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Sunday, 04 February 2018 00:00

Vecchi amici

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a F. G.

  
Avevamo gli occhi neri
Pance in fuori e visi tondi
 
Nelle strade corte di paese
E inciampavamo nei sogni
 
Dove non c’era connessione
Ma un singhiozzo di visione

 
E s’avanzava senza padri
O nelle galere delle madri

Io tacevo e vi seguivo già
In ostaggio delle mie paure

Tu sembravi sapere come
Dove e con chi stare

Teso a conoscere e divertirti
Mentre mi costruivo deserti

Ma tra l’Acqua e la Terra
Vortica inevitabile il Tempo

Stritolandoci nella Vita ridona
La grazia della forma nuova

E il broncio si apre in sorriso
E l’ironia diventa più dolce

Ognuno in cerca della Strada
Pochi incontri agli incroci

Napoli Atene via Istanbul
Just a bigger crossroad

Le chiacchiere speziate
Il fumo e niente sonno

Le domande dell’alba
Su fisica e letteratura

E I mondi che si toccano solo
Quando si mette a frutto il dolore

L’Egeo battezza il ritorno
Dell’elettricità ritrovata

Nella rete sempre più fitta
Del domino delle epifanie

Che brucia in una notte
E non lascia che cenere

Mossa da squilli impazziti
A rincorrere le ragioni

Mista alle lacrime di chi
Resta e alle convulsioni

Lo Spazio si riapre nel Vuoto
E la nuova Via ci pare Sogno

Nell’imbuto del già vissuto
T’auguro di non smarrirti

E non posso non continuare
A vederti e ripetere piano

Om mani padme hum

E non posso non continuare
A sentirti e ripetere ancora

Om mani padme hum

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