“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Teatro

Teatro La ribalta di legno

«Le quinte di stoffa con le porte in rilievo, le finestre di vetro dipinto, i vasi coi fiori di carta. In alto una lampada faceva da giorno mentre la notte veniva con la parola “notte”. In terra, una botola, dalla ribalta portava sul retro, dov’erano pronti gli attori».

Sunday, 23 January 2022 00:00

… Poi che il superbo Ilïón fu combusto

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Inizia con un lamento. Un lamento profondo. Gutturale. Cavernoso. Che sale dal ventre ferito e si ingrossa. Ma non trova sfogo. E si blocca. Si infrange contro le pareti dei denti che gli impediscono di sboccare. È un lamento terribile perché muto come quello di Lavinia nel Tito Andronico. Che risuona nella testa fino a farla scoppiare. È un lamento che sale, come il mugghiare del mare. Un mare che non è in tempesta. Un mare che è ricoperto di fuoco greco. Il fuoco che brucia anche sul pelo dell’acqua. Tutto brucia, di questi tempi.

Saturday, 15 January 2022 00:00

Un mare così non lo vedremo mai più

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“Ma non vi danno un po' di dispiacere
  Quei corpi in terra senza più calore?
  Non cambierà, non cambierà
   No, cambierà, forse cambierà”
 (Povera patria, Franco Battiato)

    

Sarebbe banale confermare quel che è già ovvio, cioè che questo spettacolo più che necessario e urgente è tristemente attuale. Sarebbe deplorevole, imbarazzante e niente affatto giusto, per lusingare l’autore, banalizzarlo accostando a passati e presenti capisaldi del pensiero libero e del teatro civile. La verità è che − quando si sono alzate le luci sulla sala (un gioco di luci bellissimo che riesce a impreziosire in modo nient’affatto scontato e banale la rappresentazione a dimostrare che, per fare della grande arte, bastano contenuti e cuore, e non servono imponenti scenografie o allestimenti elaborati) − nessuno non poteva avere gli occhi lucidi.

La fretta è nemica dell’arte. La chiusura è nemica dell’arte. I limiti, le categorie, l’autoreferenzialità sono ostili all’arte. La creatività e il pensiero sull’arte necessitano di spazi, di aperture; di pluralità e alterità. Si fonda su questo ma soprattutto sperimenta questo il progetto avviato dal Tavolo delle idee di C.Re.S.Co. Lo Stato dell’Arte che dal 2018 crea uno spazio dedicato al confronto tra artisti; uno spazio protetto, tutelato dalla frenesia produttiva, dalle questioni meramente politiche ed economiche; anche, banalmente, dalla bulimia del fare quotidiano che riguarda un po’ tutti.

Wednesday, 12 January 2022 00:00

Su "Tavola tavola, chiodo chiodo..."

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Una premessa (Napoli, Teatro San Ferdinando, 20 ottobre 2020)
Il debutto di Tavola tavola, chiodo chiodo... è terminato da una decina di minuti. Finiti gli inchini, spentesi le chiamate del pubblico, Lino Musella è ancora sul palco, col volto sbiancato-spettrale dalla luce freddissima del dopo-spettacolo. La calca parziale, già contingentata dal Covid, comincia a defluire.

Thursday, 13 January 2022 00:00

Una stanza piena di desiderio d’abbandono

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 Cos’ha?
Ho freddo.
Non ha freddo.
Ha paura. È un processo di
spersonalizzazione di cui è succube.
Si rassicuri. Io non la lascerò
[...]
Io prima non avevo mai paura.

   

Martone sceglie portare in scena Il filo di mezzogiorno, un libro di Goliarda Sapienza, autrice, perlopiù, conosciuta per un altro libro, L’arte della gioia. Più conosciuta come scrittrice (“Ma perché, io scrivo? Ma sì, novelle, poesie, dove sono? Io le devo cercare, sì, scrivevo, non recitavo più, quanti anni fa, quanto tempo fa, non mi ricordo, ma sì, adesso mi ricordo [...]. Citto mi spinse, come tanti anni prima mi aveva spinto fuori quel cerchio sordo della follia di mia madre [...] perché dovevo continuare ad appassire in quei gesti sbiaditi come fiori di carta?”), in realtà, l’intellettuale catanese è stata anche un’attrice con all’attivo alcune pellicole, in ruoli minimi, soprattutto negli anni ’50.

Monday, 10 January 2022 00:00

Kids 2021/22: un appuntamento mancato

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È stata quella del 2018 la mia prima edizione del Kids Festival. Non molto tempo fa, a pensarci bene, ma abbastanza per far diventare quell’incontro un appuntamento, una di quelle occasioni che acquistano la natura del rituale, qualcosa che finisce per diventare identitario e necessario. Nel mio caso uno spazio di accoglienza, cura e bellezza.

Saturday, 08 January 2022 00:00

Un sogno di Natale: Lucarié… scètate

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Questo Natale, le cui luci hanno illuminato le strade buie del mio paese come ogni anno, si è presentato non come comanda Iddio ma in modo del tutto diverso: con persone in fila davanti alle farmacie, coi parenti lontani e le famiglie divise, con le tombolate quasi vietate e gli amici da salutare da lontano, con la folla da evitare a ogni costo e la preoccupazione per la morte: forse più forte della gioia della miracolosa nascita.

Wednesday, 05 January 2022 00:00

Sempre sia lodato

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se un giorno, all’improvviso,
un’anima ordinaria – per ragioni
imperscrutabili – si inceppa,
il canto di lode verso
il mondo più non sale.

Un malessere molle
e penetrante la invade −
corpo e sensi, una nausea indefinibile l’assale.
    

 

Nonostante la perdurante pandemia, continua a essere un grande anno per Servillo. Un anno in cui inanella, uno dopo l’altro, grandi momenti performativi.

Wednesday, 22 December 2021 00:00

Non era solo un uovo: due solitudini si incontrano

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Ho incontrato Silvio Orlando con il film La scuola di Daniele Luchetti. Ero adolescente e qualcosa di quel docente che è sempre dalla parte degli studenti, calmo ed empatico, mi aveva catturata. Ho seguito la sua carriera in maniera frammentaria, consideravo infatti il cinema un passatempo e prediligevo la lettura. Ricordo però nitidamente che Il papà di Giovanna mi riportò a galla alcune delle sensazioni avvertite con la visione del film di Luchetti.

Monday, 20 December 2021 00:00

A Eduardo diciamo sempre di sì

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Di Eduardo tanto si è scritto e detto, eppure qualsiasi cosa non è né sarà mai sufficiente descrizione di un genio così profondamente eclettico, capace di mutare e di mutarsi, di interpretare così tante voci e sentimenti e, pertanto, perfettamente in grado di adattarsi ad ogni pubblico ed epoca. I personaggi di Eduardo sono i vinti che sulla scena trionfano, immersi nel loro tempo e irrimediabilmente da esso dislocati. La loro forza sta nel sovvertire le regole rimanendo ancorati alle tradizioni, riscrivendole, con l’ironia e la saggezza popolare inconfondibili della napoletanità. La forza del difetto, che non è solo caricaturale ma soprattutto caratteristico, diventa strumento primario di una più attenta e disincantata rappresentazione della realtà.

Thursday, 16 December 2021 00:00

Il matrimonio di Gaia e Madre Natura

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Una ragazzina si addormenta e comincia un viaggio di risveglio verso una consapevolezza ecologica: Gaia dorme su una cassettiera, simbolo della manifattura umana, e si risveglia nell’universo della scoperta della natura. Lo spettacolo di teatro ragazzi della Compagnia TeatroViola, diretta da Federica Migliotti, regista di Parlami Terra, che è andato in scena al Teatro Palladium di Roma per la rassegna “Infiniti Mondi”, è frutto della limpida e pura presa di coscienza indotta dal periodo del primo lungo lockdown, durante la primavera del 2020: la natura ci esprime la sua inarrestabile vitalità, continua a fiorire anche quando il mondo umano è costretto a fermarsi, non sfugge alle leggi del tempo biologico e chiede la complicità dell’uomo nell’amarla, adorarla e rispettarla. Di questo, infatti, ci parla Gaia, interpretata dall’attrice Chiara De Bonis, che con curiosità ed entusiasmo sembra entrare per la prima volta in relazione con gli elementi della Terra.

Tuesday, 14 December 2021 00:00

Io sono la novella e tu la musica

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Come due amanti che si fossero da poco riconosciuti e che cercassero di diminuire lo spazio che li separa, dialogano tra loro la novella e la musica nel progetto portato in scena da Fabio Cocifoglia e Manuela Mandracchia con gli Agricantus, alla Sala Assoli.

Monday, 13 December 2021 00:00

Rinuncia! Ovvero la paralisi dell'innovazione

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“Lei non è del Castello, lei non è del paese, lei non è nulla”
(Franz Kafka, Il castello)


   

Sarà forse perché è caduta la prima neve e la stagione volge a quella invernale, sarà l’assidua lettura del nuovo decreto sul FUS, ma mi risulta difficile, se non impossibile, non pensare ad alcune immagini, tremende e sublimi, sorte dal mondo ovattato e innevato de Il castello di Kafka. Ne sono incapace probabilmente perché queste, in qualche modo oscuro e potente, riescono non solo a descrivere alcune malattie croniche del nostro teatro, che il nuovo decreto anziché sanare probabilmente aggraverà, ma a volerle ascoltare, senza il turbamento che provocano, scuotono e invitano a ricercare un’alternativa radicale allo stato attuale.

Tuesday, 07 December 2021 00:00

In seno a una tragedia: sull'Amleto di Corsetti

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Amleto nello spettacolo di Giorgio Barberio Corsetti è un personaggio che interpreta la contraddizione dell’essere considerato pazzo e lo spirito vendicativo a scopo giustiziere. Impulsivo e ironico, provocatore, si ribella all’ingiusta manifestazione di potere di suo zio Claudio, colpevole di essersi macchiato dell’omicidio di suo fratello, dando così origine alla sequela di colpe “oggettive” tipiche dei soggetti tragici.

Davanti alla porta della Legge è una parabola enigmatica contenuta ne Il processo. Viene raccontata dal predicatore del tribunale a Joseph K., nell’ombra incombente del duomo. Kafka era un maestro di scrittura per enigmi, è stato il creatore di un universo mitico, disciplinato da regole alquanto astruse e inquietanti, ma tali da fotografare lampi e frammenti di verità della realtà presente e viva.

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il Pickwick

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