Teatro La ribalta di legno
«Le quinte di stoffa con le porte in rilievo, le finestre di vetro dipinto, i vasi coi fiori di carta. In alto una lampada faceva da giorno mentre la notte veniva con la parola “notte”. In terra, una botola, dalla ribalta portava sul retro, dov’erano pronti gli attori».
Graces Anatomy. Diario di bordo – Giorno 7
Written by Michele Di DonatoBreve ma intensa la giornata, concentrata in due ore mattutine nelle quali Danza Pubblica-Graces aggiunge un altro mattoncino alla costruzione del suo edificio, del quale i corpi in azione costituiscono a un tempo materiale plastico e forza lavoro.
Si riprende dopo un giorno di pausa, il solo previsto. Che avrà consentito di ricaricare le batterie dopo lo sforzo fisico profuso e l’adesione immersiva al progetto di residenza Danza Pubblica-Graces, che Scenari Visibili organizza aderendo al bando “Per chi crea” promosso da MiBACT e SIAE.
Graces Anatomy. Diario di bordo – Giorno 5
Written by Michele Di DonatoEsaurite le sorprese del giorno prima, l’inizio è decisamente più soft e confortevole: No Surprises dei Radiohead suona come una carezza che sembra suggerirci che ieri è alle spalle e oggi si apre un nuovo capitolo dello stesso libro; ci si prende cura di quei corpi che il voguing portato in gioco da Siro aveva ieri sollecitato in muscoli e giunture. Matteo mostra come massaggiare l’addome, le cosce, e poi come “ascoltare” con le mani il volume del corpo, trasportando il massaggio alla parte dorsale e di lì fin su alla testa; suggerisce di tenere presenti gli incavi e le parti di corpo che si muovono a partire dalle ossa.
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- Silvia Gribaudi
- Matteo Marchesi
- Siro Guglielmi
- Andrea Rampazzo
- Antonio Canova
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Si ricomincia. Da ieri a oggi, dalla trasmissione alla sorpresa. È questa la parola chiave odierna. E la prima sorpresa di giornata è che per la prima volta da quando è iniziato Danza Pubblica-Graces – che Scenari Visibili organizza nell’ambito del programma ”Per chi crea”, sostenuto da MiBACT e SIAE – troviamo a menare le danze Siro Guglielmi, in scena insieme a Silvia Gribaudi, Matteo Marchesi e Andrea Rampazzo nello spettacolo da cui nasce questo progetto di residenza.
Graces Anatomy. Diario di bordo – Giorno 3
Written by Michele Di DonatoContinuando. È il terzo giorno di Danza Pubblica-Graces, la residenza organizzata da Scenari Visibili nell’ambito del programma ”Per chi crea”, sostenuto da MiBACT e SIAE.
E si continua a giocare, a cominciare dai filtri di Zoom che consentono mimesi carnevalesca. Ci si trasforma, nel volto e nello sfondo, nelle fattezze e negli accessori, per gioco e per amore del gioco. E chi non ha i filtri a disposizione sopperisce con l’inventiva.
Graces Anatomy. Diario di bordo – Giorno 2
Written by Michele Di DonatoAll’alba del secondo giorno ci ritroviamo sullo schermo su cui c’eravamo lasciati; insomma, non proprio all’alba, il sole è già alto (lì dove c’è), ma i primi risvegli dopo una giornata intensa come la prima di lavoro – o di “esperienza”, come suggerisce giustamente di dire Francesco – finiscono per somigliare ai chiarori di un nuovo giorno: è un’alba simbolica, perché è come se il ritmo biologico avesse iniziato ad essere scandito dalle cadenze che Silvia, Matteo e Andrea imprimono alla Residenza.
Graces Anatomy. Diario di bordo – Giorno 1
Written by Michele Di DonatoAbbiamo una barriera da rompere; quella di spazi resi angusti da un presente critico e aberrante, fatto di solitudini confinate tra quattro mura, che ci privano della possibilità dell’incontro, del contatto con l’altro. E ci privano, tra le altre cose, di quella che abbiamo scoperto essere più “altra” di tutte: il teatro. Che è “altro” e residuale nella considerazione di chi governa e che sconta una marginalità che – pur essendone stato sempre consapevole, e in qualche modo persino intimamente fiero – non lo aveva mai visto relegato a un’importanza così subalterna e a un ruolo ritenuto così poco primario nell’economia delle nostre vite.
“Viviamo un mondo crepuscolare”. Nella guerra tutt’altro che fredda tra passato e futuro ritratta da Christopher Nolan in Tenet la frase di Walt Whitman torna e ritorna come un preghiera sussurrata nel momento del bisogno. A queste parole si risponde: “Nessun amico al tramonto”. Due frasi, due parentesi a racchiudere il nostro presente compresso tra uno sciagurato passato e un futuro quanto mai incerto eppur pronto a reclamare a gran voce il diritto di esistere. Due aforismi difficili da ignorare, e pronti a rimbalzare molesti come le palline di Blumfeld.
- Nessun amico al tramonto
- Regenland Elogio del buio
- Elisabetta Lauro
- Cèsar Augusto Cuenca Torres
- Gaetano Corriere
- Kae Tempest
- Cuenca/Lauro
- Sosta Palmizi
- Inventare la vita
- Luca Serrani
- Agata Serrani
- Edoardo Serrani
- Luca Fusconi
- Daniel Angelini
- Donatello Angelini
- Teatro Patalò
- O_N
- Paola Bianchi
- Fabrizio Modenese Palumbo
- Paolo Pollo Rodighiero
- Roberta Nicolai
- Ivan Fantini
- Stefano Murgia
- PinDoc
- Other OtherNess
- Barbara Carulli
- Teatri di vetro
- danza
- Tenet
- Christopher Nolan
- Walt Whitman
- teatro
- Enrico Pastore
- Il Pickwick
Alla ricerca della relazione: cinque tentativi recenti
Written by Enrico PiergiacomiSi insiste spesso che, se il teatro è un’arte o una pratica basata su regole solide e razionalmente esplicabili, esso deve basarsi soprattutto sul principio della relazione. È un fatto evidente che non vi può essere azione “teatrale” che non comporti il relazionarsi con qualcosa o qualcuno. C’è almeno un attore che è visto / ascoltato e almeno uno spettatore che vede / ascolta, per limitarci solo alla dimensione della messa in scena. Il discorso potrebbe tuttavia essere esteso anche alla regia, alla drammaturgia, all’organizzazione teatrale, all’allestimento tecnico, insomma a ogni filone che sta dietro alla complessa arte o pratica performativa. Se ci fosse tempo di scavare e argomentare, anche qui molto probabilmente troveremmo un insieme di persone e cose che lavorano relazionandosi di continuo.
- Alla ricerca della relazione
- principio di relazione
- Coprifuoco
- Nicola Borghesi
- Kepler 452
- Delivery Theatre
- Carullo/Minasi
- Giuseppe Carullo
- Cristiana Minasi
- Favole al Citofono
- Teatro dei Venti
- Spaccio poesia
- Alessia Giovanna Matrisciano
- Teatro Express Monologhi sul pianerottolo
- Peso Specifico
- teatro
- Enrico Piergiacomi
- Il Pickwick
Quando abbiamo smesso di capire il mondo – V parte
Written by Enrico Pastore“L’autenticità si rivela ostile alla società. Per via della sua natura narcisistica, essa opera contro la costruzione stessa della comunità. Decisiva per il suo contenuto non è la relazione con la collettività o un altro ordine superiore, bensì il suo valore di mercato, che bypassa tutti gli altri valori”
(Byung-Chul Han, La scomparsa dei riti)
“Lo spirito commerciale è dotato solo di intelletto calcolante, gli manca la ragione e, perciò, privo di ragione è lo stesso sistema, dominato esclusivamente dallo spirito commerciale e dalla potenza del denaro”
(Byung-Chul Han, L’espulsione dell’Altro)
“Nel principato come nelle repubbliche la libertà si perdette sempre, perché vi fu una minorità audace ed una maggiorità inerte”
(Massimo D’Azeglio, Scritti politici)
Il teatro delle origini greche oltre a essere “luogo da cui si guarda”, era insieme rito e agone, festa e gioco. Si esercitava quindi lontano dalla ferialità del quotidiano. Erano presenti gli dèi, le forze dirompenti che agivano sull’uomo, ma era anche una festa, un momento in cui il lavoro era sospeso e non si faceva nulla di utilitaristico. Anche nella rinascita medievale il teatro si era sviluppato nella dimensione del sacro e della festa, dal sagrato della chiesa ai carri della fiera. Vi partecipava non un pubblico ma una comunità, fosse quella della chiesa, del castello, del villaggio.
- Quando abbiamo smesso di capire il mondo
- Giacomo Casanova
- Michail Afanas'evič Bulgakov
- Il Maestro e Margherita
- Audience Engagement
- FUS
- Milo Rau
- Manifesto di Gent
- Teatro Delivery
- Teatro Caverna
- Virgilio Sieni
- Altissima Povertà
- binge watching
- ByungChul Han
- L'espulsione dell'Altro
- Georg Simmel
- Arte e civiltà
- La tragedia della cultura
- critica teatrale
- teatro e pubblico
- teatro
- Enrico Pastore
- Il Pickwick
A Brindisi, respirando di nuovo l’odore del palco
Written by Michele Di DonatoAvevamo a quanto pare una data, fittizia e farlocca, in cui avrebbero dovuto riaprire i teatri; ma quella data, fissata per il 27 marzo, è stata, sin dal momento stesso della sua promulgazione, un illusorio specchietto per le allodole, che sapevamo già in partenza avrebbe rappresentato – nella migliore e più ottimistica delle ipotesi – un punto di ripartenza più simbolico che effettivo.
- Non abbiate paura
- Grand Hotel Albania
- Francesco Niccolini
- Luigi D'Elia
- Non abbiate paura 1991 2021
- Claudio Prima
- Nevila Cobo
- Merita Alimhillaj
- INTI la terra delle storie in viaggio
- Pino Marchionna
- Edi Rama
- Enver Hoxha
- Ramiz Alia
- Riccardo Rossi
- Michele Emiliano
- Teatro di narrazione
- lettura scenica
- Teatro Verdi Brindisi
- Albania
- Brindisi
- migranti
- Giulio Andreotti
- Vito Lattanzio
- protezione civile
- Enrico Nespega
- recensioni
- teatro
- Michele Di Donato
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Quando abbiamo smesso di capire il mondo – IV parte
Written by Enrico Pastore“È questo il gesto fondamentale di conquista del reale: dichiarare che l’impossibile esiste”
(Alla ricerca del reale perduto, Alain Badiou)
“Senza il nuovo, quanto può durare una cultura? Cosa succede se i giovani non sono più in grado di suscitare stupore?”
(Realismo capitalista, Mark Fischer)
“L’esaurimento del futuro ci lascia anche senza passato: quando la tradizione smette di essere contestata o modificata, smette di avere senso. Una cultura che si limita a preservare se stessa non è una cultura”
(Realismo capitalista, Mark Fisher)
“Chi si aspetta sempre qualcosa di nuovo, di eccitante, perde di vista ciò che è già lì”
(La scomparsa dei riti, Byung-Chul Han)
Nel mondo dell’industria culturale qual è il prodotto più ricercato, il top di gamma? A giudicare dalla quantità di bandi, concorsi, residenze, progetti dedicati agli Under 35 si direbbe che i giovani siano la punta di diamante. Ma l’apparenza inganna.
- Quando abbiamo smesso di capire il mondo
- under 35
- Performing Arts
- Hunger Games
- Byung Chul Han
- Suzanne Collins
- neoliberismo e teatro
- Manifesto del Futurismo 1909
- Mark Fisher
- Alain Badiou
- Michel Houellebecq
- Realismo capitalista
- Alla ricerca del reale perduto
- La scomparsa dei riti
- Tito di Gormenghast
- teatro
- Enrico Pastore
- Il Pickwick
Quando abbiamo smesso di capire il mondo – III parte
Written by Enrico Pastore“Per l’essenziale, i Beni culturali plasmeranno in serie gli individui che formano il bacino di clienti e di sostenitori necessari al capitale”
(La mediocrazia, Alain Denault)
“Bisogna accettare, come fosse una legge della ragione, che il reale esiga in ogni circostanza una sottomissione piuttosto che un’invenzione?”
(Alla ricerca del reale perduto, Alain Badiou)
“La pura frenesia non crea nulla di nuovo, ma ripropone e accelera ciò che è già disponibile”
(La società della stanchezza, Byung-Chul Han)
Nel nuovo e incalzante mondo dell’impresa in cui le arti performative si apprestano a fare il proprio ingresso è lecito farsi una domanda preventiva: di quale capitale dispone la neonascente industria di cultura? Prima di tutto di quello derivato dal sostegno dello Stato attraverso tutte le sue istituzioni (Ministero della Cultura, Regioni, Comuni, Circoscrizioni, Municipalità); in secondo luogo le Fondazioni Bancarie, le quali in alcuni territori, sono veri pilastri nel sostegno alle attività di cultura; in misura più marginale da progetti europei nei suoi vari canali dedicati (Interreg e Alcotra per esempio); infine una minima parte derivata da incasso da attività propria (bar, biglietteria, merchandising, corsi, affitti sale, etc).
- Quando abbiamo smesso di capire il mondo
- industria culturale
- Ministero della Cultura
- Fondazioni Bancarie
- Enti Lirici
- Teatri Nazionali
- TRIC
- art bonus
- Proposta di legge Orfini
- Interreg
- Alcotra
- Pergine Festival
- In\Visible Cities
- Zona K
- Giardino delle Esperidi Festival
- Indisciplinarte
- Periferico Festival
- Med'Arte
- Tersicorea
- Claps
- ArteVen
- Pro Helvetia
- Alliance Française
- Boarding Pass Plus
- Fondo Cultura Estero
- NID Platform
- teatro
- Enrico Pastore
- Il Pickwick
Quando abbiamo smesso di capire il mondo - II parte
Written by Enrico PastoreSolo quando avranno ridotto le forme che si sono
sviluppate indipendentemente da loro a pure e semplici
commedie che s'inseriscono nel gioco del commercio, la
loro unica passione, fino a vederci nient’altro che una
rigida dimostrazione di forza monetaria, a quel punto
si sentirà risuonare una grassa risata.
(Alain Desnault, La mediocrazia)
Come crawling faster
obey your master
your life burns faster
obey your master
(Metallica, Master of Puppets)
Economia è regina incontrastata di ogni settore dell’umana attività in questo Ventunesimo secolo. Regna affiancata da Burocrazia e Cronofagia e spadroneggia indisturbata come un tempo Ares dominava i campi di battaglia, insieme ai figli Phobos (Paura) e Deimos (Terrore). E come Ares strappò Afrodite, dea della bellezza, dalle braccia di Efesto, dio artigiano ma zoppo, così oggi Economia compie il ratto dell’arte rubandola alla sua bottega e mettendola sul mercato. Non è un caso che uno dei sogni nefasti sorti agli albori della modernità capitalista sia quello di Baudelaire sul bordello-museo dove lui, l’artista, accorre a presentare il suo nuovo libro alla maîtresse e trova le sale piene di opere d’arte, prostitute e signori dell’alta finanza.
- Quando abbiamo smesso di capire il mondo
- teatro
- sistema teatrale italiano
- Alain Badiou
- Bong Joonho
- Parasite
- Pippo Delbono
- Armando Punzo
- Carmelo Bene
- Teatri Invisibili
- George Mombiot
- Sì Lombardia
- Regione Sardegna
- Regione Basilicata
- Bando Impresa SIcura
- Inail
- American Gods
- Audience Engagement
- TikTok
- Ministero della Cultura
- critica teatrale
- Enrico Pastore
- Il Pickwick
Quando abbiamo smesso di capire il mondo – I parte
Written by Enrico Pastore
… forse il domani somiglierà all’oggi. Si direbbe che noi seminiamo una semente contaminata.
(Ignazio Silone, Vino e pane)
Quando giunge il momento di agire, il tuo pensiero deve essere già completo. Non ci sarà spazio per pensare quando l’azione comincerà.
(Richard Morgan, Il ritorno delle furie)
“Sopporti che la bandiera imperiale domini sulla galassia?”. “Non è un problema se non guardi in alto”.
(Rogue One)
Premessa necessaria
Crisi è la parola probabilmente più usata nel corso dei primi vent’anni di questo secolo. Si passa da una all’altra, dal terrorismo alle catastrofi naturali che naturali spesso non sono, dall’economia alla sanità. Oggi più che mai nemmeno la cultura riesce a sottrarsi a questo termine dopo mesi di serrate forzate, ristori a singhiozzo (quando arrivano), provvedimenti mal digeriti.
- Quando abbiamo smesso di capire il mondo
- teatro contemporaneo
- crisi
- Carmelo Bene
- Covid 19
- I Teatri Invisibili
- Benjamín Labatut
- Libro verde della Comunità Europea per lo sviluppo e il potenziamento delle industrie culturali
- Alain Denault
- erosione del tempo
- burocratizzazione
- Riforma del Terzo Settore
- Alcotra
- Interreg
- AGIS
- Hans Magnus Enzensberger
- teatro
- Enrico Pastore
- Il Pickwick