“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Livia Marconi

Danza Mistica

a Klaus Wiese

Se qualcuno di voi in futuro dovesse mai leggere queste righe, mi auguro solo che in quel momento, possa avere la giusta disposizione d’animo, combinata a sensibilità e rispetto per leggere, dall’inizio alla fine, questa mia. Queste parole proiettano la mia essenza, la mia più profonda intimità, la mia più grande constatazione.
B.H.P.


Ballo, ruotando su me stessa. Lo faccio da sempre. Appena attacca la musica, non importa quale sia il genere che sto ascoltando o le frequenze su cui viaggia la melodia, inizio a girare creando una sorta di cerchio. Priva di blocchi non mi preoccupo dei miei movimenti. Le braccia mi accompagnano, staccandosi un poco dal corpo, mentre con le mani disegno linee e circonferenze invisibili, seguendo le variazioni sonore. Sembra strano dirlo ma è la cosa che mi rende più libera da sempre. Come un derviscio giro e mi rigiro e, con me, anche i miei pensieri.

Storia di una mezza dissoluzione

Per anni tutto ciò che intraprendevo nella vita l’ho lasciato inspiegabilmente a metà. Se in principio dimostravo un forte interesse, poi però misteriosamente questo svaniva quasi del tutto lasciando il campo a un ardente desiderio di volgere lo sguardo altrove.
A scuola sono sempre stata incostante: studiavo quando mi andava e tutto sommato non avevo mai avuto grandi problemi nel farmi promuovere.
Dunque, come spero abbiate inteso, non c’era cosa che non mi venisse a noia, e in mezzo ci metto anche lo studio del pianoforte che adoro e che tutt’ora rimpiango di aver abbandonato o l’attività sportiva praticata per tanti anni della mia vita; perfino i rapporti interpersonali erano insostenibili e benché abbia avuto una relazione amorosa stabile per molti anni, spesso sentivo il bisogno di rimanere da sola per dedicarmi ad altro a discapito della mia metà che passava più che in secondo piano.

il Pickwick

Sostieni


Facebook