Extra La locanda delle chiacchiere
«Il viaggio s’arresta in una locanda: scoppietta la fiamma, una musica dice il suo tono, il bisbiglio di voci vi domina legando i tavoli ai tavoli, gli uomini agli uomini. È qui che i racconti s’incontrano».
Dietro le quinte del nostro mestiere, esiste una figura importantissima chiamata “road manager”. Lo riconoscete perché sta sempre accanto all’artista, lo accompagna ad un passo dal palcoscenico e se lo va a riprendere, in quinta o sotto le scale, quando il concerto è finito. Se il fonico, il musicista e il luciaio hanno dei compiti ben precisi e delineati, nelle medie produzioni come la nostra, in cui a lavorare non superiamo mai la decina, al road manager spetta tutto il resto.
Ed eccomi qui, come ogni principio d’estate, a trafficare con la valigia, tra costumi da bagno, qualche libro che devo finire e il solito golfino di filo. Perché, come direbbe mia madre, la sera scende sempre l’umidità. Sul mio blocchetto c’è una lista di cose da non dimenticare, a caratteri cubitali c’è scritto “scarpe chiuse”, con la bellezza di tre punti esclamativi.
Siamo tutti a conoscenza di quello che sta succedendo in America in seguito alla morte di George Floyd. Non solo abbiamo letto molteplici racconti di questi eventi, ma siamo probabilmente tutti stati colpiti dai numerosi video sul comportamento brutale della polizia. Ironia della sorte: l’onnipresenza delle telecamere nella nostra società, tipicamente associata a una forma di controllo e oppressione del potere, viene usata come il più prezioso strumento per delegittimare il potere e denunciarne i metodi antidemocratici.
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L’Autostrada del Sole negli ultimi anni l’avrò percorsa centinaia di volte. Con i miei musicisti l’abbiamo fatta tutta d’un fiato di notte tornando da Torino e incontrando l’alba all’altezza de “La Macchia” o a passo d’uomo, a causa di una nevicata imprevista, di ritorno dalle Marche. Conosco tutti i suoi segreti: gli Autogrill sempre affollati e quelli con le panche e i giardinetti, quelli con i bagni puliti e quelli dove è meglio non fermarsi. Conosco tutte le trattorie in prossimità degli svincoli e le loro specialità.
Non ho mai sopportato gli adolescenti. L’adolescenza come stagione della vita, sì. L’adolescenza come tematica romanzesca e poetica, pure. Ma l’adolescenza intesa come individui reali, che incontri per strada, in ascensore o in metropolitana, quella no.
− Hai visto Selfie di Agostino Ferrente?
− No.
− Devi vederlo. È incredibile.
− Ok, ci vado stasera.
Questi i messaggini tra me e una mia amica da Milano. È una scrittrice, ha l’occhio lungo per queste cose, quindi se garantiva lei, non me ne sarei pentita.
Era l’alba di lunedì, quando ho ricevuto un incoraggiante messaggio di buongiorno, con annesso link all’ultimo decreto del Governo. Forse chi me lo inviava voleva farmi cosa gradita e invece, man mano che leggevo, iniziavo a impanicarmi. Pare che il Premier Conte, detto Clooney da me e le mie amiche, abbia fissato al 15 giugno 2020 la ripresa degli spettacoli, a patto che ci siano posti a sedere, distanziamento, scafandro, guanti, etc...
Di padre in figlio: piccola epopea sentimentale
Written by Michele Di DonatoOggi sono giusto otto anni: il 20 maggio del 2012 il Napoli guidato in panchina da Walter Mazzarri alzava al cielo la Coppa Italia: 2 a 0 alla Juventus nella finale secca di Roma; trofeo minore, senz’altro, ma in ogni caso il primo titolo messo in bacheca dalla SSC Napoli dai tempi di Diego Armando Maradona. Per ritrovare un Napoli che conseguiva una vittoria che arricchisse la bacheca bisognava risalire a ritroso fino al 1° settembre del 1990 e alla Supercoppa Italiana, vinta sommergendo anche quella volta – e anche quella volta in sfida secca – la Juve al San Paolo con un sonoro 5 a 1.
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Un infinito natale mi ha dato il buongiorno ogni giorno dal 9 marzo. Stesso nucleo familiare, pigro nel risveglio mattutino e indaffarato intorno ai riti dei pasti e del dopo pasto alla riscoperta di giochi e cruciverba o di solitari notturni col sottofondo della radio, senza fretta, assecondando la personale propensione al nottambulismo in quella zona della notte che sa placare le ansie da dovere.
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