“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Thursday, 25 September 2014 00:00

ART 3.0: AutoRiTratto di Monica Fossi Giannozzi

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Monica Fossi Giannozzi, allieva dello scultore Sergio Benvenuti, decoratrice d'interni, si dedica da qualche tempo alla tecnica del collage. Vive e lavora a Firenze, dove si è diplomata al Liceo Artistico nel 1976, ha inoltre conseguito il diploma in grafica presso l'Accademia Cappiello nella stessa città.

 
Quando ti sei accorto di voler essere un artista?
Da piccola i miei pensieri vagavano in un mondo fantastico in cui mi perdevo volentieri, amavo disegnare, ma soprattutto osservare le immagini che ritenevo interessanti, ritagliarle e “cucirle” insieme.   
Quando ho dovuto scegliere il Liceo non ho avuto dubbi: Artistico! In quel momento ero sicura che avrei voluto diventare un’artista. I miei collage sono realizzati con vecchi cataloghi di carta da parati, ritagli di giornale, tessuti, pellame, bottoni, nastri, qualsiasi materiale possa risultare funzionale a quello che intendo creare e... fotocopie. Sì, fotocopie a colori di ottima qualità! Attingo dal mio archivio cartaceo e digitale e, una volta elaborata l’idea, e creato un bozzetto molto semplice, scelgo lo sfondo o lo cerco nelle decine di libri e pubblicazioni che possiedo o che cerco! Per farsi un'idera: www.monicacollage.it

Quali sono i passaggi fondamentali della tua evoluzione artistica?
L’esordio al Caffè Florian, il lavoro che ho sviluppato collaborando con l’azienda Pampaloni Argenti di Firenze, la Mostra promossa legata a FiorGen nel Palazzo Guinigi a Lucca e il progetto Medici e medici all’interno dell’Ospedale Pediatrico Meyer attivando laboratori per ragazzi degenti.
Ho iniziato per caso, quando ho accompagnato un amico all’inaugurazione del Caffè Florian a Firenze: il prestigioso Caffè veneziano aveva deciso di aprire nella centrale Via del Parione, una “filiale” della sede di Venezia; il Florian da sempre si occupa di Arte e spesso ospita nei suoi spazi di Venezia artisti della Biennale; in quell’occasione una bravissima artista americana esponeva le sue opere: collage e sculture in vetro di Murano; l’amico che accompagnavo, rivolto alla direttrice del locale, dice che io, la sua amica, faccio dei collage di gran lunga più belli di quelli; non era vero! O per lo meno non in quel momento e mai paragonabili fra loro perché appartenenti a filoni diversi, ma evidentemente la signora Vedaldi, allora l’incaricata del settore artistico del Florian, lo prende sul serio: mi fissa un appuntamento in modo da far esaminare i collages alla commissione artistica di Venezia. L’incontro ci fu e nel non troppo lontano 2007, ho fatto la mia prima mostra dal titolo prevedibile Collages all’interno del Caffè Florian a Firenze.
Ancora ringrazio Neri Torrigiani, allora ufficio stampa di Florian Firenze e Stefania Martelli Calvelli per i preziosi consigli su tutto e per il loro aiuto: in quel periodo avevo timore solo nell’accendere un computer! È così che è iniziata la mia avventura artistica e devo dire anche umana perché attraverso quest’attività ho conosciuto anche persone uniche e straordinarie. Dopo la mostra ho realizzato un collage con le immagini degli argenti di Pampaloni, azienda tra le più rappresentative nel campo dell’argenteria a Firenze e nel mondo; ho chiesto al direttore del negozio di poterlo mettere in vetrina... e una volta avuto l’ok, il collage è stato notato da Gianfranco Pampaloni, proprietario, creativo, demiurgo dell’azienda, che mi ha contattato e con lui e suo fratello Francesco, è iniziata una collaborazione che è durata un anno circa: un anno in cui ho realizzato collage per ogni singola collezione di argenteria da Giò Ponti, alla cinquecentesca Bichierografia: è stato un momento di grande arricchimento professionale perché ho dovuto “studiare”, informarmi per procedere con il lavoro in modo coerente per accontentare il 'Pampa', così è chiamato Gianfranco dai suoi amici. Per Pampaloni ho realizzato inoltre ritratti per amici e clienti sparsi un po’ in tutto il mondo, tutti molto ironici e divertenti.
Poi, volendo citare gli avvenimenti più importanti, l’incontro con l’adorata Litta Medri, allora sovrintendente del Giardino di Boboli, che ricordo con affetto, con Olivia Toscani Rucellai, donna e gallerista di carattere che mi dato credito, il suo direttore artistico Mauro Lovi, la Fondazione FiorGen, la dottoressa Stefania Ricci direttrice del Museo Ferragamo, che mi ha voluta per organizzare un laboratorio con i ragazzi, la Prof. Donatella Lippi, in qualità di Presidente del Lyceum Club di Firenze, con la quale ho organizzato il mio primo laboratorio all’Ospedale Pediatrico Meyer e presentato il mio progetto sulla divulgazione dell’arte fra i bambini.
Mi sarò dimenticata qualcuno? Probabile. Con Donatella e con Fiorgen abbiamo ancora tanti progetti interessanti: chi vivrà vedrà.

Hai dei modelli a cui ti sei ispirata?
Si, l’arte rinascimentale del ‘500 fiorentino ed in particolare la ritrattistica di Agnolo Bronzino, pittore della corte medicea.
Da sempre mi piace lavorare con le forbici assemblando immagini che niente hanno a che fare tra loro: per esempio “montare” teste di persone su corpi di animali come nel caso dei Polli, serie che ho realizzato inserendo ritratti dell’arte ottocentesca francese su corpi di galline galli e uccelletti vari; successivamente ho utilizzato questi Polli per creare ritratti su commissione.
Ricordo che per intrattenere i miei due figli quando erano piccoli, con loro ritagliavo fotografie che ci ritraevano e montavamo le teste su busti di principi, principesse e personaggi delle favole: capitava così che potevamo diventare il Gatto con gli stivali, il padrino Drosselmayer dello Schiaccianoci o “semplicemente” Napoleone Bonaparte, Caterina de' Medici, Re Sole! Era divertente, a lavoro fatto, una volta fermato con la colla, osservare il collage dove diventavamo esseri straordinari e fiabeschi. Ora, che organizzo laboratori per bambini, propongo spesso il contrario, ovvero propongo la rielaborazione di classici dell’arte legati alla nostra città e all’arte rinascimentale, facendoli diventare “diversi”, come nel caso del laboratorio Medici & medici: la Magia della Trasformazione, che si è svolto in due riprese nel 2013 e nel 2014 presso la Ludoteca dell’Ospedale Pediatrico Meyer: in quell’occasione avevo realizzato un collage di grandi dimensioni che ritraeva il dipinto di Agnolo Bronzino raffigurante Giovanni de' Medici con il pettirosso in mano, trasformato in Peter Pan che tiene in mano una farfalla che ha le sembianze di sua sorella Bia de’ Medici. In questo caso la trasformazione avviene attraverso il cambio di abito, l’aggiunta di particolari come la farfalla, le alucce rosate da farfarello e lo spostamento di altri particolari (il pettirosso si sposta dalla mano alla spalla opposta).
Sì, è un gran divertimento per me, ma anche per i bambini vedere questi cambiamenti e rendersi conto che è possibile giocare con l’arte, anche quella con la A maiuscola! Non dimentichiamo che uno degli scopi dei laboratori che organizzo, è proprio quello di far apprezzare e conoscere in modo giocoso e divertente, l’arte e i personaggi storici della nostra città; i bambini durante il laboratorio realizzavano essi stessi dei collage che avevano come soggetto Giovanni de' Medici. Ho rielaborato diverse opere rinascimentali e non, tutte però accomunate dall’elemento fiabesco: Bia de’ Medici viene trasformata in Cappuccetto Rosso, Bartolomeo Panciatichi in foggia di Capitan Uncino, Lucrezia sua moglie nei panni di Grimilde la strega di Biancaneve, la figlia ritratta dal pittore Franz Hascht, come Alice attraverso lo Specchio e molti altri. Un altro aspetto del mio lavoro è quello dei ritratti: iniziato per gioco, è diventato un aspetto importante della mia attività: il mio primo ritratto l’ho realizzato per celebrare i cento anni della nonna di mio marito. La nonna venne effigiata come Eleonora di Toledo insieme ai miei due figli in guisa di principini; il ritratto ebbe così successo che amici e parenti iniziarono a commissionare ritratti per ogni tipo di ricorrenza: matrimoni, lauree, diciottesimi compleanni e così ha preso il via questo filone dei ritratti che con il tempo si è perfezionato e diversificato a seconda del cliente. Ho realizzato così per i clienti più “discreti” dei ritratti più “nascosti” creando delle wunderkammer stipate di “indizi” riguardanti la persona ritratta. Ho realizzato ritratti per Matteo Renzi, allora Sindaco di Firenze, per la Principessa Giorgiana Corsini, Il Marchese Neri Torrigiani, la stilista Chiara Boni, artigiani e personaggi di primissimo piano a Firenze e non solo: i miei ritratti si trovano a Milano, Napoli, Venezia, Roma, Catania, Atene, Kiev e via dicendo.
Un altro aspetto di cui mi interessa sottolineare l’importanza è la favola Alice nel paese delle meraviglie e attraverso lo specchio (ma si tratta di una favola o piuttosto di un capolavoro del non sense?) che è stato ed è davvero fonte di ispirazione per creare i miei collage: i suoi personaggi le sue atmosfere le sue ambientazioni mi accendono la fantasia in modo inesauribile; nel corso di questi anni ho creato numerosi collage dove i classici dell’arte sono trasformati in personaggi del libro di Lewis Carroll e ho creato una serie di una ventina di soggetti sotto forma di collage e stampe numerate in cui ho rielaborato in chiave più grafica le illustrazioni vittoriane di Sir John Tenniel.

Cosa pensi del mercato dell'arte?
Penso che sia molto difficile, che i veri galleristi che scommettevano su un artista non esistono più, che la nostra città, Firenze, è ferma e che mancano canali seri per farsi conoscere.

Se tu potessi suggerire un'idea per valorizzare gli artisti contemporanei cosa suggeriresti?
È una domanda difficile: credo molto alla promozione fatta in prima persona, ma è difficile. Non saprei.

Qual è l'opera a cui sei più legato e perché?
Tutte le opere legate al mondo di Alice nel paese delle meraviglie e Attraverso lo specchio. Queste mi accendono la fantasia in modo direi inesauribile.

Se potessi scegliere dove vorresti esporre e perché e in quale periodo dell'anno?
Nella Sala degli Scheletri alla Museo delle Scienze in Via Romana a Firenze: la trovo troppo suggestiva.

Secondo te si può vivere di arte in Italia?
No, se un critico molto importante non si è “INNAMORATO” della tua arte.


Quali difficoltà incontra un artista?
Fondamentalmente la difficoltà maggiore è reperire i contatti e trovare i canali seri attraverso cui farsi conoscere. Individuare anche i luoghi in cui esporre non è facile.

Cosa potrebbe essere migliorato nella comunicazione dell'arte?
Forse creare una piattaforma dove gli artisti siano selezionati e indicati ai mercanti, ai collezionisti. Qualcosa di globale ma in cui l’artista singolo sia presentato nella sua unicità. Puntare comunque sulla selezione.

Che domanda vorresti che ti venisse rivolta durante un'intervista?
Mi piacerebbe parlare del mio mondo: sono così piena di immagini fantastiche che le scrivo su un quaderno perché temo di dimenticarle. Parlarne mi aiuterebbe a ricordarle meglio.
Mi piacerebbe che mi venisse chiesto cos’è che mi accende questa fantasia, questa girandola d’immagini che mi turbina dentro. A volte mi rendo conto che mi basta intravedere un’immagine in un libro, in una rivista o per la strada, purché interessante per me, che le possibilità di estenderla in modo fantasioso, si moltiplicano. Fin da piccola trascorrevo volentieri del tempo a sfogliare le immagini dei miei libri delle favole. Le ho ancora tutte in mente in modo preciso; alcuni di quei libri li ho tuttora e li amo moltissimo, questo è sicuramente importante: il mondo di quand’ero piccola, la curiosità, il divertimento che provo  a trasformare le immagini, la bellezza della mia città con i suoi capolavori.

 

 

 

 

ART 3.0 − AutoRiTratti
Monica Fossi Giannozzi
in collaborazione con Fiorgen Onlus, Accademia dei Sensi
elenco opere nelle immagini Ritratto di nonna Lina; Ritratto di Matteo Renzi; Bartolomeo Panciatichi in guisa di capitan Uncino; Alice nel giardino della regina; Ritratto dei Sigri Kessialis con Francesco e Gianfranco Pampaloni
website http://www.monicacollage.it

 

 

 

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