“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Sunday, 04 March 2018 00:00

Del perché gioire della neve

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Arriva all’improvviso
Tra la paura di chi la teme
E la gioia di chi l’attende

A schiacciare il superfluo
Per cui tanto e da tanto
Ci affanniamo


A liberarci dal rumore
Che idioti ci ostiniamo
Ad aumentare

A regalarci per poco
Pur senza meriti
La sospensione

Semplice pura soddisfazione
Che si nasconde nel tatto
E nell’ascolto

Nel bianco che si diffonde
Che ci ripulisce piano
La vista

Ad insegnarci il riflesso
Mutante della mente
Che tutto sottende

A mostrarci la natura
Pura e impermanente
Unica nostra essenza

Così i fiocchi fitti o radi
Compatti sostengono
O si sciolgono

L’incantesimo non consola
E quel che c’era si ritrova
Mescolato nella mota

Ora da bimbo che nulla
Sa e si chiede
Semplicemente godo

Del passaggio di stato
Nell’eterna legge
Del moto

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