“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Sunday, 03 March 2019 00:00

La casa al porto di scalo

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A questa riva
come un naufrago, come un sassolino
freddo e solo tutto
tra milioni di sassolini
irriconoscibili uno ad uno, sono arrivata;

non sono scampata a niente che non fosse inevitabile
meditando il mio amore con un’intelligenza da animale o da vegetale.

Sono giunta a questa riva
come un marinaio il primo giorno che smette di navigare
ad aspettare non si sa davvero che vita
ma qualsiasi essa sia, sarà davanti al mare.
Nel passaggio continuo da porto a porto
sono giorni che mi rimescolo
nel tentativo di non appartenere a niente
e mi ritrovo invece accoccolata
nell’attesa di rivederti a questa o a quella sponda del cuore
lasciata nuda da mille peripezie.
Qui come mi accoglie il Sole
vorrei che tu mi ricevessi.
Spero non conterai i miei gesti prima di salvarmi,
se anche tu sai che un cuore non s’acquieta tra le onde laggiù
salpa e regalami un posticino sulla tua isola.
Anche se è ancora febbraio,
oh vita, mi parrà di rivederci a primavera
giacché alberi dalle foglie verdi esistono per ogni stagione.
Stamani portami davanti al mare,
dove la nebbia vanisce nei ricordi;
portami dove si può guardare insieme
le barchette sparpagliate come stelle,
accostate come noi
e tra noi infinite storie sebbene invisibili di tenebrosi abissi.
Portami alla nostra casa al porto di scalo.

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