“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Enrico Brega

Il mio amore è una cosa gentile

Ci siamo conosciuti in un ristorante-bar in Rue des Saints-Peres nei pressi di Place de la Concorde.
Dopo una giornata di lavoro, molto dura a causa di talune divergenze di vedute con i colleghi francesi, presso la Direzione Europea dell’A.I.G. − il più grande gruppo assicurativo del mondo − ho sentito l’esigenza di rilassarmi grazie a una gustosa cena a base di coquillage innaffiate da una bottiglia di ottimo Chardonnay.

Scopri te stesso

Non ci sono limiti, se non quelli del buon senso. E qualora ne esistessero, chi ha il diritto di costringerti a percorrere tortuose strade di vita quando sei alla ricerca del modo, diciamo così, per rendere tuo, soltanto tuo, l’essere che ti appartiene?  Altra domanda: dove va il tempo?

Il potere dell’anima

Dall’altra parte del filo si aspetta la risposta di Elisa. Alex esita per un istante, prima di comporre il numero di telefono. Una delle tante incertezze che caratterizzano la sua vita? Come sempre, non sa darsi una risposta convincente. Gli succede che nel suo sentire, nel suo essere quotidiano, quando meno se lo aspetta, un’ombra che subito svanisce sembra rendergli poco chiare talune vicende esistenziali, o anche semplici sentimenti di varia natura, che fanno parte di sé.

Ovunque tu sia

Arrivò al ristorante con un’ora di ritardo. Mio padre era fatto così, gli piacevano i gesti plateali. Quella festicciola abbastanza intima l’aveva organizzata mamma per la mia licenza di terza media. Era visibilmente orgogliosa della mia pagella: uno strepitoso dieci in lingua italiana e otto in tutte le altre materie. Insomma, la migliore studentessa dell’Istituto.
Mamma aveva prenotato un tavolo per sette persone: noi quattro, tra cui mio fratellino Michele di otto anni, la mie due amiche del cuore, e zio Fiorenzo, fratello di mamma, che era stato ordinato sacerdote da pochi mesi.

Sognando utopie

A Michele è sempre piaciuto invitare a cena i suoi amici. Quelli con i  quali condivide il gusto del rischio. Che consiste nel viaggiare col pensiero, ognuno secondo la propria inclinazione, elaborando stati di vita improbabili. Sua moglie Serena cucina piatti tanto fantasiosi quanto gustosi, e partecipa con impegno ai voli pindarici del gruppo.

Se l’empatia è un dono

Danilo è da sempre convinto che l’empatia è la capacità di porsi nella situazione di altre persone − che si tratti di gioia o di dolore − intuendone i processi psichici che li hanno determinati. Ma non gli basta pensare che sia una semplice facoltà del cervello, occorre non solo comprendere lo stato d’animo di quelle persone, perché a suo dire non può mancare una partecipazione emotiva.

Una vita fuori dagli schemi

Marco Rovati le ha provate tutte, ma fino a oggi non ce l’ha fatta. Qual era il suo obiettivo, se non uscire dal passaggio stretto della quotidianità che, a suo dire, ha potuto impedirgli di essere sé stesso? In sostanza Marco non solo pretendeva dagli altri rispetto ma, con maggior forza, il riconoscimento della sua diversità. Il che lo ha spinto in un vuoto esistenziale dai contorni sfuggenti. Un susseguirsi di crisi, la prospettiva di successo sempre più lontana. E i rapporti umani a rischio, senza equilibrio. Ne soffriva, Marco.

Le mie pagine

E allora. Non pretendo di ripercorrere il mio viaggio attraverso la narrativa dopo avere scritto racconti che volevano dare un orizzonte più ampio alla mia vita. Intendo piuttosto riportarmi col pensiero in ordine sparso ai tempi che mi hanno visto coinvolto − o meglio, impegnato − a ricercare possibili segni di realtà nello stare al mondo di noi umani.

Meglio dire le cose come stanno

Che suo marito Loris soffra d’insonnia non la preoccupa più di tanto. Lei, Silvia, confida che tra un dosaggio e l’altro di Xanax prima o poi Loris possa tornare alla normalità. Nel frattempo lui ha preso l’abitudine di alzarsi in piena notte, rifugiarsi in salotto, accendere il computer fumando una sigaretta via l’altra con accanto il bicchiere del suo whisky preferito. Il computer come interlocutore informatico per tentare di far venire alla luce un sia pur esile indizio relativo alle ragioni esistenziali del suo stato d’animo.

Quali volatili solcano il cielo

Di là dalle dolci colline del suo podere nell’Oltrepò Pavese Renato osserva il continuo svolazzare lassù, in movimenti talvolta come affettati, aggressivi in altri momenti. Repentini scatti si alternano a timide volute. Non li riconosce, non gli sembrano tutti della stessa specie, fa solo delle supposizioni sulla loro natura. Sotto, il fiume scorre lento. L’orizzonte tremola.

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il Pickwick

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