“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Extra

Extra La locanda delle chiacchiere

«Il viaggio s’arresta in una locanda: scoppietta la fiamma, una musica dice il suo tono, il bisbiglio di voci vi domina legando i tavoli ai tavoli, gli uomini agli uomini. È qui che i racconti s’incontrano».

Friday, 16 January 2015 00:00

L'Amore spiegato a mio figlio

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"Papà, ma come hai fatto a convincere la mamma a stare con un fallito come te?"
"È una storia complicata..."
"Non lo sai neanche tu, vero?"
"No! Cioè, sì che lo so! Ma sai l'amore non si può spiegare a parole..."
"Non è che sei tu che non sei bravo con le parole?"
"Lo sapevo, lo sapevo, l'ho sempre detto che un figlio fra lei e me sarebbe stato un mostro!"
"Perché dici così?"

Thursday, 22 January 2015 00:00

Forse

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Eccomi qui, di fronte a una tazza di caffè.       
Roba da non crederci. Non mi è mai piaciuto il caffè.
Ricordo ancora le espressioni incredule di chi per la prima volta veniva a conoscenza di questa mia repulsione, come se fosse un reato, un peccato mortale, una mancanza di cui vergognarsi. In quarant’anni mi avranno offerto milioni di caffè, alcuni addirittura con insistenza. La gente si smarrisce, si disorienta, cerca sempre risposte plausibili quando la metti di fronte a qualcosa che non riesce a contemplare, che minimamente si allontana da un ordine di idee collettivo: "Ma come non bevi caffè? Eppure sei un fumatore!". Come se la Philip Morris monitorasse il consumo di caffè per paura di non vendere più un pacchetto. Forse avrei dovuto fare l’avvocato.

Monday, 12 January 2015 00:00

ART 3.0: AutoRiTratto di Giovanna Ugolini

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Giovanna Ugolini è nata a Firenze nel 1940. Nella stessa città lavora da oltre quarant'anni anni usando le teniche del disegno, dei collages, dell’incisione, del batik, dell’olio e dell’acrilico.

Sunday, 25 January 2015 00:00

Sono dietro di te (parte 9)

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CAPITOLO 8

 

Nonostante ne sia l’autore, io per primo non so dirmi come sia finita questa storia. È ovvio che Susy di li a poco sarebbe diventata cadavere, ma non è questo quel che conta. Insomma, alla fine Vlad soddisferà il suo bisogno di sesso (o amore) oppure si limiterà a dissanguarla? Certo, ho lasciato degli indizi per strada e tutto sommato il finale può dare una risposta, ma rimane comunque opinabile, credo. Ad ogni modo, per adesso tutto questo non è importante, mi soffermerei per un attimo invece sull’altra questione sollevata dal mio breve racconto ed è per questo motivo infatti che mi ritornò in mente proprio in quel momento, nel bagno di Margherita, ossia: il bisogno di uccidere. In parole povere, già da bambino paragonavo l’assassinio seriale ad un atto di sopravvivenza. Johnny Vlad uccide per vivere. Tutto sommato non prova nemmeno godimento nel farlo, è dissetarsi, anzi pare quasi se ne dispiaccia, tanto che confessa la sua condizione con amarezza. Dunque? “Adesso basta” mi dissi, “non affliggerti oltre, Giovanni!”.

5° GIORNO

La giornata inizia con i complimenti di Poul, mi dice che professionalmente sono molto cresciuto da Taipei ad Auschwitz fino ad oggi. Anche tu Poul, sei molto cresciuto. Di peso.
Oggi è il giorno in cui dobbiamo incontrare il Cliente, e su di noi incombe la famosa e-mail di Alicia. Poulone ci riunisce tutti dicendo: “Mi raccomando dobbiamo essere smart, smiling and professional, me per primo. Non diamo confidenza: we don’t joke with Client”.

Wednesday, 07 January 2015 00:00

Amarillide

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Amarillide aveva vissuto per quarant'anni a Montequadrato senza troppi impedimenti. Era difficile per lei spiegare cosa volesse dire, né sapeva se e cosa fosse effettivamente cambiato nella sua vita. Le rimaneva solo una precisa sensazione di quello che era passato e di quello che adesso restava. Viveva in un appartamento in Via degli Ulivi n. 4, in una palazzina color pesco appena costruita sul limitare del paese circondato dalle campagne. Era sposata da quindici anni con Antheo e, tra momenti di crisi e di gioia, il loro rapporto di complicità e sostegno reciproco non era mai cambiato. Si erano conosciuti alla scuola media di Montequadrato e da allora non si erano più separati. Erano stati grandi amici e compagni di bighellonate fino alla quarta liceo, quando si erano irrimediabilmente innamorati. Se prima giocavano a schiacciarsi il naso con le dita, da quel momento avevano cominciato a passarsi le stesse fra ciocche di capelli con sguardo imbambolato e perso. Antheo era bello, Amarillide lo ricordava ai tempi della scuola, con il fisico magro e il viso elegante.

Monday, 05 January 2015 00:00

ART 3.0: AutoRiTratto di Marylu Melo

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Un’artista elegante, sofisticata, poco interessata agli eventi mondani mentre, invece, mostra grande attenzione verso l’umanità disagiata. Dalle sue origini attinge il colore e l’amore per la scoperta. Non è contagiata dal classicismo ma guarda oltre, osserva il cosmo e cerca di intuire quello che un giorno sarà evidente ma che per adesso non lo è affatto.

Sunday, 04 January 2015 00:00

Sono dietro di te (parte 8)

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CAPITOLO 7

Era passata una settimana dalle dimissioni di Margherita, pochino per andarla a trovare, ma pensai che era buona cosa farle almeno una telefonata. Fu molto contenta, mi disse che si sentiva un po’ sola. Era sempre sola. Il figlio passava a trovarla un paio di volte alla settimana 15 minuti per portarle cose varie, tipo alimenti, medicine e altro. “Ma non sta mai un po’ con lei a farle compagnia?” le chiesi io, mi rispose che la domenica passava a prenderla per pranzo per portarla dalla sua famiglia e lì, con il figlio, i nipotini e il cagnolino, si sentiva finalmente felice. Mi invitò a prendere un caffè, mi chiese di Barbara ovviamente. Le dissi che era in turno (era vero) e che se le faceva piacere sarei passato volentieri a farle un saluto da vicino. Cosi mi feci dare l’indirizzo e mi misi in cammino.

Monday, 12 January 2015 00:00

Lulu e il sottile fascino dell'ambizione

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A ripensarci, la diresti una storia da manuale.
L’appuntamento è per mezzogiorno in punto. Dall’avvocato. Marco, mio marito, verrà direttamente dall’ufficio. Per nessuna ragione al mondo perderebbe anche un solo attimo di lavoro. Il suo non è semplice attaccamento professionale, ma si tratta piuttosto di una sindrome di sfrenato carrierismo che nei momenti di maggior competizione con i colleghi della società dove ricopre la carica di manager gli provoca incontenibili attacchi di panico.

Monday, 29 December 2014 00:00

ART 3.0: AutoRiTratto di Luigi Zucconi

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Gli occhi verdi e sorridenti come quelli di una persona felice, i capelli un po’ arruffati, le mani ruvide e forti, una giacca nera di panno e pantaloni neri, ecco che Luigi Zucconi entra nel bar dove lo attendo per l’intervista. Incontra un ragazzo, lo abbraccia, si informa della sua salute, poi, rivolgendosi alla persona che lo accompagna, restano a parlare qualche attimo con un atteggiamento che indica preoccupazione. Scopro dopo che quel ragazzo fa parte della comunità dell’Anconella, dove si promuove il reinserimento nel mondo del lavoro di ex tossicodipendenti e di cui, Luigi e la sua compagna, sono volontari da anni.

Friday, 02 January 2015 00:00

Sulla dismisura

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Con quale bilancia, dunque, peserai la verità della conoscenza? [...]

La stadera è un tipo di bilancia e il bilancino del saggiatore un altro tipo. Anzi di più: l'astrolabio è una bilancia per misurare le distanze lineari, e il filo a piombo una bilancia per accertare la perpendicolarità e la curvatura. Questi strumenti, sebbene differiscano per forma, hanno in comune il fatto che per loro mezzo si conosce che cosa è l'eccesso e cosa il difetto. Invero la prosodia è una bilancia per la poesia, per mezzo della quale si conosce la metrica della poesia e si distingue il verso zoppo da quelle corretto. Essa è la più spirituale delle bilance materiali, sebbene non sia esente dal contatto coi corpi: soppesa infatti i suoni e i suoni non sono separabili dai corpi.

(al-Ghazālī, La Retta Bilancia)

4° GIORNO 


Colazione con Monique e Jin Ciò Ciò, che mi fissa. I taiwanesi sono così, sono molto attenti. Inizia una scena che purtroppo avrà molte repliche: l’Inquisizione Cinese. Con una voce non umana, proveniente da un mondo irreale, parte l’interrogatorio del compagno Ciò: “Luca-what-is-your-salary-in-Italy?”.

Fu soltanto quando mi disse, avvicinandosi al mio orecchio e protendendo due umidicce labbra pallide, che visto che non siamo stati in grado di fare il socialismo allora è giusto che si compia la barbarie, che riconobbi che quello strano e goffo Babbo Natale era proprio il pallido (a causa del cerone) signor D. Io risi di gusto, lui guardò altrove maledicendo con gli occhi un bambino rubicondo e grassottello che assomigliava proprio a un roseo porcellino lattante. Se vuoi venire con me ti mostro alcune cose e capirai quello che dico, non si tratta di arrendersi ma di seguire e facilitare il flusso delle cose.

Monday, 22 December 2014 00:00

ART 3.0: AutoRiTratto di Barbara Calonaci

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Appena conosciuta, Barbara mi invitò ad una cena con i suoi amici e in quell’occasione, mi resi conto di essere entrata in un ambiente assolutamente insolito. Persone di ogni tipo ed estrazione che sembravano condividere tutto, teatranti che cucinavano, avvocati che recitavano, giornalisti che discutevano di uncinetto e lavori domestici mentre qualcuno se ne stava comodamente seduto sul trono che Barbara ha in salotto.

Sunday, 21 December 2014 00:00

Pt. 11: Selfie

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Soggetto e Sceneggiatura: Domenico Di Francia K.
Matita e China: Domenico Di Francia K.
Colorazione digitale: Ivan Ferrara

il Pickwick

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