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Sunday, 24 October 2021 00:00

In balia degli usurai

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Pensami mezzora almeno. Così Antonio, rigirandosi nel letto, si rivolge idealmente a Gaia, la donna con la quale ha convissuto per tre anni. 
Ora Gaia vive sola. Ha lasciato Antonio. Il loro rapporto si era ormai deteriorato, al punto che Gaia non riteneva ormai più sopportabile l’ingenuità, se non peggio, del suo compagno.

Tutto ebbe inizio quando Antonio, senza chiedere cosa ne pensasse Gaia, poiché non si fidava delle banche si rivolse a un’agenzia finanziaria per ottenere un prestito di duecentomila euro. Il prestito gli serviva per acquistare un appartamento nei pressi di una zona centrale di Milano, considerato che vivevano in un monolocale periferico, peraltro in affitto. Quando Gaia ebbe occasione di rendersi di conto del numero di cambiali firmate da Antonio gli chiese con una certa preoccupazione come avrebbe potuto rimborsare una tale somma. La risposta fu, come al solito, del tutto generica: “Ce la farò, vedrai”.

Sono stati tre anni di sogno quelli che hanno vissuto insieme. Un giorno si sarebbero sposati, e avuto figli. Quando Antonio avrebbe ottenuto la tanto sospirata promozione a dirigente della compagnia di assicurazioni dove lavorava. Da parte sua, Gaia studiava medicina all’università, quando un giorno decise di abbandonare gli studi e mettersi a lavorare come infermiera a domicilio. Due caratteri diversi, dunque.
Antonio, tuttavia, aveva la certezza che non avrebbero dovuto attendere molto per fare un salto di qualità. Vale a dire una casa all’altezza delle sue aspirazioni, viaggi all’estero, amicizie di livello superiore e quant’altro.
Capitò allora che un certo eccessivo ottimismo, una fiducia illimitata negli umani, fecero cadere Antonio in situazioni truffaldine. Come quando fu vittima di trucchi telefonici e altri raggiri tipici dell’era digitale, vedendosi costretto a cambiare la società telefonica con il risultato di raddoppiare il costo mensile, così come pagare una cifra considerevole per sbloccare Internet sul computer, quando, al contrario, il suo computer era perfettamente accessibile.

I rapporti intimi tra i due erano intensi, e più che frequenti. La passione di Gaia si accompagnava ai limiti estremi che Antonio cercava nella sua donna. Fu a Parigi che una mattina, mentre erano a letto, ordinarono la colazione e quando salì la cameriera dell’albergo li trovò nella fase culminante di un ardente rapporto. Né mancò il giorno in cui si fecero sorprendere mentre si scambiavano tenerezze nell’ascensore.
Tutto ciò è ora un ricordo per Antonio. E c’è ben altro che la sua mente non riesce a dimenticare. In particolare le lunghe discussioni con Gaia quando lei gli fece notare che cadendo vittima di truffe, come gli capitava, correva dei grossi rischi. Ne parlarono a lungo. Ambedue non avevano dubbi che la società capitalista postindustriale avesse cambiato i progetti di vita e le relazioni interpersonali, che vengono in larga misura privati di ragionevoli speranze. Al punto di dare la sensazione, se non in molti casi la certezza, che tutto sia aleatorio in un modo di vivere orientato verso forme di darwinismo, e che risente anche dei conflitti sociali, le cui ricadute sulla convivenza umana erano ormai chiaramente visibili. In un siffatto stato di cose l’uomo viene colpito da smarrimento per le difficoltà nel perseguire le proprie legittime aspirazioni, mentre la ricerca di emancipazione da parte dell’universo femminile diventa sempre più faticosa, se non priva di concreti risultati.
L’avvento del Covid19 ha inferto un duro colpa all’economia, e molti imprenditori si sono visti costretti, o hanno ritenuto egoisticamente opportuno, ridurre il personale delle loro aziende, se non addirittura chiuderle. E anche Antonio ne pagò le conseguenze, poiché fu messo in condizione di non essere promosso dirigente o, qualora non avesse accettato, di essere rimosso dal suo lavoro.
Quanto Antonio si era impegnato a rimborsare divenne perciò un’ossessione. Cadde in depressione. Non aveva la benché minima possibilità di trovare il denaro necessario. Con la conseguenza di dovere rinunciare alla casa, che, come da contratto, diventava di proprietà dell’agenzia finanziaria.
Fu il colpo che mise fine al rapporto tra Antonio e Gaia. Lei tornò dai suoi genitori, in attesa di trovare un monolocale in affitto.
Ora Antonio passa notti insonni: La mancanza di quella che era la sua donna lo rende triste e insicuro. Il suo lavoro non ha avuto alcun miglioramento, anzi è stato trasferito nell’ufficio contabilità dove il suo unico impegno è di controllare i pagamenti effettuati dai titolari delle polizze assicurative. Cosa fare per uscire da tale situazione non gli era chiaro. Inutile cercare un altro impiego, l’economia del Paese si trovava in fase calante. Senza contare che, una volta persa la nuova casa, così come fece Gaia, dovette temporaneamente tornare a vivere con i suoi genitori.

Fu con una sorta di colpo di reni che Antonio decise di tentare il recupero del rapporto con Gaia. Ci vollero numerose telefonate, lettere con le quali ammetteva la sua leggerezza nel passato, ma assicurando Gaia che ne aveva tratto beneficio, sentendosi finalmente più responsabile.
L’incontro avvenne in un bar del Centro. In fondo i due si erano amati. Perché non provare a recuperare il tempo perduto. La vita ha un senso se si cerca di darle un concreto significato. Usciti dal bar si abbracciarono. Quell’abbraccio era l’impegno dei due a cercare in tempi brevi il modo di rimettersi insieme sulla base di una reciproca stima e fiducia.

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