Io stesso, che l’abate non farìa, mi sento mancare la consueta tentacolarità con cui tendo a catturare stritolandola nelle mie fantastichevoli spire la tua mente per natura tanto sediziosa; non penso di riuscire, nemmeno discretamente, a paralizzare la tua insondabile materia grigia con le mie ventose pindariche a mezz’asta; temo proprio che il mio inchiostro, ahimè pur sempre rosa (e qui sta il dramma vero, quello della concorrenza invertebrata!), si dilapiderà nell’infinità adriatica senza aver scritto due.. ma che dico!.. una sola parola adeguatamente nerboruta o sciroccata. È tempo che regnino molluschi, dunque?... e dunque, lasciamoli trionfare... mais où sont les oeufs à la neige d’antan?
di Attilio Faroppa Audrino
Oddio Peggy. Nemmeno l’abate Zanella, pur uso ad accomodarsi davanti alla sua conchiglia fossile, incocciando con quel polpo moscio tipo blob sulla tua augustissima capa, riuscirebbe a mettere giù due righe che non sappiano di aglio e prezzemolo.
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La fucina delle scritture