“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Extra

Extra La locanda delle chiacchiere

«Il viaggio s’arresta in una locanda: scoppietta la fiamma, una musica dice il suo tono, il bisbiglio di voci vi domina legando i tavoli ai tavoli, gli uomini agli uomini. È qui che i racconti s’incontrano».

Thursday, 11 December 2014 00:00

ART 3.0: AutoRiTratto di Antonio Possenti

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C’è una verità elementare, la cui ignoranza uccide innumerevoli idee e splendidi piani: nel momento in cui uno si impegna a fondo, anche la provvidenza allora si muove. Infinite cose accadono per aiutarlo, cose che altrimenti mai sarebbero avvenute… Qualunque cosa tu possa fare, o sognare di poter fare, incominciala. L’audacia ha in sé genio, potere, magia. Incomincia adesso”. (Goethe)

Monday, 08 December 2014 00:00

ART 3.0: AutoRiTratto di Milvio Sodi

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“Scogliere non geograficamente ubicabili, collocabili bensì in uno spazio-tempo ideale di natura fantastica. Non caratteristiche di questo o quel luogo della terra, ma luogo dell'animo, figura emblematica, e in fondo metafisica, perché fuori di ogni realtà effettiva. Situazione e immagine di sé. Traslato della passione…" (Antonio Natali, citando il padre Elvio, luglio 2013).

Thursday, 18 December 2014 00:00

Sono dietro di te (parte 7)

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CAPITOLO 6

Era passato dunque un mese circa dal mio primo appuntamento con la collega. Ripensandoci, le preoccupazioni che avevo avuto quando arrivò il primo giorno in ospedale mi facevano sorridere, avevo subito un periodo di paranoia che fortunatamente era stato brillantemente superato. Margherita intanto era stata dimessa. Il giorno delle sue dimissioni Barbara non era in turno, si dovette accontentare di salutarla la sera precedente, io invece ero li e ne approfittai per scambiare con lei un affettuoso abbraccio, nel mentre del quale la vecchietta mi sussurrò: “Stalle vicino, è una ragazza che ha sofferto tanto”, ed io prontamente: “Grazie di tutto Margherita. Se le farà piacere verremo a trovarla presto a casa” – “Questo è il mio numero”, prese un fogliettino ed una penna dalla sua vecchia borsetta ed iniziò a scrivere, “chiamatemi e preparerò un bel the”. La accompagnai all’uscita del reparto dove c’erano i parenti ad aspettarla.

Monday, 15 December 2014 00:00

Spirali di triadi

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Uno, due, tre.
Tre, tre, tre.
Tre sono le dimensioni dello spazio in cui mi trovo, tre gli stati della materia, tre i mesi in una stagione, tre le forme temporali che vanno a braccetto con i tempi della vita di un uomo: passato, presente e futuro; gioventù, maturità, vecchiaia. Il corpo umano stesso è formato da triadi funzionali: tre strati di meningi che proteggono questo mio cervello pensante, tre le parti della vertebra, tre le divisioni degli acidi grassi demoliti dalle cellule. Galeno, medico greco, pensava che l’anima risiedesse nel cervello, nel cuore e nel fegato. È un numero che segna il limite di sopravvivenza del corpo umano, nella misura di tre minuti senza ossigeno, tre giorni senz’acqua e tre settimane senza cibo.

Thursday, 04 December 2014 00:00

ART 3.0: AutoRiTratto di Marco Manzella

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La pittura può essere una cosa molto seria, soprattutto se la si considera uno strumento di indagine, il tentativo di capire il caos che ci circonda provando a trovare delle regole, o meglio: provando ad immaginarle. Dipingere per provare ad interpretare un mondo che non si capisce. Questo è il cuore di chi, come Marco Manzella, lavora con l’immaginazione utilizzando la pittura come elemento narrativo.

2° GIORNO

Alle 5:30 siamo già alla biglietteria dei templi di Angkor. Con una webcam ci fanno una foto tessera che va sul biglietto, il modo più sicuro per rendere il titolo strettamente personale.
Io sto con un occhio chiuso e l’altro a mezz’asta.
Ma lo spettacolo dell’alba ad Angkor Vat giustifica due notti insonni. Ne giustificherebbe mille.

I temi dell’emergenza espressiva, del mercato indipendente, dell’approccio del pubblico a ciò che musicalmente può essere definito “piccolo”, la consapevolezza degli italiani rispetto a ciò che è musica. Sono questi i temi focali di questa intervista a Nicola Manzan, violinista di levatura classica che con il progetto Bologna Violenta, si dona al Grindcore più estremo e avaro di compromessi. Ma come afferma lo stesso musicista: la battaglia (quella delle realtà indipendenti) non è ancora persa.

Thursday, 04 December 2014 00:00

Il figlio

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I.

Ci hanno rovesciato come calzini, esami di ogni natura e genere, decisamente poco simpatici, e non è risultato niente, niente che potesse impedirci di procreare. Mi sono munto lo sperma come si fa con le mammelle delle mucche, anche se in questo caso avrei dovuto essere il toro. Mia moglie si è gonfiata di ormoni per mesi, lievitava mentre si incazzava e si incazzava mentre lievitava. Ogni mattina termometro per controllo ovulazione, se fertilità a picco, semaforo verde, e vai, procedere all’accoppiamento, come fosse una medicina. Ma l'Inseminator che è in me non ha mai portato a termine la sua missione, ogni tentativo è fallito, sembra che il destino si sia accanito contro di noi.
Siamo una bella coppia, così almeno ci hanno sempre detto, stabile, affiatata, solida, con tanti interessi comuni, una bella intesa sessuale, ma come diceva Erminia, una famiglia a metà.

Tuesday, 02 December 2014 00:00

Sentinulle

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Una leggera pioggia bagna il basalto di Corso Trieste. Gli artigiani dei mercatini natalizi mettono al riparo come possono la propria mercanzia, ricoprendola di bianchi teli cerati. Sembra quasi la neve abbia ricoperto de improviso tutto quello che l’occhio amava cogliere: un bagliore di una collanina con pietre “vere” – di plastica, la copertina di un libro a buon prezzo che ammicca seducente verso di noi, quella collezione di cd inutile, ma di cui sai di non poter fare a meno. Puff! Tutto svanito. Pioggia come neve, che imbianca le cose e ce le nasconde. Arrivo in Piazza Dante, pavimentazione sdrucciolevole più di quanto possa esserlo la parola “pàllida”,1 come la luce diluita dei lampioni nelle pozzanghere: stanno smontando. I ragazzi di 'RAIN', associazione pro diritti lgbt, stanno mettendo al riparo alla meglio, come i commercianti, le loro cose: loro commerciano idee. Al prezzo di un sorriso e di una caramella.

Monday, 01 December 2014 00:00

ART 3.0: AutoRiTratto di Elisa Nesi

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Elisa Nesi è nata nel 1978 a Firenze, dove vive e lavora. Diplomata al Liceo Artistico di Firenze, ha proseguito i suoi studi fino alla laurea in Storia dell'Arte all'Università fiorentina. Da qualche anno si dedica sia alla pittura, sia all'attività letteraria che comprende testi di critica d'arte, e articoli di giornalismo del settore.

Sunday, 30 November 2014 00:00

Di pagina in pagina, di opera in opera

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Di pagina in pagina, di opera in opera. Lasciandosi suggerire le parole dalla visione, facendo seguire allo sguardo le lettere, per comporre brevi lacerti descrittivi, inevitabilmente manchevoli. Generare − così − descrizioni, un accompagnamento d'inchiostro, un andare insieme. Sessantadue artisti. Sessantadue opere. Sessantadue pagine. E, allora, sessantadue micronarrazioni.
Per la decima edizione di "Arte per la Ricerca FiorGen". Cominciamo.

Thursday, 27 November 2014 00:00

Per una scrittura dell'esilio

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Il radicamento è forse il bisogno
più importante e più misconosciuto
dell'anima umana.

Simone Weil

 

Parte I

Pensare l'esilio
L'esilio è il luogo della diversità, del contatto con l'Altro per eccellenza. È il luogo di assimilazione dell'altro, in cui l'altro diventa sé e il sé diventa l'altro.

1° GIORNO

Capodimonte, San Martino, Pozzuoli, Reggia di Caserta, Sorrento, Capri, Procida, Roma, addirittura una volta sono andato a Firenze, ma una Pasquetta in Cambogia no, sinceramente, mai organizzata. Papà non lo sa che tra poco partirò per i templi di Angkor, dove anche lì sta per sbarcare il Group In Tour. Vista l’età avanzata, si preoccuperebbe troppo. Mi direbbe: “Incosciente, sei un incosciente…” come se l’aereo ‘o guidassi io.

Saturday, 29 November 2014 00:00

Sono dietro di te (parte 6)

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CAPITOLO 5

Quella sera ci incontrammo in centro. Nordavalle è un piccolo paesino che conta solo 15 mila abitanti, ma c’è un po’ di tutto, e soprattutto degli ottimi bar che, dato il freddo invernale, elargiscono con generosità bevande super alcooliche a pochi spiccioli. Barbara esordì immediata: “Voglio bere”. Andammo a “La caverna del mastro birraio” e, sedutici su queste vistose panche di legno massiccio, ordinammo un paio di birre. “E così vieni dal sud” le dissi, “Sì. Da Pescatratta. Sai com’è, lì non c’è molto per programmarsi il futuro e poi dovevo andar via per quella brutta storia. Ma stasera non voglio parlare di cose tristi. Raccontami un po’ di te” e spalancò di nuovo il suo sorriso. “Io sono sempre vissuto qui nella noia più completa e quindi non c’è molto da dire. Dopo il diploma ho fatto qualche lavoretto saltuario per poi specializzarmi come infermiere ed eccomi qua ad aspettare la svolta.” – “Mmm, mi interessa particolarmente la svolta, potresti averla trovata” fece lei ammiccante, “diciamo che ci sto lavorando” le risposi sorridente.

il Pickwick

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