“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

La fucina delle scritture

Extra La locanda delle chiacchiere

«Il viaggio s’arresta in una locanda: scoppietta la fiamma, una musica dice il suo tono, il bisbiglio di voci vi domina legando i tavoli ai tavoli, gli uomini agli uomini. È qui che i racconti s’incontrano».

Thursday, 24 October 2013 02:00

Un chimico

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Solo il chimico può dire, e non sempre,
cosa verrà fuori dall'unione
di fluidi o solidi.
E chi può dire
come uomini e donne reagiranno
fra loro, o quali figli ne risulteranno?
C'erano Benjamin Pantier e sua moglie,
buoni in se stessi, ma cattivi l'uno con l'altro:
lui ossigeno, lei idrogeno,
loro figlio, un fuoco devastatore.
Io, Trainor, il farmacista, un mescolatore di sostanze chimiche,
morto mentre facevo un esperimento,
vissi senza sposarmi.
(Edgar Lee Masters, Antologia di Spoon River)

Hai appena finito di leggere, e mi guardi dritto negli occhi. Anche io ti guardo, come ipnotizzata. Allunghi la mano libera sul tavolino, verso la mia, facendo un buffo slalom con le dita fra il tuo Campari e la mia tisana. Io chino gli occhi a guardare le tue dita, lunghe dita da pianista. Lunghe anche le unghie, e sporche. Ecco, questa è la prima cosa che penso di te, pensando a te in maniera diversa, voglio dire. Lunghe dita da pianista con unghie sporche. Così la mia mano si ritrae, quasi da sola, e subito dopo anche la tua.

Monday, 21 October 2013 02:00

E dopo un agguato, scrivevamo sui muri

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Non siamo stati compagni di banco o di camerata. Né ci ha coinvolto la comune militanza politica. Uno di noi, credo, ha votato solo quando sperava chiudessero un occhio per l’uso delle droghe leggere. E chi si è visto si è visto. Ho provato a parlarci in occasione di una delle ultime elezioni, quando ha trionfato la Berlusconer Bros. Era d’accordo ma la domenica è andato a vedere la partita neanche ricordo dove.

Sunday, 20 October 2013 02:00

La Signorina Giulia

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di Nicola Pasa
(1° classificato e vincitore assoluto del concorso di racconti erotici "Ame Erotique")

Fatemi ricordare bene, è un’immagine un po’ sfocata, da sistemare, ci vuole meno opacità, più contrasto, oh pardon… deformazione professionale, sono un fotografo, sapete.
I miei ricordi sono fotografie, istantanee magiche, figure intrappolate per sempre nell’hic et nunc, l’eternità di un attimo di luce impressa, se mi seguite.

Saturday, 19 October 2013 02:00

Notte di città

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di Antonio Nazzaro
(racconto più votato dalla giuria popolare nel concorso di racconti erotici "Ame Erotique")

Diluisco le mie mani sulle tue labbra che scivolano nella notte sui lampioni dondolanti a cercare di confondere le stelle. Ti stringo come luna chiusa alla finestra e afferro il respiro che ferma la notte. Mentre il ponte è schiena che s'abbandona allo scorrere del fiume, sono correnti che tagliano il silenzio degli occhi-finestra in un sorriso.
Scorre sul corpo d'asfalto come taxi che scruta la notte, cadono le vesti in un gesto che si fa sguardo di metro danzante. Sente l'umido della notte correre sul corpo, vicolo che toglie il fiato. Lo sfiorare sono fari che passano e si fanno scie a disegnare strade sconosciute.

Friday, 18 October 2013 02:00

Oggetto nelle sue mani

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di Gennaro Morra
(2° classificato concorso di racconti erotici "Ame Erotique")

La benda sugli occhi avrebbe aggiunto altra disabilità al mio corpo già privo di equilibrio e massa muscolare, ma non ne ero spaventato.
Lucio mi aveva messo a sedere sulla sponda del letto, sfilandomi gli occhiali dal viso per deporli sul comodino accanto. Lì aveva trovato la striscia di lattice nero già pronta, ma prima di appoggiarmela sulla faccia mi aveva fissato per pochi secondi dall'alto dei suoi 180 centimetri: la stringeva tra le mani, tenendo ben tesi i lunghi lacci applicati alle due estremità. Sembrava volesse strangolarmi.

Thursday, 17 October 2013 02:00

La bella signora

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di Marco Ernst
(3° posto concorso di racconti erotici "Ame Erotique")

Fin da quando cominciò la mia vita pensante, a dieci anni, forse, devo confessare che cominciai a sentirmi particolarmente attratto dalle donne, certamente naturale, forse precoce. Non era, non ancora, almeno, un’attrazione erotica, ma puramente estetica, amavo la bellezza che rappresentavano, molto più di quella maschile, che non ha dei canoni così puri. Mi era già capitato, in diverse occasioni, di vedere dei miei amichetti senza abiti, quando facevamo la doccia dopo la partita di calcio: li trovavo insulsi, ridicoli con quell’inutile, minuscola protuberanza, o forse un’utilità l’aveva, anche più di una, forse, ma non diceva nulla al mio senso del bello. Poi, appunto verso i dieci anni, mi capitò, per caso, di vedere una mia cuginetta più piccola di due anni di me, che era venuta a trovarci con la madre, nuda in attesa di fare il bagno: era la prima volta che vedevo qualcuno dell’altro sesso senza vestiti e la cosa mi turbava, mi esaltava, mi faceva sentire strano.

Thursday, 10 October 2013 02:00

Ma tu lo conosci il gatto di Schrödinger?

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Neanche l’ombra. “Io non vedo l’ombra perché non c’è luce”. Voce fioca. Incerta a tratti. “Spazi stretti, claustrofobici. Tieni insieme gli opposti. Non importa quanto ti costi, tieni insieme gli opposti”.

Spazi al di là delle case, oltre i confini giacciono rose senza più spine.

L’uomo, che ora è solo, continua a pensare ai contrari, anche al contrario.

“E se il gatto vivo fosse morto?”

Al di là delle case giacciono margherite, queste, sì, hanno le spine.

“Buongiorno amici telespettatori, riprendiamo con gli ospiti in studio la conversazione che avevamo interrotto per dare spazio alla pubblicità. Per chi si fosse collegato solo ora, diciamo subito che padre Bishop era d’accordo all’abolizione dell’evoluzionismo nelle scuole. Il biologo Fred Monty, invece, sostiene il contrario. Bene, prosegua pure don Bishop”.

“Grazie” – interviene cordialmente il prete – “Hahaha” – il biologo scoppia in una fragorosa risata.

“Perché ride?” domanda don Bishop, “Già, perché ride” gli fa eco il presentatore Michael Palin.

Con il calcio ho sempre avuto un rapporto controverso.
Se da una parte nutro per esso la stessa profonda indifferenza che riserbo ai programmi televisivi di cucina, dall’altra sono stata cresciuta da un milanista, pronto a rapire il telecomando quasi ogni sera imponendo a tutta la famiglia appuntamenti a suo dire imperdibili come champions league, campionato, coppa uefa, coppe del nonno e interviste varie ad allenatori, calciatori, presidenti, direttori sportivi, giornalisti, attori, ecc. ecc. Mia madre ed io scappavamo dal soggiorno lasciandolo in compagnia dei suoi ventidue amichetti in pantaloncini e non venitemi a dire che lo sport unisce! Che sia chiaro: il calcio è alla base dei problemi di comunicazione nella mia famiglia e, sarebbe superfluo perfino sottolinearlo, della mia attitudine alla solitudine e della mia passione per la lettura − attività certamente piacevole e paideutica ma innegabilmente introversa.
A volte ho la sensazione che se mio padre se ne fosse fregato del calcio io sarei diventata una persona migliore.

Wednesday, 02 October 2013 02:00

Inversione a U

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Il tono indescrivibile da ragioniera venticinquenne che hai usato nel pronunciare quelle parole... ok, un quarto alle sette, alla cena penso io, nel frattempo che fai… un senso vicino alla nausea mi ha invaso lo stomaco.
Ma poi siamo davvero ritornati come una coppia di fidanzati qualsiasi. Ero tranquillo perché credevo che mi avrebbero chiamato nel frattempo. Quando invece ho visto la tavola apparecchiata per due, ho capito che non sarebbe andata così bene.

Saturday, 05 October 2013 02:00

Le conseguenze del sonno

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Bevi che sei felice, sai

E tienila se puoi

Bevi che sei alla fine ormai

Scolora gli occhi suoi

 

La nottataccia passata stanotte è stata la peggiore di tutta la mia vita. Freddo terribile, paralizzante, poi improvvise vampate di calore e quei maledetti pallini che si accalcavano agli angoli del soffitto. Mi sono messo a letto che avevo circa 38 di febbre, ma durante la notte la temperatura è salita fino ai 40 e oltre. Ad un certo punto mi ha preso come una sorta di delirium tremens, soprattutto quando la tachipirina ha iniziato a fare effetto. Mi sono svegliato in un bagno di sudore e ho iniziato a vedere degli strani movimenti sotto la parete del soffitto. Erano dei pallini neri che si accumulavano uno sull’altro fino a formare una macchia di sporco che si addensava tutta negli angoli. Ho provato più volte a cambiare posizione, ma ogni qualvolta lo facevo, mi prendeva un freddo terribile nelle ossa. Di dormire, poi, neanche l’ombra. Non facevo che pensare alle conseguenze del mio sonno, come se addormentarmi, con tutto quel male che mi circondava, fosse un atto da irresponsabile. Di tanto in tanto, il sorso d’acqua per rinvigorire la gola secca mi faceva raggelare tutto. Alla fine ho detto basta. Mi ero stancato di subire una tale tortura, tanto vale, ho pensato, abbandonarsi completamente al male per accettarlo così da superarlo. È così che sono morto!

Monday, 30 September 2013 02:00

Il profumo della grandezza

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Dovresti vederlo mentre corre. Proprio tu, abituato a commentarne i movimenti ripresi da un’inquadratura panoramica, obliqua, fredda, mentre te ne stai svaccato su una poltrona o consumi il tuo pasto seduto al tavolo della cucina. Tu che, molle, senza vergogna, ne parli a voce alta, coi pezzi di cibo tra i denti. Dovresti guardarlo correre. Osserva da vicino la pelle lucida e le labbra serrate e il volto teso, inspira il suo odore. Osserva le articolazioni, le sue gambe nell’attimo dello scatto. È un preludio e fuga. Si muove e non è un uomo, è una pantera. I capelli tinti di biondo e pettinati a punta sono le lance che trafiggono il cuore impreparato. Avanti, osservalo mentre carica, come un ariete. Osservalo mentre attacca.

Sunday, 22 September 2013 02:00

L'ora del tè

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Pesanti, ottusi e vecchi. Stanchi. Incedere lento di passi. Passi spessi. Passi spesso per questa strada. Quando fa caldo. Ma oggi la pioggia ti ride in faccia. Fermo sull’uscio di casa. Tempo. Maledetto temporale. Attendi. Una risposta dall’alto. Il telefono squilla. Non è per te. È l’ora del tè.

Roma, Capitale d'Italia, forse la Capitale più bella al mondo ma, lo dico a malincuore, città invivibile (ed io vengo da Napoli), traffico allucinante (ed io vengo sempre da Napoli!), trovare parcheggio è davvero una missione impossibile (ed io vengo ancora sempre da Napoli!). L'unica soluzione è la bicicletta, oh fantastica invenzione! Con le due ruote posso attraversare Trinità dei Monti, piazza Navona, Campo de’ Fiori, Trastevere in qualsiasi ora del giorno e della notte, restando estasiato dinanzi a tanta magnificenza.

il Pickwick

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