagoga. Questo libro assai meraviglioso, infatti, può essere ben compreso, ove mai ce ne fosse bisogno, proprio mettendo Wilcock su una linea di stretta continuità che va da Borges a Bolaño, grandi autori latinoamericani dall’abbondantissimo seguito anche qui da noi.

Monday, 11 August 2014 00:00

Joanne Rowling e i nomi del successo

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Scrivere un libro non è semplice; trovare una storia per il secondo, poi, con il peso del primigenio successo che pesa sulle spalle, può risultare arduo. Figurarsi che impresa ardua possa rivelarsi inventare una nuova storia dopo un successo mondiale come quello di Harry Potter.

Lincanto del lotto 49 è un libro intessuto con gli insidiosi cavi coassiali dell’entropia, materiale stroboscopico capace di insinuarsi anche nelle menti che con la paranoia non hanno mai avuto nulla a che fare. Voi, i lettori che vi accingete a varcare la sua soglia, lo farete con uno stato d’animo ottimista e fiducioso, probabilmente anche con una certa baldanza, che discende più che legittimamente dal vostro status di lettori forti – cosa che sicuramente sarete, altrimenti non vi trovereste manco per sbaglio con questo libro tra le mani – e di cose toste ne avrete affrontate e vinte a bizzeffe, e difficilmente adesso qualcosa potrebbe turbarvi o, più esattamente, gettarvi-in-uno-stato-di-caotica-incertezza-che-scavalca-la-staccionata-del-testo-per-venirvi-a-prendere-per-il-bavero-costringendovi-a-dare-una-ristrutturatina-a-tutte-le-vostre-certezze-in-fatto-di-letteratura.

Ricordo che il mio articolo di esordio, o giù di lì, su Il Pickwick fu dedicato al contestatissimo Premio Strega 2013 Walter Siti. Per inciso, a me Resistere non serve a niente è invece parso un libro meritevole (e credo si possa rintracciare quella recensione). A distanza di un anno torno sul luogo del delitto e affronto Il desiderio di essere come tutti di Francesco Piccolo. La premessa mi corre d’obbligo perché abbiamo, forse, ancora dinanzi agli occhi la diretta tv della cerimonia di premiazione quando Piccolo e Scurati si sono contesi la vittoria voto su voto.

Thursday, 07 August 2014 00:00

Il calcio secondo Rasmus Elm

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Per favore non dite niente è un romanzo sul calcio, sulla vita e sulla morte.
Marco è stato un calciatore di quelli che fanno bene ciò che devono fare, non un campione, non uno dei grandi, ma affidabile; diventato un allenatore importante, cultore del bel gioco, dinanzi alla grande occasione deve passare la mano. Una scelta di vita: la moglie, Carla, è malata di cancro, e Marco le vuole stare vicino. Sembra la storia di Cesare Prandelli, e in effetti l’ex c.t. della nazionale è fonte di ispirazione, ma non si tratta di fedele biografia, né di biografia romanzata, e ciò va sottolineato a causa delle speciose polemiche che sono seguite alla pubblicazione.

"Giulio chiamò il fratello:
– Niccolò! Dèstati!
Quegli fece una specie di grugnito, bestemmiò, si tirò più giù la tesa del cappello; e richiuse gli occhi".

Questo è l'incipit di Tre croci, un romanzo di Federigo Tozzi scritto in sedici giorni e pubblicato nel 1920. È la storia di tre fratelli: Giulio, Niccolò e Enrico. Tre satelliti che orbitano intorno ad un luogo: una libreria.

Sunday, 03 August 2014 00:00

Cosa significa essere coppia

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Irène Némirovsky ha avuto una vita difficile ed errante. Nata a Kiev in Ucraina nel 1903 da una famiglia di ricchi banchieri ebrei, fu una perseguitata per tutta la vita. Nel 1918 dai Soviet che costrinsero la famiglia Némirovsky alla fuga prima in Finlandia, poi in Svezia ed infine a Parigi dove iniziò la sua attività letteraria e dove negli anni ’30 e ’40 divenne una delle scrittrici più famose del secolo. Infine fu perseguitata dai nazisti a partire dal 1940 per terminare la sua vita giovanissima nel campo di concentramento ad Auschwitz nel 1942.

Friday, 01 August 2014 00:00

Sporogenesi di una periferia

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Il Novecento è stato caratterizzato dalla perdita della dicotomia storica tra centro e periferia: il centro, gerarchicamente superiore, ha ceduto spazio ad un’attrazione verso la periferia, alimentata dall’azione delle telecomunicazioni e della globalizzazione. Le città si sono decongestionate, socialmente è venuta a mancare la distinzione tra le classi ricche del centro e quelle povere della periferia; si sono da tempo modificati i territori e le costruzioni attraverso gli effetti di quel fenomeno chiamato conurbazione: le periferie sono ormai quartieri, o centri alternativi, con strutture funzionalmente appartenenti alla città, che però sono dislocate, come le discariche, o le multisale cinematografiche.

Wednesday, 30 July 2014 22:09

Ti prego, leggi questo libro

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“L’amico romano s’è messo a parlare e i ricordi ci travolgono. Mi intenerisco e mi sento perfino un po’ orgogliosa di fronte alla ragazza giovane del mio amico che mi guarda e appare incredula: dieci anni mi separano da lei, ma in quei dieci anni io ho arso tutto il mio entusiasmo, ho scoperto, capito, creduto, assorbito e consumato qualcosa che a lei non toccherà mai, e questo ci divide e la rende attonita”.

Saturday, 26 July 2014 00:00

Nicolai Lilin: un prodotto editoriale?

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Non so se vi è capitato di leggere il libro di Nicolai Lilin Educazione Siberiana, anche se sono sicura che ne avrete sentito parlare grazie alla trasposizione cinematografica fatta non troppo tempo fa da Gabriele Salvatores.
L’aspetto che forse più colpisce della narrazione, è la perizia con la quale l’autore descrive le usanze, le consuetudini e i rituali propri della sua gente, gli Urca siberiani stanziati in Transinistria, regione che oltretutto non è riconosciuta da nessuno stato.

Monday, 14 July 2014 00:00

Mosca, tre anni, un diario

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Scriverò un giorno una Storia della vita quotidiana nella
Mosca del 1919. − Non conosco altra Rivoluzione!
(Marina Cvetaeva)

 

“Mi sarebbe difficile andare avanti in ciò che faccio più volentieri, se non tenessi talvolta un diario. Non che io adoperi poi quelle pagine: esse non costituiscono mai la materia grezza per il mio vero lavoro. Ma un uomo come me, un uomo che conosce la violenza delle sue impressioni, sperimenta ogni particolarità di ogni giorno come se si trattasse del suo unico giorno, un uomo che vive di vere e proprie esagerazioni e, d’altronde, non combatte questa sua natura perché ciò che gli preme è lo spicco, l’acutezza e la concretezza di tutte le cose che compongono una vita, un uomo del genere esploderebbe in pezzi se non si calmasse scrivendo un diario”.

Wednesday, 09 July 2014 00:00

Cronaca di un parricidio

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Per presentarvi il libro che questa recensione tenterà di mettere a fuoco, potrei limitarmi ad illustrarvi le qualità che lo rendono di per sé ampiamente degno della vostra attenzione e, possibilmente, lettura. Oppure, potrei partire da molto più lontano, e raccontarvi una storia che ve lo farà guardare con occhi completamente diversi. Perché, potenziali lettori, dietro questo apparentemente innocuo oggetto cartaceo dalla forma comune e rassicurante, “un manufatto, un oggetto, una pura e semplice cosa di questo mondo, composta di polpa di legno emulsionata e file parallele orizzontali di inchiostro”, dovete sapere che c’è la macchia di un crimine, uno dei più efferati: il parricidio.

il Pickwick

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