“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Extra

Extra La locanda delle chiacchiere

«Il viaggio s’arresta in una locanda: scoppietta la fiamma, una musica dice il suo tono, il bisbiglio di voci vi domina legando i tavoli ai tavoli, gli uomini agli uomini. È qui che i racconti s’incontrano».

Wednesday, 02 October 2013 02:00

Inversione a U

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Il tono indescrivibile da ragioniera venticinquenne che hai usato nel pronunciare quelle parole... ok, un quarto alle sette, alla cena penso io, nel frattempo che fai… un senso vicino alla nausea mi ha invaso lo stomaco.
Ma poi siamo davvero ritornati come una coppia di fidanzati qualsiasi. Ero tranquillo perché credevo che mi avrebbero chiamato nel frattempo. Quando invece ho visto la tavola apparecchiata per due, ho capito che non sarebbe andata così bene.

Saturday, 05 October 2013 02:00

Le conseguenze del sonno

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Bevi che sei felice, sai

E tienila se puoi

Bevi che sei alla fine ormai

Scolora gli occhi suoi

 

La nottataccia passata stanotte è stata la peggiore di tutta la mia vita. Freddo terribile, paralizzante, poi improvvise vampate di calore e quei maledetti pallini che si accalcavano agli angoli del soffitto. Mi sono messo a letto che avevo circa 38 di febbre, ma durante la notte la temperatura è salita fino ai 40 e oltre. Ad un certo punto mi ha preso come una sorta di delirium tremens, soprattutto quando la tachipirina ha iniziato a fare effetto. Mi sono svegliato in un bagno di sudore e ho iniziato a vedere degli strani movimenti sotto la parete del soffitto. Erano dei pallini neri che si accumulavano uno sull’altro fino a formare una macchia di sporco che si addensava tutta negli angoli. Ho provato più volte a cambiare posizione, ma ogni qualvolta lo facevo, mi prendeva un freddo terribile nelle ossa. Di dormire, poi, neanche l’ombra. Non facevo che pensare alle conseguenze del mio sonno, come se addormentarmi, con tutto quel male che mi circondava, fosse un atto da irresponsabile. Di tanto in tanto, il sorso d’acqua per rinvigorire la gola secca mi faceva raggelare tutto. Alla fine ho detto basta. Mi ero stancato di subire una tale tortura, tanto vale, ho pensato, abbandonarsi completamente al male per accettarlo così da superarlo. È così che sono morto!

Monday, 30 September 2013 02:00

Il profumo della grandezza

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Dovresti vederlo mentre corre. Proprio tu, abituato a commentarne i movimenti ripresi da un’inquadratura panoramica, obliqua, fredda, mentre te ne stai svaccato su una poltrona o consumi il tuo pasto seduto al tavolo della cucina. Tu che, molle, senza vergogna, ne parli a voce alta, coi pezzi di cibo tra i denti. Dovresti guardarlo correre. Osserva da vicino la pelle lucida e le labbra serrate e il volto teso, inspira il suo odore. Osserva le articolazioni, le sue gambe nell’attimo dello scatto. È un preludio e fuga. Si muove e non è un uomo, è una pantera. I capelli tinti di biondo e pettinati a punta sono le lance che trafiggono il cuore impreparato. Avanti, osservalo mentre carica, come un ariete. Osservalo mentre attacca.

Saturday, 28 September 2013 02:00

Figli di un dio maggiore

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È arrivato in Italia il 26 settembre Bling Ring, il nuovo film di Sofia Coppola, sorella di Roman Coppola, entrambi figli di Francis Ford Coppola, di cui è nipote anche il famoso Nicolas Cage. Per non parlare del nonno di Sofia Coppola, tale Carmine Coppola, compositore, direttore d’orchestra, primo flauto nell’orchestra di Arturo Toscanini, nonché padre di Talia Shire, il cui nome di primo acchito non dice nulla, ma di secondo vi accorgete che si tratta di Adriana, la moglie di Rocky Balboa, nonché di Connie Corleone nella saga Il Padrino.

Wednesday, 25 September 2013 02:00

I luoghi non convenzionali dove abitano i libri perduti

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Nessuno metterà mai in dubbio questa mia affermazione: ogni lettore ha una personale preferenza in fatto di librerie. Ci sono i buongustai che amano quelle piccole e romantiche di un tempo, dotate di un libraio che ti sappia dare mille consigli (e che sembra quasi aver conosciuto personalmente tutti gli scrittori e i poeti di cui parla), chi preferisce gli affollati megastore dove può trovare di tutto di più (un ampio ventaglio di proposte selezionate con cura dai migliori uffici marketing), poi c'è addirittura chi preferisce non sprecare il proprio prezioso tempo e si limita alle fantastiche offerte dei supermercati, sono quelli che il libro lo mettono nel carrello tra un pollo e una confezione di carta igienica (pollo in offerta al 25%, libro al 15%, carta igienica a prezzo intero, perché la vogliono morbida e profumata).

"La fantasia priva della ragione produce impossibili mostri: unita alla ragione è madre delle arti e origine di meraviglie”.

 

"Il vampirismo, per come immaginato e interpretato nel Secolo dei Lumi da fede, superstizione e scienza, è il tema de L'immagine del vampiro nel XVIII secolo tra teologia, medicina e filosofia, un saggio di Salvatore Grandone pubblicato da Roger Sarteur Editore di Aosta. L'autore, professore ordinario di storia e filosofia nei licei, dottore di ricerca al Centro di Ricerche sull'Immaginario di Grenoble, dottorando in scienze filosofiche alla Federico II di Napoli, offre spunti di riflessione critica sulle più celebri dissertazioni che nel Settecento affrontarono la questione del "non-morto", individuando i problemi suscitati dal fenomeno in fatto di teologia, filosofia e medicina. La questione teologica, con la resurrezione dalla morte, e quella medica del cadavere in trasformazione vanno a ibridarsi nello stile esposto in tali opere, ponendo interrogativi eminentemente filosofici sulle disfunzioni dell'immaginario stesso, sino a riflettere su diverse importanti problematiche di filosofia della scienza”.


                                                                                                                                                         (cit., dalla quarta di copertina)

Sunday, 22 September 2013 02:00

L'ora del tè

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Pesanti, ottusi e vecchi. Stanchi. Incedere lento di passi. Passi spessi. Passi spesso per questa strada. Quando fa caldo. Ma oggi la pioggia ti ride in faccia. Fermo sull’uscio di casa. Tempo. Maledetto temporale. Attendi. Una risposta dall’alto. Il telefono squilla. Non è per te. È l’ora del tè.

Roma, Capitale d'Italia, forse la Capitale più bella al mondo ma, lo dico a malincuore, città invivibile (ed io vengo da Napoli), traffico allucinante (ed io vengo sempre da Napoli!), trovare parcheggio è davvero una missione impossibile (ed io vengo ancora sempre da Napoli!). L'unica soluzione è la bicicletta, oh fantastica invenzione! Con le due ruote posso attraversare Trinità dei Monti, piazza Navona, Campo de’ Fiori, Trastevere in qualsiasi ora del giorno e della notte, restando estasiato dinanzi a tanta magnificenza.

Tuesday, 17 September 2013 02:00

I treni che passano

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Era l’alba. Una pallida luce illuminava una croce. La chiesa era chiusa ma qualcuno già chiedeva miracoli, mentre altri elemosinavano spicci e un po’ di attenzione. Appoggiata alla finestra, Valeria osservava con quanta cura i “miracolandi” si tenessero a distanza dai mendicanti e con quanta cura questi ultimi pregassero affinché nessun miracolo avvenisse. Stasi. Alla radio qualcuno parlava di un uomo fatto a pezzi da una donna. Valeria pensò che alcune persone preferiscono prendersi a pezzi, perché a prendersi intere ci vorrebbe troppa forza. La sua tazza di tè fumava appannando il vetro della finestra, così le figure lungo la via diventavano macchie indistinte, che pian piano si mescolavano le une alle altre e non c’era più pezzo che tenesse, tutto parte della stessa immagine riflessa negli occhi di una ragazza intenta a bere il suo tè.

Sunday, 15 September 2013 02:00

Per le radici recise della primavera

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foto: Francesca Woodman, Untitled (1979-'80)
musica: Kronos Quartet, Lux Æterna (Requiem for a dreamhttp://youtu.be/yJdb-bNZokA

 

"Mi piace pensare di aver lasciato la mia anima su una di quelle colline, e non sarò mai davvero capace di partire finché non l’avrò trovata. E io non voglio cercarla, perché potrebbe capitare che la trovi e così sarei costretto a partire davvero".

Breece D’J Pancake


Quando si alzò quella mattina presto pioveva. Dopo giorni e giorni di sole, di piena primavera, quel cielo steso a lutto sembrava raccontare tutte le ore che dopo sarebbero venute. La donna avrebbe voluto continuare a dormire, rannicchiarsi nelle lenzuola e aspettare che l'incubo svanisse nel risveglio. Improbabile: il risveglio era avvenuto, come sempre alla stessa ora. Non restava che andare, fare quello che doveva essere fatto, indossare l'espressione giusta per un'occasione che avrebbe mille volte preferito non avere e poi chiudere, da qualche parte in fondo all'anima, quello che era stato, quel che era successo, chiudere e sopravvivere.

Friday, 06 September 2013 02:00

Storia di una mezza dissoluzione

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Per anni tutto ciò che intraprendevo nella vita l’ho lasciato inspiegabilmente a metà. Se in principio dimostravo un forte interesse, poi però misteriosamente questo svaniva quasi del tutto lasciando il campo a un ardente desiderio di volgere lo sguardo altrove.
A scuola sono sempre stata incostante: studiavo quando mi andava e tutto sommato non avevo mai avuto grandi problemi nel farmi promuovere.
Dunque, come spero abbiate inteso, non c’era cosa che non mi venisse a noia, e in mezzo ci metto anche lo studio del pianoforte che adoro e che tutt’ora rimpiango di aver abbandonato o l’attività sportiva praticata per tanti anni della mia vita; perfino i rapporti interpersonali erano insostenibili e benché abbia avuto una relazione amorosa stabile per molti anni, spesso sentivo il bisogno di rimanere da sola per dedicarmi ad altro a discapito della mia metà che passava più che in secondo piano.

Friday, 13 September 2013 02:00

"Cammarota è un fulmine a ciel sereno"

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“Cammarota è un fulmine a ciel sereno”

(tentativo maldestro e malriuscito di scrittura wallaciana, anzi wallacianissima, sulla base di una mediocre epifania avuta a Belgrado e di un almeno altrettanto mediocre tentativo di resa su carta avvenuto a Napoli non molti giorni dopo)

 

“Cammarota è un fulmine a ciel sereno”. Questa era stata più o meno la verità che era venuta a galla mentre mi trovavo in quella rara e privilegiata pianura che si distende tra veglia e sonno e che a volte sembra una sorta di mucosa appiccicaticcia attraversata da reazioni psico-chimiche e prolassi entero-esistenziali. Quando poi, come un picco scosceso a forma di trivella rotante, “Cammarota è un fulmine a ciel sereno” si era elevata attorcigliandosi sulla pianura di prolassica indeterminatezza del pensiero semi-conscio – attimo indecifrabile e dalla durata incalcolabile e di cui per serietà teoretica è meglio tacere –, la stessa forma plastica della verità aveva assunto (con una strana e inattaccabile determinazione) l’aspetto dell’autorevolezza più imponente di tutte, proprio perché, come una sorta di attivatore enzimatico, facilitava la produzione di secrezioni letterarie che rendono qualsiasi cosa, in quanto pensata in maniera sottilmente luminosa e sotto forma di intuizione indomabile, degna di essere rappresentata nel bel mondo della letteratura.

Thursday, 05 September 2013 02:00

Les boutades de Lubylu: Mike from Paradise

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Sig.ra Longari?! Sig.ra Longari?!
Buongiorno! Sono Bongiorno, il buon Mike.
Mi è arrivata una sua e-mail, è lei che me l'ha inoltrata? Le vie del word wide web sono infinite. Ne sono passati diecine e diecine di quiz da quando è diventata famosa grazie a me, eppure devo dirle che Quassù il tempo non ha tempo. Il Paradiso è un posto indescrivibile, sono ritornato a vivere.

Un artista osserva le sfumature del mondo e trae spunto per la tavolozza di colori delle sue creazioni.
Me lo ha insegnato Alfonso Mezzacapo, pittore napoletano e portiere di notte negli alberghi, per il quale il paesaggio umano è una forte attrattiva ed una continua carica di stimoli creativi.
Alfonso mi racconta che ogni forma e “mutamento”, in quanto cambiamento di movenze ed atteggiamenti, di una persona che cammina solitaria lungo una strada può colpire ed attrarre l’occhio sensibile all’arte e, di conseguenza, condizionare le intensità e le sfumature di colore di un’opera d’arte, per esempio un quadro.

il Pickwick

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