“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Wednesday, 06 February 2013 08:07

Ridere di gusto, come ai vecchi tempi

Written by 

Al teatro Area Nord lo spettacolo comincia prima dell’uscita dell’artista sul palco. Dalle prime file una signora ancora col cappotto avverte preoccupata il resto della sala che manca ancora Vittoria. “Forse ieri saranno venuti in pochi perché c’era la partita del Napoli” osserva uno spettatore della quinta fila. “Per me è la prima volta che guardo lo spettacolo da così in alto” commenta un ritardatario.

Le persone parlano tra loro e si divertono. Si conoscono tutti eppure la sala è quasi piena. Succede perché il T.A.N. nella periferia nord di Napoli, quella di cui così spesso parlano le cronache nazionali e cittadine è un vero luogo di aggregazione. Ci si ritrova lì per assistere allo spettacolo del giorno e dopo si chiacchiera tutti allegramente, ridendo ancora delle battute irresistibili o del doppi sensi delle canzoni. Perché quando le luci si spengono, accolto dallo strepito degli applausi e preceduto dal maestro Ciro Cascino, Lello Giulivo fa il suo ingresso in scena. Perfettamente in tono con la serata, saluta tutti, ringrazia e dà alcune delucidazioni sullo spettacolo. Adesso si comincia per davvero.
Il repertorio di Giulivo ripropone celebri macchiette che hanno fatto ridere il pubblico dei vecchi teatri di varietà, con particolare riferimento all’opera di Viviani. Senza un costume o il trucco caratteristico, passa da una macchietta all’altra cambiandosi semplicemente il cappello sulla testa. Con quest’unico elemento dà vita a tutta una serie di tipi, differenziandoli tanto nella voce che nella mimica risultando sempre credibile e divertente. Passa dal balbuziente all’ubriacone, dal guappo al morto di fame, senza dimenticare Ciccio Formaggio maltrattato dalla sua donna ma amato tantissimo dal pubblico. Intervalla i pezzi cantati con qualcuno recitato, giocando con il pubblico e con il pianista che l’accompagna dal vivo. Richiamato al bis due volte, omaggia Viviani con una canzone del repertorio classico non molto conosciuta, un pezzo serio, avverte, ma sicuramente emozionante: 'O mare ‘e Margellina.
La riuscita dello spettacolo di Giulivo al T.A.N. dimostra che si può ancora ridere di gusto come ai vecchi tempi. La macchietta, seppur datata, rimane attuale e suscita il riso se bene interpretata come fa il nostro ospite. Sorprendono ancora i doppi sensi delle canzoni e ispirano simpatia i difetti, i vizi e i tic di un'umanità di un tempo che, sotto certi aspetti, è anche umanità di oggi. Quello che è cambiato è proprio il modo di far ridere. L’ironia garbata della macchietta, con un pianoforte che fa da accompagnamento, ha lasciato il passo ad un tipo di comicità più aggressiva che questa esibizione non accoglie, lasciando tutto proprio come com’era un tempo.
La serata si conclude com’era iniziata, con il chiacchiericcio degli spettatori che, commentando l’una o l’altra battuta, si trasferiscono dalla sala al bar per un caffè. In fondo è tutta l’atmosfera che si respira al T.A.N. a sapere del buono di un tempo. C’è da augurarsi che l’amministrazione comunale, la provincia o chi di dovere inviino fondi per riparare i buchi sul soffitto nella zona antistante la sala teatrale.

 

 

 

L’allegro Giulivo
di e con
Lello Giulivo
musiche dal vivo di
Ciro Cascino
Napoli, Teatro Area Nord, 3 febbraio 2012
in scena dal
2 al 3 febbraio 2013

Leave a comment

il Pickwick

Sostieni


Facebook