“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Enrico Brega

In principio è l’emozione

È cominciata così. Io e il mio amico Davide, due poco più che ventenni scapoli, lavoriamo come impiegati nello stesso ufficio di una banca alla periferia est di Milano.
Davide è un carrierista, punta alla dirigenza il più presto possibile. Ma il percorso è complicato perché altri colleghi, vuoi in quanto disposti a tutto pur di entrare nelle grazie dei loro superiori vuoi per maldicenza, lo hanno superato.
E scarse, se non nulle, sono ormai le possibilità di Davide per recuperare il tempo perduto.

Se l’amore è poesia

Lungo il fiume, attraverso gli alberi. Camminiamo con calcolata lentezza. Ho Lisa a braccetto. I suoi occhi sono nei miei, sembrano cercarmi. Sta canticchiando Walk of Life. Le piacciono, come piacciono a me, i Dire Straits. E in realtà è una passeggiata di vita, la nostra. Viviamo a Milano.

In balia degli usurai

Pensami mezzora almeno. Così Antonio, rigirandosi nel letto, si rivolge idealmente a Gaia, la donna con la quale ha convissuto per tre anni. 
Ora Gaia vive sola. Ha lasciato Antonio. Il loro rapporto si era ormai deteriorato, al punto che Gaia non riteneva ormai più sopportabile l’ingenuità, se non peggio, del suo compagno.

Jeorge

Sta arrivando? Quante volte affacciandomi dal balcone, quando lo invitavo a casa mia per pranzare insieme e scambiare quattro chiacchiere, ho visto la sua figura slanciata prendere forma sulla strada che lo portava da Desio, dove abitava in un monolocale, per venire qui da me a Vimercate. Il solo fatto di vivere in Brianza, i cui abitanti, in generale, hanno un forte senso di appartenenza lo faceva sentire sicuro di sé. Su questo lui non aveva dubbi.

I tuoi occhi non mi fanno più dormire

È il 2015.
Quando la conobbi ero nel bel mezzo di una fase impegnativa della mia ricerca di una posizione lavorativa stimolante e proiettata nel futuro. Di offerte ne avevo avute diverse ma ancora mancava quella che rispondesse appieno alla mia tendenza irrinunciabile nel settore industriale. Vale a dire la creatività in senso lato.

Vale di più una donna

Eravamo sdraiati sul divano nel nostro soggiorno da sogno. La luce del sole inondava la stanza. Noi due, io Alberto e lei Elisa, mia moglie. Sul tavolino accanto a noi due bicchieri e una bottiglia di Moscato dell’Oltrepò Pavese. Di tanto in tanto riempivo i bicchieri e passavo a Elisa il suo. Le mie mani le accarezzavano le gambe sotto la gonna. Lei non si ritraeva, solo qualche sospiro, un gemito infine. La finestra era aperta, e si udiva il continuo brusio della gente che passeggiava in Via Dante nel Centro di Milano.

Momenti di vera vita

Cos’altro potevo fare, io Marco, se non chiamare Fabio per prenderci insieme una boccata d’aria pura. Ne avevamo bisogno tutti e due, Fabio lo sapeva. Un weekend lungo, il venerdì era una festività religiosa. Con il mio smartphone ho composto il numero dell’amico. Poche le parole, com’era nostra abitudine in certi casi. Il giorno dopo siamo partiti, era l’alba, con l’auto di Fabio per Borgo Valbelluna, dove la mia famiglia ha uno chalet nei pressi del Piave.

L’Arte delle Muse

Si dice che tra i piaceri della vita la musica è seconda solo all’amore. Ne deriva una successione di suoni che tendenzialmente risulta piacevole all’ascolto. Perciò la nostra vita rischia di perdere momenti di intima felicità qualora le manchi un senso musicale.

La più bella canzone d’amore che c’è

Era domenica quando mi hanno comunicato che la mia richiesta di essere accettata in TV come ospite del più seguito show che tratta temi culturali di attualità, aggiungendo di preparami ad affrontare le impegnative domande di Rolly Magri, il conduttore di quella serie che era solito fare ai partecipanti.

So come ti devi sentire

Labbra carnose, naturalmente sexy, pelle liscia, luminosa. Occhi di un scintillante azzurro che incanta. Capelli mossi fin sulle spalle, di un biondo tenue, che sembrano volerti accarezzare. È lei la ragazza che siede al banco davanti a me, e che di tanto in tanto si volta lentamente lanciandomi uno sguardo con un sorriso appena accennato.

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il Pickwick

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