“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Ame Erotique

La Signorina Giulia

di Nicola Pasa
(1° classificato e vincitore assoluto del concorso di racconti erotici "Ame Erotique")

Fatemi ricordare bene, è un’immagine un po’ sfocata, da sistemare, ci vuole meno opacità, più contrasto, oh pardon… deformazione professionale, sono un fotografo, sapete.
I miei ricordi sono fotografie, istantanee magiche, figure intrappolate per sempre nell’hic et nunc, l’eternità di un attimo di luce impressa, se mi seguite.

Notte di città

di Antonio Nazzaro
(racconto più votato dalla giuria popolare nel concorso di racconti erotici "Ame Erotique")

Diluisco le mie mani sulle tue labbra che scivolano nella notte sui lampioni dondolanti a cercare di confondere le stelle. Ti stringo come luna chiusa alla finestra e afferro il respiro che ferma la notte. Mentre il ponte è schiena che s'abbandona allo scorrere del fiume, sono correnti che tagliano il silenzio degli occhi-finestra in un sorriso.
Scorre sul corpo d'asfalto come taxi che scruta la notte, cadono le vesti in un gesto che si fa sguardo di metro danzante. Sente l'umido della notte correre sul corpo, vicolo che toglie il fiato. Lo sfiorare sono fari che passano e si fanno scie a disegnare strade sconosciute.

Oggetto nelle sue mani

di Gennaro Morra
(2° classificato concorso di racconti erotici "Ame Erotique")

La benda sugli occhi avrebbe aggiunto altra disabilità al mio corpo già privo di equilibrio e massa muscolare, ma non ne ero spaventato.
Lucio mi aveva messo a sedere sulla sponda del letto, sfilandomi gli occhiali dal viso per deporli sul comodino accanto. Lì aveva trovato la striscia di lattice nero già pronta, ma prima di appoggiarmela sulla faccia mi aveva fissato per pochi secondi dall'alto dei suoi 180 centimetri: la stringeva tra le mani, tenendo ben tesi i lunghi lacci applicati alle due estremità. Sembrava volesse strangolarmi.

La bella signora

di Marco Ernst
(3° posto concorso di racconti erotici "Ame Erotique")

Fin da quando cominciò la mia vita pensante, a dieci anni, forse, devo confessare che cominciai a sentirmi particolarmente attratto dalle donne, certamente naturale, forse precoce. Non era, non ancora, almeno, un’attrazione erotica, ma puramente estetica, amavo la bellezza che rappresentavano, molto più di quella maschile, che non ha dei canoni così puri. Mi era già capitato, in diverse occasioni, di vedere dei miei amichetti senza abiti, quando facevamo la doccia dopo la partita di calcio: li trovavo insulsi, ridicoli con quell’inutile, minuscola protuberanza, o forse un’utilità l’aveva, anche più di una, forse, ma non diceva nulla al mio senso del bello. Poi, appunto verso i dieci anni, mi capitò, per caso, di vedere una mia cuginetta più piccola di due anni di me, che era venuta a trovarci con la madre, nuda in attesa di fare il bagno: era la prima volta che vedevo qualcuno dell’altro sesso senza vestiti e la cosa mi turbava, mi esaltava, mi faceva sentire strano.

il Pickwick

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