“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Friday, 06 December 2013 01:00

Il Triangolo Invernale: “riflessioni da balcone”

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Sono sul balcone di casa, è passata mezzanotte, fa freddo e in questa notte di inizio dicembre ho il naso all’insù. Se volete, alla stessa ora affacciatevi alla finestra e rivolgete lo sguardo a Sud-Est. Quando il cielo sarà sgombro da nuvole, potrete scorgervi un corpo grande e luminoso, il più luminoso dopo Venere: Giove.1 Questo gigante gassoso aiuta a mantenere l’equilibrio del sistema solare.

La sua immensa forza gravitazionale fa si che non si schiantino sulla terra asteroidi, meteoriti e detriti di vario genere. Giove è un padre affettuoso che ci protegge o uno spazzino, come preferite. Strano come tutte le storie dell’universo ci appartengano e noi tutti apparteniamo ad esse. Penso ai pianeti del sistema solare. Cosa li tiene alla giusta distanza? Cosa evita l’accartocciarsi di tutto verso un’esplosione di particelle? La forza gravitazionale avvicina i corpi e quella centrifuga li fa allontanare, una continua tensione che li mantiene ad una certa distanza, quella necessaria alla sopravvivenza. A questo punto nella mia mente si fa largo l’immagine dei porcospini di Schopenhauer che per non morire assiderati devono stare vicini, ma finiscono col ferirsi uno con gli aculei dell’altro e così si allontanano per poi riavvicinarsi e poi allontanarsi ancora, fino a trovare la misura della loro giusta distanza. La giusta distanza. Quella del Sole dalla Terra, che permette la nostra esistenza da formiche in un Universo di cui sappiamo quanto basta a capire che non ne sapremo mai abbastanza. “Cosa ci ha generato?” “Chi siamo?”. Siamo un caso, un incredibile caso. Ho sempre pensato al genere umano e alle forme di vita terrestri come un effetto imprevisto di un armonico caos. Il fisico Verlinde ha provato ad immaginare una spiegazione di gravità alternativa rispetto a quelle di Einstein e Newton, definendola come "effetto collaterale della propensione naturale verso il disordine".Un’ipotesi affascinante ancora tutta da approfondire. Forse noi tutti siamo effetti collaterali.
Ora, con la gravità che vi tiene ben piantati a terra, provate a spostare il vostro sguardo alla destra di Giove, noterete una piccola stella abbastanza brillante. Il suo nome è Procione. È la stella più brillante della costellazione del Cane Minore ed è una delle stelle più brillanti del cielo, brillantezza apparente dovuta alla sua vicinanza alla Terra. Se poi muovete lo sguardo 27° più a Sud Ovest noterete una stella ancora più luminosa: Sirio. La stella più luminosa del cielo notturno. Sirio è una delle mie preferite, sicuramente una delle più affascinanti. Emana una luce bianco-azzurrina ed è un sistema binario, attorno a Sirio A orbita Sirio B, due stelle che dalla Terra ci appaiono come un tutt’uno. Cosa sarebbe per noi Sirio se non fosse doppia? Schopenhauer sostiene che chi possiede molto calore interno può rinunciare alla società. Ma cosa sarebbe Sirio A senza Sirio B? I Romani e i Greci pensavano che l’apparire di questa stella nella volta celeste fosse presagio di imminenti sciagure. Bene, provateci voi a stare milioni di anni con qualcuno, sempre lo stesso, che vi orbita intorno, senza maledire qualcosa o qualcuno! Le due stelle, però, l’una senza l’altra, ci sarebbero apparse meno affascinanti, forse meno nefaste, ma probabilmente non avrebbero suscitato l’interesse né dei Greci né dei Romani e probabilmente neanche il mio in questa gelida notte. Adesso, se non siete ancora del tutto congelati, spostate l’attenzione un po’ più in alto e un po’ più a destra, non potrà sfuggirvi un punto rosso. Ecco Betelgeuse. Una super gigante rossa che, nonostante si trovi a circa 600 anni luce dal nostro pianeta, riesce ad essere tra le dieci stelle più brillanti del cielo notturno. È una stella di notevoli dimensioni che probabilmente concluderà la sua vita esplodendo in una supernova. Qualcuno ha ipotizzato che in realtà Betelgeuse possa essere un sistema multiplo, ma non vi sono stati riscontri empirici di tale teoria. Quante poche certezze abbiamo, quante cose non conosciamo e non saremo mai in grado di conoscere. Quanto siamo piccoli al cospetto dell’immensità che ci circonda, eppure senza la nostra effimera presenza nessun Universo avrebbe significato, se non per se stesso e qualche altra forma di vita, ma noi non ci saremmo, anzi noi non saremmo affatto. Per il momento invece siamo qui ad osservare un insieme caotico di forze che si contrastano, si sovrappongono, si oppongono l’una all’altra creando un caos che ci sopravvivrà. Non ci resta che assaporare questa grandezza, chiudere gli occhi per un istante per poi riaprirli e godere di tutto l’insieme. Eccole Procione, Sirio e Betelgeuse a formare l’asterismo del Triangolo Invernale. Ho il naso gelato, ma ne è valsa la pena. Che dire? Godetevi lo spettacolo!



1) Se si vuole compiere la stessa osservazione prima della mezzanotte bisogna tener conto che Giove sorge in prima serata ad Est.

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