“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Extra

Extra La locanda delle chiacchiere

«Il viaggio s’arresta in una locanda: scoppietta la fiamma, una musica dice il suo tono, il bisbiglio di voci vi domina legando i tavoli ai tavoli, gli uomini agli uomini. È qui che i racconti s’incontrano».

Tuesday, 05 November 2013 01:00

Anabasi

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Ok, bravo latte. Vieni qui, vieni qui. Così. Il manico automatico si chiude sulla mano con uno scatto. Il ferro del cestino è freddo, e io rido, rido piegandomi all'indietro e torcendo la gola nello spasmo. Dolce, dolce soluzione di caseina e lattosio! Calmerai quest'arsura che punge la mia bocca. I tubetti lucenti esplodono in un tintinnio metallico mentre mi getto nell'ascensore pneumatico. I riflettori ad ogni piano passano e se ne vanno, senza ferirmi. Cado anch'io in un tubo finché tutto non si ferma con un dolce pfsst.

Sunday, 03 November 2013 01:00

La nera signora

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Io non sono mai riuscita a vederla. Spesso però ne percepisco il peso sulle spalle e sul cuore. Immagino un paio d’ali angeliche color del piombo. Fuligginose e vellutate. E immagino un sorriso dolente e splendido, il sorriso della morte. Venne a trovarmi forse da ragazzino. Mi sembrò che una nuvola coprisse d’un tratto il sole. I rumori attorno tacquero d’improvviso come in un bosco quando crepita un fucile e la vita che un attimo prima risuonava sulle alte fronde e tra i cespugli bassi carichi di frutti e di rugiada morì e dileguò, nascondendosi nel buio e nell’ombra, i cuori impauriti e in attesa. Il sole oscurato. Un’ombra che si allungava su di me. Una pressione leggera sul cuore. Rapido scese il buio e lo sgomento. Rapido scomparve l’orizzonte.
Era la nera signora ma non potevo ancora sapere. E non potevo immaginare che la nera signora mi avrebbe seguito ovunque andassi, fedele come lo sciacallo alla sua moribonda preda. Spesso mi sono sentito così, una bestia malconcia che anela ancora alla vita e che si volta impaurita e smarrita e vede quell’odiosa sagoma ghignante che paziente attende la tua morte.

Wednesday, 30 October 2013 01:00

18 giugno

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Avrei voglia di uscire stasera. Giusto per andare a letto con lo stato d’animo di chi ha combinato qualcosa. I problemi sono due. Inevitabili. Con chi e dove? Il trapasso primavera-estate è infame. Il cinema non è proponibile per mancanza d’aria e film che fai prima a rivalutare Banfi e la Fenech, la stagione dei concerti e dei festival è in fase di lancio ma deve ancora partire sul serio, il calcio è in ferie fino a settembre, i mondiali sono il prossimo anno, gli europei c’erano l’anno scorso.

Saturday, 02 November 2013 01:00

Il gesto

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Si svegliò che aveva bisogno di pisciare. Pisciare significava scendere, andare fuori, perdere un sacco di tempo; per ridurne lo spreco a volte evitava persino di bere. Non si poteva capire che ora fosse, come sempre, lì sopra: la luce entrava a stento, nelle ore dopo il mezzogiorno, soprattutto in quella stagione. E poi c’era il freddo, che a volte gli impediva anche di pensare, e rattrappiva le membra, e chiudeva la testa in una morsa come avesse avuto una cappa di piombo; così, un po’ per il buio, un po’ per il mal di testa, precipitava di colpo in un sonno profondo, steso sulla tavola, ancora con i pennelli in mano e il colore che gli colava in faccia.

Thursday, 31 October 2013 01:00

Cercasi Uomo Ideale

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Il tipo ideale è uno stereotipo scientifico che rappresenta un complesso intrecciarsi di concause e di fattori, […] è una costruzione astratta conseguita mediante l’accentuazione concettuale di determinati elementi della realtà.
(Max Weber)


L’idealità si configura come un concetto vitale ed onnipresente: Ideale come principio etico da perseguire, come progetto utopico da realizzare, come concetto cardine della filosofia Platonica, come condizione di modelli fisici che non corrispondono a circostanze reali.
Siffatta astrazione mentale si è però insediata anche all’interno dei dibattiti più disparati, soprattutto in quelli femminili, rendendo le donne vittime di un’incontrollata ed irrefrenabile esigenza: Immaginare l’Uomo Ideale. Milioni di descrizioni assurde affollano i pomeriggi rosa di tutti i salotti che si rispettino e, dopo ben ventisei anni di prestato ascolto ai desideri più irragionevoli, mi sono sentita in dovere di concedermi questa sfida.

“Descansate niño, che continuo io”
(Paolo Conte)

25 giugno 1930
Faccio in modo di passare sull’avenida quasi ogni giorno a guardare il nuovo stadio. Sono Juan Campisteguy e mi posso permettere di dare a quest’impegno quotidiano la cadenza e il vestito dell’occasione istituzionale.
Quattro mesi fa lo stadio non esisteva. L’hanno inventato i miei architetti. Quindi l’ho inventato io. Mi ci sono abituato, tanto da non riuscire più a ricordare, come quasi tutte le seicentomila anime di Montevideo, che cosa ci fosse prima in quel posto, una piazza, un giardino o semplicemente niente. Adesso c’è l’Estadio del Centenario, forse per festeggiare i cent’anni di indipendenza del paese, di certo per obliare il caos e la miseria che assediano il popolo. Diamogli templi, eroi, gesta, battaglie, e che coprano tutto.
È di Uruguay contro Argentina che abbiamo un disperato bisogno...

Sunday, 27 October 2013 02:00

Diafano filo malato

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I

Entrai trafelato nella corsia n. 11 dell’ospedale… Non ne ricordo il nome… Andai di corsa dal dottor Sax per sincerarmi di quanto avevo appreso per strada. Si trattava di voci confuse: la gente parlava di un accesso di follia, di cavalli, di calessi, di scudisciate, grida, schiamazzi. Pianti. I pianti mi sconvolsero più di tutto. E ancora non riuscivo a comprendere la storia, la sua dinamica. Non ero in grado di ricostruirla. Non ci riuscivo! Non potevo? Oppure non volevo?
Conoscevo quell’uomo da poco tempo: dovevano essere solo tre mesi, eppure avevamo subito instaurato un’intima amicizia. Mi diceva di sentirsi solo e di non avere ancora mai trovato, in Italia, una persona profonda e sincera – come me, lo dico senza immodestia ma comunque con un senso di gioia – con la quale dare inizio ad una vera, forte, forse duratura intimità.

Thursday, 24 October 2013 02:00

Un chimico

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Solo il chimico può dire, e non sempre,
cosa verrà fuori dall'unione
di fluidi o solidi.
E chi può dire
come uomini e donne reagiranno
fra loro, o quali figli ne risulteranno?
C'erano Benjamin Pantier e sua moglie,
buoni in se stessi, ma cattivi l'uno con l'altro:
lui ossigeno, lei idrogeno,
loro figlio, un fuoco devastatore.
Io, Trainor, il farmacista, un mescolatore di sostanze chimiche,
morto mentre facevo un esperimento,
vissi senza sposarmi.
(Edgar Lee Masters, Antologia di Spoon River)

Hai appena finito di leggere, e mi guardi dritto negli occhi. Anche io ti guardo, come ipnotizzata. Allunghi la mano libera sul tavolino, verso la mia, facendo un buffo slalom con le dita fra il tuo Campari e la mia tisana. Io chino gli occhi a guardare le tue dita, lunghe dita da pianista. Lunghe anche le unghie, e sporche. Ecco, questa è la prima cosa che penso di te, pensando a te in maniera diversa, voglio dire. Lunghe dita da pianista con unghie sporche. Così la mia mano si ritrae, quasi da sola, e subito dopo anche la tua.

Monday, 21 October 2013 02:00

E dopo un agguato, scrivevamo sui muri

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Non siamo stati compagni di banco o di camerata. Né ci ha coinvolto la comune militanza politica. Uno di noi, credo, ha votato solo quando sperava chiudessero un occhio per l’uso delle droghe leggere. E chi si è visto si è visto. Ho provato a parlarci in occasione di una delle ultime elezioni, quando ha trionfato la Berlusconer Bros. Era d’accordo ma la domenica è andato a vedere la partita neanche ricordo dove.

Sunday, 20 October 2013 02:00

La Signorina Giulia

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di Nicola Pasa
(1° classificato e vincitore assoluto del concorso di racconti erotici "Ame Erotique")

Fatemi ricordare bene, è un’immagine un po’ sfocata, da sistemare, ci vuole meno opacità, più contrasto, oh pardon… deformazione professionale, sono un fotografo, sapete.
I miei ricordi sono fotografie, istantanee magiche, figure intrappolate per sempre nell’hic et nunc, l’eternità di un attimo di luce impressa, se mi seguite.

Saturday, 19 October 2013 02:00

Notte di città

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di Antonio Nazzaro
(racconto più votato dalla giuria popolare nel concorso di racconti erotici "Ame Erotique")

Diluisco le mie mani sulle tue labbra che scivolano nella notte sui lampioni dondolanti a cercare di confondere le stelle. Ti stringo come luna chiusa alla finestra e afferro il respiro che ferma la notte. Mentre il ponte è schiena che s'abbandona allo scorrere del fiume, sono correnti che tagliano il silenzio degli occhi-finestra in un sorriso.
Scorre sul corpo d'asfalto come taxi che scruta la notte, cadono le vesti in un gesto che si fa sguardo di metro danzante. Sente l'umido della notte correre sul corpo, vicolo che toglie il fiato. Lo sfiorare sono fari che passano e si fanno scie a disegnare strade sconosciute.

Friday, 18 October 2013 02:00

Oggetto nelle sue mani

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di Gennaro Morra
(2° classificato concorso di racconti erotici "Ame Erotique")

La benda sugli occhi avrebbe aggiunto altra disabilità al mio corpo già privo di equilibrio e massa muscolare, ma non ne ero spaventato.
Lucio mi aveva messo a sedere sulla sponda del letto, sfilandomi gli occhiali dal viso per deporli sul comodino accanto. Lì aveva trovato la striscia di lattice nero già pronta, ma prima di appoggiarmela sulla faccia mi aveva fissato per pochi secondi dall'alto dei suoi 180 centimetri: la stringeva tra le mani, tenendo ben tesi i lunghi lacci applicati alle due estremità. Sembrava volesse strangolarmi.

Thursday, 17 October 2013 02:00

La bella signora

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di Marco Ernst
(3° posto concorso di racconti erotici "Ame Erotique")

Fin da quando cominciò la mia vita pensante, a dieci anni, forse, devo confessare che cominciai a sentirmi particolarmente attratto dalle donne, certamente naturale, forse precoce. Non era, non ancora, almeno, un’attrazione erotica, ma puramente estetica, amavo la bellezza che rappresentavano, molto più di quella maschile, che non ha dei canoni così puri. Mi era già capitato, in diverse occasioni, di vedere dei miei amichetti senza abiti, quando facevamo la doccia dopo la partita di calcio: li trovavo insulsi, ridicoli con quell’inutile, minuscola protuberanza, o forse un’utilità l’aveva, anche più di una, forse, ma non diceva nulla al mio senso del bello. Poi, appunto verso i dieci anni, mi capitò, per caso, di vedere una mia cuginetta più piccola di due anni di me, che era venuta a trovarci con la madre, nuda in attesa di fare il bagno: era la prima volta che vedevo qualcuno dell’altro sesso senza vestiti e la cosa mi turbava, mi esaltava, mi faceva sentire strano.

Thursday, 24 October 2013 02:00

Incontri isolati

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E se fossimo di creta come scrive la Genesi? Anche nel senso di essere, chi più chi meno, cretini. Nell’antichità c’era un rapporto magico con la natura, oggi la stiamo distruggendo.
Questa magia pulsava nelle isole del Mediterraneo, tipo a Eraklion, la città di Eracle e del palazzo di Minosse. La civiltà cretese si aggirava intorno a magnifici palazzi che aggettavano sul mare, dai colori rossi, gialli, azzurri, verdi. E non protetti da fortificazioni. Se penso al verde, viene in mente che in Amazzonia hanno una sessantina di vocaboli per questa tonalità che noi mortifichiamo con uno solo.

Wednesday, 16 October 2013 02:00

Sulla scrittura o diario filosofico 3

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Cosa faccio quando scrivo? Non so, eppure continuo. In effetti, tutto ciò è forse un insieme disperso di azioni separate: battere sulla tastiera, guardare lo schermo, sillabare parole a mezza voce. Sì, ma io dico scrivere, con una sola parola, con un suono fluido e un’immagine che si delinea. Il concetto si organizza e si incarna attorno a un centro, mi sembra: il senso di libertà che provo scrivendo. Scrivere è un atto perché io posso scegliere di farlo, trovando il principio di quest’impresa in me stesso. Atto perché non muove da un fatto a me “esterno”, ma lo pro-duce, “davanti” a me e in un mondo.

il Pickwick

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