“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Martino Melchionda

La mia Patria, lì dove l'erba trema

Mezzogiorno padano lo si potrebbe definire un testo politico, un saggio sulla società italiana, un libro di geografia. Un percorso interiore dell'autore che ci porta con la sua visione sofferta e attraverso una galleria di personaggi in viaggio in un'Italia incompiuta e magnifica. C'è tutta la natura del Mezzogiorno, il sole bruciante di Matera, il vento e l'orizzonte della Puglia, l'asprezza delle coste cilentane. C'è il raccoglimento di una città padana e la disperazione della Terra dei Fuochi. C'è l'eroismo professionale in una Napoli arcaica e impossibile. Ci sono un Sud e un Nord che si incontrano e dove i Piemontesi non sparano più sui briganti.

il Pickwick

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