Letteratura La bottega dei libri
«Narravano che la più misteriosa tra le botteghe fosse la bottega dei libri: da essa pare venisse un diabolico miscuglio di trame e vicende che contagiava i passanti più frettolosi tramutandoli in lettori accaniti».
Mezzogiorno padano lo si potrebbe definire un testo politico, un saggio sulla società italiana, un libro di geografia. Un percorso interiore dell'autore che ci porta con la sua visione sofferta e attraverso una galleria di personaggi in viaggio in un'Italia incompiuta e magnifica. C'è tutta la natura del Mezzogiorno, il sole bruciante di Matera, il vento e l'orizzonte della Puglia, l'asprezza delle coste cilentane. C'è il raccoglimento di una città padana e la disperazione della Terra dei Fuochi. C'è l'eroismo professionale in una Napoli arcaica e impossibile. Ci sono un Sud e un Nord che si incontrano e dove i Piemontesi non sparano più sui briganti.
- Sandro Abbruzzese
- Mezzogiorno padano
- Vito Teti
- migrazione interna
- Nord Italia
- Sud Italia
- Mezzogiorno
- Erodoto108
- Racconti viandanti
- Ferrara
- Carlo Levi
- Rocco Scotellaro
- Albert Camus
- Questione meridionale
- Fittipaldi Ernesto da Rotonda
- Francesco De Santis
- Un viaggio elettorale
- Cristo si è fermato a Eboli
- L'uva puttanella
- Contadini del Sud
- Scuole di Basilicata
- letteratura italiana
- Manifesto Libri
- Martino Melchionda
- Il Pickwick
Il mio fiume di Faruk Šehić (Mimesis, 2017), romanzo vincitore del Premio Letterario dell'Unione Europea nel 2013, è un libro che si apre a diverse chiavi di lettura: fin dall'inizio vorrebbe essere una riflessione sull'infanzia, sul tempo e sulle cose perdute – esercizi lirici di memoria in salsa balcanica. Ma a poco a poco, come una pressione incombente, la guerra irrompe nella storia, la piega a sé, ridisegna il mondo reale e quello narrato, riforgia la memoria costringendola a guardare ai suoi lati oscuri e rimossi.
“sono Paula e sono anche me stessa,
sono nulla e tutto il resto”
Il 1992 si è appena affacciato sui calendari ma l'aria, impregnata di disinfettante, lo rende già irrespirabile e stantio. Nell'ospedale regna il silenzio, l'eco di qualcosa che forse non esiste. In quei locali asettici la voce di Isabel Allende sussurra alle pagine di un quaderno dalla copertina gialla “Ascolta, Paula, ti voglio raccontare una storia, così quando ti sveglierai non ti sentirai tanto sperduta”. Forse per superstizione, la scrittrice inizia tutti i suoi libri a otto giorni dall'inizio dell'anno. Il suo primo libro, La casa degli spiriti − il cui titolo fu scelto dalla figlia Paula con il lancio di una monetina, così come quelli successivi − fu iniziato in questa data diventata negli anni fatidica. Questo che sto per presentarvi, però, non è un libro come i precedenti. Ma procediamo con ordine.
- Isabel Allende
- Paula
- Gianni Guadalupi
- Feltrinelli
- Universale Economica
- letteratura latinoamericana
- Porfiria
- anomalia genetica
- Carte a Paula
- Per Paula
- Carte dal mondo
- autobiografia
- Il mio paese inventato
- La somma dei giorni
- Madrid
- Diario
- I Narratori
- romanzo
- recensioni
- letteratura
- Zaira Magro
- Il Pickwick
Quando leggo certi Adelphi mi viene naturale pensare al Pickwick, al direttore Toppi, alla sua collezione di libri, alla sua passione per alcuni autori e concludere che la casa editrice milanese e questo magazine di culture, plurale appropriato, entrano di diritto fra le ultime poche certezze, di qualità, che l’Italia possa vantare.
- Pietroburgo
- Andrej Belyj
- Angelo Maria Ripellino
- Adelphi
- letteratura russa
- Fëdor Michailovič Dostoevskij
- Un poema d'ombre
- Nikolaj Apollonovič
- Dudkin
- Lippančenko
- surrealismo
- simbolismo russo
- Blok
- Puškin
- vladimir nabokov
- Palmira del Nord
- terrorismo
- Apollon Apollonovic Ableuchov
- Boris Nikolaevič Bugaev
- Gli adelphi
- Letterature slave
- Sofja Petròvna
- Pepp Peppovic Pepp
- Fantasmi
- Turgénev
- Mosca
- Kiev
- Immanuel Kant
- recensioni
- letteratura
- daleggere
- Marco Caneschi
- Il Pickwick
La via della Natura e la via della Grazia in McCarthy
Written by Denise Cuomo“Quando non ti resta nient’altro, imbastisci cerimoniali sul nulla e soffiaci sopra”
Esiste un film che ogni giorno credo più che un film sia un miracolo: The Tree of Life di Terrence Malick. L'approccio a questo film divide il mondo in due specie di persone, modi di intendere la vita, maniere per viverla, due specie di persone che fanno una scelta drastica, come appunto suggerisce uno dei personaggi all'interno del film: "Ci sono due vie per affrontare la vita: la via della natura e la via della grazia". Citazione presa in prestito dalla filosofia di Tommaso D'Aquino. Se una parte degli spettatori a un certo punto sentirà sopraggiungere il sonno e man mano collassare sono sicura che questa parte corrisponda alla Natura, se un'altra parte non potrà fare a meno di guardarlo più volte, sempre con la stessa attenzione, forse persino crescente, sono altrettanto sicura che questa abbia scelto la Grazia.
“La fiaba politica non risponde ad alcuna classificazione ed è piegata all’unico scopo di renderla funzionale alla propaganda: o prendendo strumentalmente a prestito luoghi, situazioni e figure del racconto fantastico; o inventando leggende attorno a personaggi e situazioni reali facendo loro assumere contorni fiabeschi”.
(Stefano Pivato)
Il libro di Stefano Pivato analizza alcuni esempi di come la politica ami ricorrere a strutture narrative proprie della tradizione favolistica mescolando a fini propagandistici dati reali, satira, leggende, miracoli, fisiognomica... Se nelle favole tradizionali l’ammonimento è solitamente implicito, nelle favole di carattere politico esso è invece esplicitato con tanto di riferimenti precisi ai personaggi ed alle vicende reali. In tal modo le narrazioni abbandonano la metafora e la fascinazione originaria per divenire strumenti di comunicazione immediata e semplificata.
- Favole e politica
- Pinocchio, Cappuccetto rosso e la Guerra fredda
- Stefano Pivato
- Favole, leggende, propaganda
- Pinocchio
- Carlo Collodi
- Cappuccetto rosso
- Palmiro Togliatti
- Harry Truman
- Stalin
- Peregrinatio Mariae
- Democrazia Cristiana
- Repubblica Sociale Italiana
- Propaganda fascista
- Pinocchiate
- La piccola fiammiferaia
- Hans Christian Andersen
- Corriere dei Piccoli
- Storie del bene e del male Fiaba per grandi e piccini
- Dante Coscia
- Il viaggio di Pinocchio
- Il Falco Rosso
- Il Vittorioso
- Pioniere
- Piero Bargellini
- Le disavventure di Pinocchio
- Chiodino
- Gianburrasca
- Vamba
- Il giornalino della Domenica
- Gino Bartali
- Fausto Coppi
- Unione Sovietica
- Rivoluzione bolscevica
- Unione donne italiane
- Saponificatrice di Correggio
- seconda guerra mondiale
- Assedio di Leningrado
- Il Mulino
- Bologna
- saggistica
- Gioacchino Toni
- Il Pickwick
“Quanto sarà triste rimanere solo, completamente solo, e non avere nemmeno un rimpianto, nulla… perché tutto ciò che ho perduto non era nulla, era uno sciocco, rotondo zero, soltanto un sogno".
L’utopia è una stanza, è una mente schermata, uno spirito che reclama il suo diritto ad esistere in un altro modo, un altro mondo. L’utopia è tutto quello che ci rimane, una terra non invasa, pericolosa nella misura in cui è l’unica dimensione possibile in cui possiamo realmente esistere. Però, nell’utopia si esiste veramente, o si resiste? Non è piuttosto un luogo non luogo, come una sala d’aspetto, che ci accoglie e ci tiene al sicuro finché qualcosa la fuori, o in un’altra stanza, cambi?
A chi non teme il dubbio
a chi si chiede i perché
senza stancarsi e a costo
di soffrire di morire
A chi si pone il dilemma
di dare la vita o negarla
questo libro è dedicato
da una donna
per tutte le donne.
Dopo aver letto Lettera a un bambino mai nato di Oriana Fallaci più di dieci volte, mi sono fermata a riflettere se fosse il caso di definirlo "un classico". Poi ho riflettuto sulle qualità che un classico dovrebbe avere per essere riconosciuto tale, ho ancora indagato le implicazioni personali, osservato attentamente il rapporto e il senso di attualità che intercorre tra il contenuto del libro e la realtà in cui vivo, infine la struttura narrativa e la sua pregnanza poetica (perché si sa, tutto diventa muto col tempo, tranne la poesia), allora mi sono risposta: sì, è veramente un classico.
Il 2017 inizia con una nuova pubblicazione latinoamericana a firma “Gli Eccentrici” di Arcoiris. Si tratta della traduzione di una parte di Siete. Los mejores relatos de Alberto Chimal, del 2012, una delle opere che colloca il messicano in uno spazio narrativo latinoamericano da lui gelosamente ritagliato e consolidato.
Partiamo dall’inizio.
- Alberto Chimal
- Nove
- Gli eccentrici
- Arcoiris
- letteratura
- Bolaño
- 2666
- Loris Tassi
- Siete
- letteratura latinoamericana
- crowdfunding
- Brevi interviste con uomini schifosi
- David Foster Wallace
- La donna che cammina all'indietro
- Mogo
- Messico
- Nella zona proibita
- Violetta Colonnelli
- Sara Princivalle
- Raul Schenardi
- Salerno
- Andrea Pezzè
- Il Pickwick
Ci eravamo lasciati con un Kent Haruf epicofanico, con la benedizione cosmica di una natura che prosegue il suo corso e alle giornate assolate sostituisce le piogge copiose che lavano via, insieme alla polvere delle strade, perfino l’anima delle persone. Adesso esagero, ma non me ne curo molto: il finale della trilogia della pianura – i romanzi che ho voluto farvi scoprire, cari pickwickiani, ovvero Canto della pianura, Crepuscolo, Benedizione – è la trasposizione laico-letteraria più vicina ai passi della Genesi che citano il vento di Dio aleggiante sulle acque. Mentre la terra è deserta e vuota.
Giuseppe Del Moro trascorre le ore della giornata con una rumorosa inerzia che pare trasformargli l’esistenza in una “vita contemplativa a basso budget”. In quanto fisico, si occupa della combustione nelle fiamme premiscelate turbolente per conto del CICPAD, incarnato dalla figura dell’amante delle locuzioni latine quasi prossimo alla pensione Giandomenico Torelli: tanto basta a far demordere i suoi interlocutori dal fingersi interessati oltre.
- Il peso della grazia
- Christian Raimo
- Einaudi
- Giuseppe Del Moro
- Giandomenico Torelli
- Supercoralli
- letteratura italiana
- Dov'eri tu quando le stelle del mattino gioivano in coro?
- amore
- letteratura contemporanea
- libri
- da leggere
- recensioni
- Le persone soltanto le persone
- Tranquillo prof la richiamo io
- Zaira Magro
- Il Pickwick
Da soldato a poeta: per una nuova coscienza di obiezione
Written by Francesco OriettiIn principio, era la guerra. Era il caos, un volo di pulviscoli alzati dal vento che brillavano in controluce. Un turbine di polvere e disperazione, un’aria irrespirabile. “Eppure. Quanto è stupefacente respirare”, ce lo ricorda Brian Turner. Un gesto banale, talmente ordinario da divenire involontario. Eppure magnifico, ordinariamente straordinario, ché a ogni respiro corrisponde la continuazione della nostra vita.
“Il Potere è la lebbra del mondo”.
(Elsa Morante)
Quando penso a Jonathan Coe la mia mente scivola in visioni vastissime che hanno come sfondo immense brughiere inglesi, istituti gotici per la cura del sonno, e al centro soggetti femminili che si domandano quale sia il rumore della pioggia prima che cada. La famiglia Winshaw è il terzo libro di Coe che ho avuto il piacere di leggere, quello che i critici definiscono il suo capolavoro e che per me, invece, non lo è. Il divario tra l'opinione degli esperti e la mia, che non sono nessuno, va ricercato nei criteri valutativi di un'opera, nelle esigenze e aspettative e, per ultimo, nel bisogno che ognuno di noi presenta alla lettura.
Cronache di giornate qualsiasi con finale a sorpresa. O meglio, tutto quello che un individuo farebbe se ascoltasse soltanto il suo istinto, ma che la ragione gli impedisce di fare. Sono i Delitti esemplari nel Bel Paese, l’opera prima di Antonio Fresa.
Salvare qualcosa del tempo in cui non saremo mai più
Written by Marco CaneschiUn ritratto generazionale, la storia della sinistra francese, la vita di una donna. Questo romanzo si può leggere in tanti modi, come un resoconto e un’introspezione. A partire da una serie di fotografie in cui si riconosce, mai nominata, la scrittrice. Ed essendo una scrittrice francese non possiamo che fare riferimento ad alcune pietre miliari che l’hanno preceduta nella sua tradizione letteraria, da Maupassant a sua maestà Proust, ma da ora in avanti in questa recherche dobbiamo annoverare pure il nome di Annie Ernaux.