“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Mauro Paracini

Racconti sonori – L'appestato

 

Nisi Dominus – Cum dederit – Vivaldi – controtenore Andreas Scholl

La nebbia si diradava nella sua mente. Lentamente. In bianco e nero vide uno stanzone immerso in una penombra interrotta da una piccola oasi di luce a mezza altezza, fuori dalla portata dei suoi occhi.
Nell’aria brevi borbottii, colpi di tosse insieme a parole oscure snocciolate in una lingua sconosciuta eppur a lui comprensibile.
Mosse un braccio ma il movimento rimase impigliato: la sua mano era trattenuta e non poteva toccare il suo viso. Una pressione nauseante gli risalì dallo stomaco. Uno strattone dell’altra mano confermò quella nera sensazione: era legato sopra un letto. Un lieve movimento del piede, incerto e riluttante a confermare la parola che gli affiorava nella mente, si arrestò subito. Bloccato.
Era sedato su un “letto di contenzione”.

Racconti sonori – L'attesa

 

Hooverphonic – Mad About You

La strada era nel cuore dell’antica città, eppure, in quel lungo tratto in salita buio e scarsamente illuminato, appariva solo anonima e banale strada di periferia; lentamente si inerpicava verso l’oscurità del parco pubblico, dove le macchie oscure delle ambasciate fortificate sembravano tetramente nascondersi in un immobile agguato.

RACCONTI SONORI – Aspettando Carmen

Aldo Bassi Quartet, "Nove rose"

 

La moto rombava nella notte. Il nastro scuro della strada, lungo i suoi dolci saliscendi, era squarciato dalle sciabolate di luce del suo faro, che rendevano visibile l’umido lattiginoso dell’estiva salsedine marina.
“Mi accompagni?”
Era stato il semplice invito di Aldo. Poi come a rendere più appetibile la richiesta di condivisione del viaggio “... andiamo a conoscere Carmen, una mia amica...”, “una spagnola?” chiosai. “No no è romana...” e a seguire uno sguardo con quel suo tipico allargamento di palpebre accompagnato da un movimento assertivo della testa come a dire “verace e…”, tosta, pensai.

RACCONTI SONORI – I ragazzi di via Alessandro Severo 71a

Remo Anzovino, IglooTregua (feat. Luca Aquino)


La casa in cui, nel febbraio del 1960, mi trasferii con tutta la mia famiglia era di proprietà della municipalizzata dove mio padre lavorava. Si trovava all’ultimo di un palazzone di otto piani e a mia madre non era mai piaciuta. Ma soprattutto non le era piaciuto trasferirsi dal quieto terzo piano della casa di Monteverde, dove vivevamo, ad oneroso affitto libero, vicinissimi a quella stretta cerchia di amici, compari e zie che furono la presenza degli adulti nella mia infanzia. E fino alla sua morte non vi si adattò mai.

il Pickwick

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