“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Alida Airaghi

Visioni in fibrillazione nei versi d'una poetessa polacca

La poetessa polacca Krystyna Dąbrowska (1979) ha pubblicato diverse raccolte di versi, tradotte in molte lingue e insignite di prestigiosi riconoscimenti. Con questo volume ha vinto il premio Valigie Rosse 2017, ed è appunto l’omonima casa editrice toscana che l’ha pubblicato, con una approfondita introduzione del curatore Leonardo Masi.

Quasi un consuntivo dell'opera di Remo Pagnanelli

Remo Pagnanelli, poeta e critico letterario, nacque il 6 maggio 1955 a Macerata, dove morì suicida il 22 novembre 1987, trentaduenne. Fondatore nel 1980 della rivista Verso, esordì l’anno successivo come poeta con la plaquette Dopo, cui fecero seguito Musica da Viaggio, Atelier d’inverno e il poemetto L’orto botanico, per il quale ottenne il premio internazionale “Montale 1985”.
Vennero pubblicati postumi l’ultima raccolta di versi Preparativi per la villeggiatura ed Epigrammi dell’inconsistenza. Tra i suoi scritti critici, due studi su Vittorio Sereni e su Franco Fortini.

Una grande poeta da riscoprire: Fernanda Romagnoli

Cosa sappiamo, e cosa sanno oggi i giovani lettori di poesia, di Fernanda Romagnoli? Quasi niente, ovvero le poche notizie che ci tramanda Wikipedia. Autrice di un unico libro importante (Il tredicesimo invitato, pubblicato da Garzanti nel 1980, e riedito da Scheiwiller nel 2003), nata a Roma nel 1916 e morta sempre a Roma nel 1986, diplomata in pianoforte e all’istituto magistrale, moglie di un militare che seguì nei frequenti trasferimenti in diverse città italiane, madre di una figlia.

Scipione, pittore e poeta di una Roma oscura

Con lo pseudonimo di Scipione, Gino Bonichi (Macerata, 25 febbraio 1904 − Arco, 9 novembre 1933), si fece conoscere come uno dei più importanti pittori della Scuola Romana (detta anche di Via Cavour), movimento espressionista che si opponeva al conservatorismo, al neoclassicismo e alla retorica fascista dominanti tra gli anni ’20 e ’30, rappresentati principalmente dal gruppo Novecento.

La poesia intima e ironica di una femminista americana

Grace Paley (1922-2007), newyorkese, ebrea di origine ucraina, ha scritto quarantacinque racconti e un numero non elevato di poesie: in tutto, poco più di trecento pagine, che tuttavia hanno lasciato un segno considerevole nella letteratura americana. Militante pacifista e femminista, molto impegnata sul fronte della difesa dei diritti civili, si distinse per la partecipazione in prima linea alla campagna contro la guerra in Vietnam. Fra le sue raccolte narrative uscite in Italia ricordiamo Piccoli contrattempi del vivere, Enormi cambiamenti all'ultimo momento, Più tardi nel pomeriggio, tutte pubblicate da Einaudi. Parte della sua produzione saggistica è raccolta nel volume L'importanza di non capire tutto.
Il volume edito da Minimum Fax nel 2011 raccoglie versi scritti tra il 2000 e il 2007, di stampo diaristico e quasi domestico, incentrati per lo più sugli affetti familiari e sulla lunga fedeltà sentimentale alle amicizie, alle passioni di una vita intera, alle convinzioni politiche e ideologiche. E soprattutto alla scrittura.

La rabbiosa guerra di Elias Canetti contro la morte

Elias Canetti nacque in Bulgaria nel 1905 da una famiglia ebrea colta e benestante: la sua lingua materna fu il ladino, ma in seguito imparò il tedesco, che utilizzò per scrivere tutte le sue opere, quindi il bulgaro, l’inglese, il francese, lo spagnolo: acquisizioni rese necessarie dalle frequenti peregrinazioni della sua famiglia in tutt’Europa. Visse infatti a Manchester, Vienna, Francoforte, Berlino, Parigi, Londra, Zurigo, dove morì nel 1994 e dove è sepolto, accanto alla tomba di James Joyce. Si laureò in chimica, materia in cui conseguì anche un dottorato, senza mai praticarla a livello professionale. Sposò nel 1934 la scrittrice sefardita Veza Taubner-Calderòn, donna affascinante con cui ebbe un sodalizio affettivo e culturale profondo e tormentato, conclusosi con il suicidio di lei nel 1963. Conobbe e frequentò gli intellettuali più importanti della sua epoca: Brecht, Babel’, Grosz, Musil, Berg, Alma Mahler.

Progetto o casualità, tra Pollock e le nostre scelte

Nella collana Icone recentemente inaugurata dall’editrice bolognese Il Mulino, Paolo Legrenzi – professore emerito di Psicologia all’università Ca’ Foscari di Venezia – ha pubblicato Regole e caso, un testo stimolante in cui utilizza gli strumenti peculiari della sua materia e quelli, meno consueti, della critica d’arte per affrontare temi di notevole spessore filosofico, transitando anche attraverso letteratura ed economia.
Nel rivisitare la produzione pittorica di Jackson Pollock e la sua vicenda esistenziale, Legrenzi ci guida con leggerezza e maestria a sondare le motivazioni consce e inconsce che dirigono le nostre scelte quotidiane e i nostri programmi di vita.

Tra sarcasmo e malinconia, la poesia di Andrea Bajani

Andrea Bajani (Roma, 1975), pluripremiato scrittore nonché traduttore, giornalista, critico letterario, si cimenta per la prima volta in una pubblicazione poetica con Promemoria, smilzo libriccino uscito nella collana bianca di Einaudi. Lo fa proponendo poesie limitate a pochi versi, da un numero di quattro fino alla dozzina, prosastici o cantilenanti, ironici o angosciati, a scandire il susseguirsi giornaliero delle attività domestiche e lavorative, o l’alternarsi delle emozioni e dei sentimenti: dai più scontati agli imprevedibili.

François Mauriac e il processo a una donna

A Thérèse Desqueyroux, figura di donna esecrabile, ambigua e umanissima, François Mauriac (1885-1970, Premio Nobel nel 1952) dedicò non solo l’opera omonima del 1927, ma anche un secondo romanzo nel 1935, e due novelle successive, ossessionato dalla vicenda esistenziale e giuridica di lei, ispirata a un reale fatto di cronaca.

Globalizzazione e declino: Chomsky contro il potere

Scrivere oggi di “padroni”, “odio di classe”, “sfruttati”, “dittatura capitalista” può sembrare obsoleto, retaggio malinconico di un’illusoria eredità sessantottesca, roba da patetico pamphlettista vetero-marxiano. Se lo fa Noam Chomsky (Filadelfia, 1928), linguista-filosofo-storico-teorico della comunicazione, con il suo pervicace e sbandierato anarchismo libertario, risulta un po’ più intrigante, in quanto difficile da liquidare come delirio senescente di un arrabbiato e nostalgico hidalgo delle rivoluzioni che furono.

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il Pickwick

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