Print this page
Friday, 12 July 2013 02:00

Il Circo(lo) Volante Pickwick - quarta puntata

Written by 

Le lettrici del Pickwick protestano:

Siamo indignate per la linea misogina che il vostro editoriale sta prendendo ultimamente. Ci riferiamo alle posizioni manifestate attraverso i loro scritti dagli autori del “Circo(lo) Volante Pickwick”, Delio Salottolo e Daniele Magliuolo. Chiediamo l’immediata sospensione della suddetta serie accompagnata dalle scuse della Redazione. Grazie.

 

AUTORI, AVETE LETTO?

(la Redazione)

 

 

Io mi scuso. Però mi dispiacerebbe chiudere qui la serie. Sapete, tutto sommato ci stiamo quasi divertendo a scrivere queste gag. Qua c’è rimasto poco altro per passare le giornate con un minimo di ottimismo. Non potremmo scusarci e continuare le puntate?

(Daniele Magliuolo)

 

MMM … FATE … FACCIAMO COSI’. SCRIVETE INNANZITUTTO QUALCOSA CHE NON SIA MISOGINO, E PRENDETE IN GIRO UN PO’ ANCHE I MASCHIETTI. CHE SO, SCRIVETE MAGARI CHE GLI UOMINI RAGIONANO SOLO CON IL CAZZO, EHM … MA COSA MI FATE DIRE?! INSOMMA, AVETE CAPITO!

(la Redazione)

 

Le donne non ragionano col cazzo solo perché non ce l’hanno!

(Daniele Magliuolo)

 

MAGLIUOLO BASTA!!! NON MI COSTRINGA AD USARE LE MANIERE FORTI. GUARDI CHE LA METTO DIETRO ALLA LAVAGNA. SALOTTOLO, PROVI LEI A SCRIVERE QUALCOSA CHE RIEQUILIBRI UN PO’ L’IMMAGINE CHE STIAMO DANDO DEI DUE SESSI. E POI, VEDETE DI NON ESSERE COSI’ SBOCCATI COME L’ULTIMA VOLTA.

(la Redazione)

 

Ho pensato di scrivere qualcosa di totalmente altro, in maniera tale da far dimenticare questo piccolo incidente politico-sociale. Qualcosa che metterà d’accordo tutti, qualcosa che farà dimenticare questa polemica (giustificabilissima) da parte delle lettrici. Vorrei soltanto capire perché il Flusso, che in questa polemica dovrebbe sentirsi coinvolto, tace bellamente.

(Delio Salottolo)

 

 

FLUSSO DI COSCIENZA

FEMMINISMO – MASCHILISMO – STESSA MEDAGLIA. Oggi se volete non darò i numeri del Bingo. Il Bingo essendo maschile. Oggi sarò soltanto Super-Io, vi controllerò tutti, non farò accadere nulla di osceno. Siete contenti? D’accordo, ora dimenticate tutto, mie care lettrici, proprio tutto. Forza, cominciamo.

 

 

“È il vostro Palin che vi parla dallo stesso studio di sempre, qui è tutto pronto per cominciare, ma è dovere nostro avvisare gli spettatori che oggi la trasmissione sarà differente e che soprattutto parleremo d’altro. Nessuno show, nessuno spettacolo, niente balletti né gioiose oscenità, nessuna vitalità senza freni, oggi adotteremo un basso profilo, un profilo serio, commosso ed intellettuale. Ci sono momenti in cui è lecito scherzare o giocare, altri in cui è assolutamente doveroso affrontare gravi problemi che colpiscono tutti noi, al di là delle credenze individuali, al di là della fede che si professa, al di là di ogni considerazione di parte. Lo sapete bene, il nostro format è in perenne formazione e trasformazione per cui oggi abbiamo pensato di fare un’opera di bene, discutendo di un problema che sta riempiendo tutti i media e i rotocalchi e del quale non possiamo esimerci dal parlarne e dall’approfondirlo. Da quando è successa questa cosa – e gli spettatori più attenti e sensibili avranno già capito a cosa mi riferisco – un profondo dolore attraversa l’anima della popolazione tutta, una sensazione di sgomento attanaglia i cuori più puri, un senso di smarrimento e di perdizione bagna gli spiriti più accorti. A questo punto, per mantenere la suspense, dovrei introdurre la nostra meravigliosa Dorothy Sigla che, con i suoi balletti e le sue performance, dovrebbe allietare il pubblico. Ma oggi non sarà così, il momento è troppo doloroso e non ce la sentiamo di stuzzicare gli ormoni dei nostri telespettatori e di suscitare invidie nella platea femminile. No! è con estremo dolore che dico che non me la sento. Ma sarete voi, nostro faro e nostra guida, voi, telespettatori amorevoli e nostri delicati dominatori, a dire se avremo fatto bene. Se avrete voglia di seguirci, noi ne saremo profondamente grati”. Palin è visibilmente commosso, possiamo dire noi stessi di non averlo mai visto in quella condizione. Non indossa le solite giacche fiammeggianti ma un grigio completo che gli cade da tutti i lati, non sfodera il suo mezzo sorriso sornione e furbo ma un cupo ghigno di dolore misto a sofferenza accettata stoicamente, non parla con quella sua meravigliosa voce di diaframma, capace di spaccare i timpani e di ammaliare anche lo spettatore più restio ma con una voce bassa e profonda, che risale dalle profondità dolorose di un petto lacerato da sussulti strazianti. No. Quello che ci troviamo dinanzi è un uomo sinceramente sofferente e il pubblico da casa è profondamente commosso. Tutta la nazione è in trepidazione, perché la notte scorsa è accaduto quello che nessuno si sarebbe mai aspettato che potesse accadere, una cosa forse mai accaduta in precedenza. Ci sono state scene di isteria collettiva, e cortei di donne e uomini in pellegrinaggio doloroso. Sono sorte qua e là comunità di pianto e sembra che ogni attività si sia fermata.

 

MOLTO BENE. CONTINUATE COSI’.

(la Redazione)

 

Palin, con la voce rotta dall’emozione e con una minuscola lacrima salata che fa capolino dall’angolo sinistro del suo occhio destro, passa la parola a Terry Gilliam che si trova a San Pietro.

“Cari telespettatori, non pensavo che ci saremmo rincontrati in un momento così difficile. Avrei voluto raccontarvi delle mie peripezie dopo che l’aeromobile sul quale viaggiavo è precipitato su un’isola dell’Oceano Indiano, ma lo so che questo non è il momento. Non è il momento di raccontare la gioia primitiva che ho provato nel dovermi procacciare da vivere in un posto assolutamente deserto, no! non è possibile in questo momento in cui tutti voi siete stritolati da un dolore insopportabile, e così non vi racconterò perché non posso e non me la sento di raccontarvi in questo momento di come questa esperienza sull’isola deserta mi abbia cambiato, abbia fatto di me un uomo nuovo, di come la nostra vita per un semplice incidente di percorso possa mutare così improvvisamente, no! non ve lo posso raccontare in questo momento di come ho riscoperto la bellezza di rotolarsi nell’erba e di fare all’amore (l’unica superstite oltre me era donna) senza alcun senso di colpa, completamente nudi così come nostro Signore c’ha fatti, no! non posso raccontarvi di quanto è bello correre nudi…”

Palin, con tono di voce imperioso e severo come nessuno mai l’aveva sentito, intima a Terry Gilliam, suo amico di infanzia e compagno di squadra all’Oratorio in provincia di Parma, di parlare di ciò che in questo momento è nell’anima e nello spirito di ognuno di noi, di quella preoccupazione che ci attanaglia e che non permetterà mai più a nessuno di noi di vivere serenamente.

“Hai ragione! Scusami Michael e scusatemi pubblico. Sono qui a San Pietro perché cercherò di raccontarvi tutto l’accaduto, almeno secondo le ricostruzioni delle forze dell’ordine. Qui al mio fianco ho il capo della polizia di Roma, Mr. Acab e il generale delle Guardie Svizzere, Mr. Zwingli. Vi chiedo subito di raccontarci cosa e come può essere successo, com’è stato possibile che il Papa sia scomparso come un vecchietto qualsiasi ammalato di Alzheimer o un giovane disperato perché senza lavoro. Non vogliamo togliere il lavoro o lo scoop a “Chi l’ha visto” ma anche noi ci stiamo domandando com’è possibile che il Santo Padre sia scomparso e non si abbia più alcuna notizia di lui dalle 23 di iersera. Prim’ancora di lasciare la parola, vorrei ricordarvi che sono quasi ventiquattrore che il Papa è scomparso e nemmeno il suo maggiordomo, che per il momento è l’unico indagato, è stato capace di dire nulla. A voi la parola, chi comincia?”. 

    

“Dico subito” – esordisce il generale Zwingli – “che ieri mattina il Santo Padre si è alzato come tutte le mattine alle 8, si è inginocchiato ai piedi del suo letto ancora sfatto e ha detto le orazioni a mani giunte. Poi si è eretto ampio e prestigioso e ha preso a raccogliere le lenzuola per ordinarle come si conviene, nel mentre ripeteva ad alta voce le 5 vie di Tommaso. Alle 9 circa ha fatto come sempre colazione, sul lato sinistro del tavolo vi era l’immancabile leggio con sopra il libro dei Salmi dal quale non distoglieva mai lo sguardo. Alle ore 9 e 30 circa si è chiuso nel suo ufficio per supervisionare le ultime pratiche che la curia aveva inviato al suo segretario via fax la sera precedente, poi con un gesto solenne del braccio ha invitato il suo fidato segretario a entrare e ha posto nelle sue salde mani gli atti appena revisionati (intanto il leggio reggeva gli Atti degli Apostoli). Verso le 11 circa è entrato nella camera delle …

 

SIGNORI AUTORI, IN PARTICOLARE L’ULTIMO CHE STA SCRIVENDO (NON SO CHI SIA, NON VOGLIO SAPERLO, MA NE HO UN SOSPETTO) QUEST’ULTIMO INTERVENTO E’ UN PO’ MORTO. VEDIAMO DI ANDARE ANCHE INCONTRO ALLE ESIGENZE DEL LETTORE, UN PO’ DI RITMO, INSOMMA. QUEST’ULTIMA PARTE E’ NOIOSISSIMA, SUVVIA.

(la Redazione)

 

Sono d’accordo cara redazione, ma col budget che abbiamo a disposizione non possiamo inventarci certo i salti mortali. Se solo ci mettesse a disposizione un capitale più ampio potremmo anche ravvivare il racconto con qualche esplosione, un inseguimento mozzafiato e quant’altro. Renderlo insomma un po’ più americano. Con questi fondi dobbiamo per forza mantenerci sull’introspettivo, purtroppo.

(Daniele Magliuolo)

 

CHE PALLE! EHM .. INSOMMA, CHE NOIA. VABBE’, ANDATE AVANTI, MA METTETECI UN PO’ DI BRIO.

(la Redazione)

 

“Va bene, va bene signor generale” – lo interrompe Gilliam – “sentiamo adesso il resoconto del capo della polizia. Prego Mr. Acab”.

“Sì. Il Papa, verso le 15 circa, era intento a leggere l’incipit delle Confessioni di Agostino (lo legge tutti i pomeriggi, pare gli dia la carica) quando improvvisamente dal più alto scaffale della sua biblioteca cade un pesante tomo de L’origine delle specie di Charles Darwin, un’edizione particolarmente pesante poiché arricchita da lunghe prefazioni ed introduzioni ad opera dei più importanti biologi contemporanei. Il papa riusciva con un balzo a schivare la temibile caduta del grave (per un attimo pare gli sia balzato in mente Galileo, insinuano i più maliziosi). Il suo gesto atletico era reso ancora più importante dal fatto che, spostandosi col corpo lateralmente per schivare il colpo, aveva dovuto anche effettuare un grazioso saltello per superare una voluminosa edizione de L’essenza del Cristianesimo di Feuerbach caduta la sera prima dalla stessa altezza”.

 

BENE, BENE. UN PO’ DI AZIONE MI PIACE

(la Redazione)

 

“Ok, per il momento va bene così. Grazie Terry”. Il nostro Palin riprende la linea. È ancora visibilmente provato e scosso dai fatti, ma cerca di mantenere tutta la sua immensa professionalità e riprende il suo affabile dialogo col pubblico: “Ci collegheremo tra poco per entrare meglio nello specifico della situazione. Vedremo a breve, attraverso il racconto dei testimoni, gli attimi vicini al momento della scomparsa. Ora un piccolo break. Annunciamo infatti che a giorni, o meglio tra qualche puntata, trasmetteremo un lungometraggio che racconta la storia del nostro affezionato Flusso di Coscienza. Il nostro amico Flusso è ormai uno dei personaggi più importanti ed amati del nostro programma. Il film ripercorre le sue gesta e i suoi segreti più intimi, dalla nascita fino ai giorni nostri. Ma vediamo il trailer. A te Flusso”.

 

 

FLUSSO DI COSCIENZA

LOGOS – ARCHE’ E LOGOS – NUMEROLOGIA

Ah, che bei tempi quando facevo lo scemo, quando davo, come si suole dire, i numeri.

Che cos’è la mia infanzia? Non me ne curavo affatto. Adesso invece sono un apprezzato psicologo e devo dare conto di me stesso. In fin dei conti però è sempre un contare, cioè dare i numeri e sperare di fare Bingo. Logos – sempre Logos – fortemente Logos.

FLUSSO DI COSCIENZA – IL FILM (prossimamente sul vostro schermo)

 

 

“Benissimo. Riprendiamo il resoconto della scomparsa del nostro Cristo in terra. A te Terry”. Si sente all’improvviso lo squillo di un telefono, nel momento stesso in cui Terry Gilliam, abbronzatissimo a causa della sua insperata vacanza nell’Oceano Indiano, stava per dare la parola a una certa guardia svizzera, tal Mr. Jan Hus di chiare origini boeme, Michael Palin riprende la linea dicendo: “abbiamo un’importante telefonata, si tratta di una persona che sostiene di aver visto il Santo Padre, potrebbe darsi che grazie a noi il Cattolicesimo sia salvo. Passatemi la telefonata in diretta. Scusami, Terry”.

“Pronto?” – mormora una voce ruvida, profonda, oscura.

“È in diretta, dica pure il suo nome” – risponde affabilmente il nostro Michael.

“Mi chiamo Angelo Della Morte” – (“ooohhh” del pubblico in studio, “ooohhh” in tutte le comunità di pianto e in tutte le sagrestie in cui si segue la trasmissione) – “lo so, il mio nome è terribile, ne ho sofferto a lungo, i compagni di classe mi prendevano in giro e dicevano che portavo sfortuna. Avrei ucciso con le mie stesse mani quel bastardo di mio padre che, come per scherzo, aveva deciso di darmi questo nome, se non fosse morto in circostanze poco chiare precipitando dal balcone di casa nostra. Dopodiché – e questo lo voglio proprio dire ora che finalmente sono in diretta televisiva – ho tentato due volte il suicidio, la prima conficcandomi nell’occhio sinistro…”

“Scusi, capiamo la sua sofferenza e siamo con lei, ma ora ci dica quello che sa sul papa” – interrompe con tono affabile ma autoritario il nostro Michael Palin.

“Ha ragione. L’altro giorno mi aggiravo per la zona della stazione, non mi chiedete a fare che perché sennò dovrei raccontarvi di quanto la mia vita sia stata difficile, di quanto sia difficile arrivare all’età adulta ancora vergini perché le donne appena vengono a sapere del tuo nome fuggono via ridendo di gusto o con il terrore negli occhi sbarrati, ma lo so, questa è un’altra storia, vero Mr. Palin, l’uomo a cui la vita ha sempre sorriso e perciò sorride sempre?, comunque mi aggiravo lì nei dintorni quando all’ingresso di una mensa per poveri ho visto uno strano vecchietto dall’aspetto ieratico, dal suo volto emanava una strana luce, ‘probabilmente sono quei neon maledetti che danno quest’impressione’ mi sono detto, e poi non ci vedo più molto bene dopo essermi conficcato un crocifisso nell’occhio sinistro, e in effetti era così, era colpa del neon, dopodiché mi sono avvicinato, e qui dovrei raccontarvi della mia passione insana per i vecchi poveri, perché così avrei voluto vedere mio padre, sporco, lacero e maleodorante a cercare una minestra calda in una mensa per poveri, ma questa è come sempre un’altra storia, vero Mr. Palin il vincente?, comunque dopo essermi avvicinato a lui, ho notato che aveva un libretto nella mano tremante e che proferiva sottovoce strane parole, sono ancora indeciso se si trattava del latino liturgico o della classica cadenza padovana, poi l’ho fissato, lui si è voltato e mi ha sorriso, sono stato a lungo a guardarlo mentre lui distendeva il braccio e la mano aperta a chiedermi un piccolo sussidio per la sua indigenza, io ovviamente non gli ho dato nulla, ma sono ancora convinto che fosse lui, il Santo Padre, anche se non posso esserne certo perché l’ho visto sempre e soltanto in televisione e come lei ben saprà, caro Mr. Palin, lei che è l’uomo più fortunato del mondo, la televisione trasforma i volti e le facce, trasforma tutto, si figuri che una volta stavo al tavolino di un bar e soltanto quando uno ha gridato ‘guardate, c’è Balotelli!’ io mi sono accorto che quello sporco negro era il campione del Milan, comunque…”

“Va bene così, va bene così, chiudete la telefonata” – dice improvvisamente il nostro Michael Palin – “siamo tutti scossi e anche il nostro Angelo Della Morte non è da meno, ci scusiamo con il pubblico, ma avvertiamo la polizia in maniera tale che vada a farsi un giro alla stazione e nei refettori dei dintorni. A quanto pare abbiamo un’altra telefonata”.

“Buonasera a tutti, sono Flusso di coscienza” – (grida ovunque, nel pubblico qualcuno dice “salvaci tu, Flusso!) – “e vorrei esporvi la mia opinione”.

“Ma che splendida coincidenza!” – si affretta a dire il nostro Michael Palin – “proprio oggi che abbiamo annunciato la prossima uscita di un documentario sulla sua vita!”.

“Su, Michael, diamoci del tu, ci conosciamo da tanti anni, in realtà volevo dirvi la mia sulla questione della scomparsa del papa e scusatemi se sarò breve e senza fronzoli, anzi ve la pongo come un quesito attorno al quale poter discutere: non è possibile che la scomparsa del Santo Padre sia una cosa positiva, dal momento che noi, esseri umani edipici, proprio a questo puntiamo, alla morte o comunque alla scomparsa in un modo o nell’altro del Padre e a stare con nostra madre? Non è possibile che questo faccia sì che noi entriamo in una nuova era in cui non ci sia più bisogno del padre e della nostra eterna lotta fatta di odio e amore nei suoi confronti? Il mondo potrebbe cambiare, e questo potrebbe essere il primo segno”.      

 

 

IN SOVRIMPRESSIONE

Angelo della Morte sostiene di aver visto il Papa in un refettorio della Caritas (ma ha problemi a riconoscerlo perché la televisione trasforma i volti e lui l’ha visto soltanto in tv) mentre Flusso di Coscienza sostiene attraverso la teoria psicanalitica, che la scomparsa del Padre è il primo segno di una nuova epoca dell’umanità in cui non varrà più il meccanismo del complesso di Edipo.

Invia un SMS al numero 340 90 63 886 se sei d’accordo con Flusso, condividi su Facebook questo link http:/:D)863909eifhhjwewilwiorscememmerdfaccecazz# se invece credi nella versione di Angelo Della Morte.

 

 

Ci sarebbe ancora molto da raccontare, ma stiamo decisamente sforando.

(Daniele Magliuolo)

 

INVENTATEVI UN FINALE E CONCLUDETE.

(la Redazione)

 

Potremmo fare un finale stile action movie; si viene a sapere che il Papa è stato rapito, ma è riuscito a scappare ed adesso è in una disperata fuga per la salvezza. Oppure potremmo tranquillamente mostrare l’inquadratura finale del povero Papa trovato morto come tanti barboni vicino al cassonetto dei rifiuti. Mmm, sentite questa: il Papa si è innamorato segretamente di una fanciulla conosciuta per corrispondenza, scappa con lei e l’ultima immagine vede i due che in dissolvenza si allontanano verso il tramonto su una meravigliosa spiaggia sudamericana.

(Daniele Magliuolo)

 

E se invece lo facessimo finire così, di botto?

(Delio Salottolo)

Latest from Magliottolo&Sagliuolo

Related items