“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Sunday, 28 June 2015 00:00

Le perversioni

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Nell'altra stanza Giulietta, la mia cugina e migliore amica, si sta svestendo, lei non lo sa ma io sono qui che mi masturbo mentre la spio compiere il delicato gesto che si effettua col bacino per portar giù la mutandina e poi quell'altro ancora più tenero quando per toglierle del tutto si alza il piedino e si perde per un attimo l'equilibrio. Nell'altra stanza Giulietta si è svestita ed è ora sdraiata e ansimante sul tavolo dei miei giochi perversi. Mi sgranchisco le mani, per le sberle forti che dovrò darle e per quando dovrò strangolarla.

Respiro profondamente, come prima dei miei incontri di boxe, ed entro spingendo il carrellino sul quale sono disposti i giocattoli che saranno le sue pietanze. Lei ha paura, sente il rumore delle rotelle e dei gingilli metallici che oscillano, ma tiene gli occhi chiusi perché vedere e pensare la tortura è assai peggio che subirla. Accendo la telecamera e disturbo il suo silenzio facendola un po' gridare prendendola improvvisamente dai capelli per alzarle la testa e metterle la benda attorno agli occhi e il bavaglio profondo in gola (un piccolo anticipo di quando dopo verrà soffocata). Torno un attimo al carrello, dove tiro forte sulle corde verificando che non potranno spezzarsi, poi torno da lei e stringo forte sui polsi e sulle caviglie per legarla con le braccia e le gambe aperte mentre ammiro la finezza delle sue dita. La luce è soffusa con la stanza illuminata soltanto da alcune candele, siamo sempre stati due romantici. Soltanto tre candele sono ancora spente, sono quelle che accenderò fra poco per versare su di lei la loro cera rossa e calda. Per prima cosa però le metto il rossetto rosso sulle grandi labbra e la bacio lentamente e profondamente. Poi, quando rialzo la testa, osservo gli oggetti sul carrello e mi chiedo quale sarà l'antipasto: il piccolo frustino, le mollette, il ghiaccio, lo zenzero, il termometro, le perline, una delle candele, la pompa a vuoto, i miei morsi... O forse dovrei sorprenderla usando subito il divaricatore, il gancio, gli aghi, la lametta, la pinza, le foglie di ortica, il dildo gonfiabile largo più di sei centimetri, l'elettroshock, la frusta per cavalli... Oppure dovrei farla mettere a quattro zampe e umiliarla col clistere e la sculacciata? Alla fine opterò per sfinirla sin da subito ficcandole dentro tutta la mia mano e mordendole ferocemente i piedini mentre si dibatteranno. Certo il sesso un po' più banale ci sarà anche, con tanto di finale col mio pene per intero fino in fondo alla sua gola per venirle prima direttamente dentro l'esofago e poi sugli occhi. Ma questo sarà soltanto alla fine quando non lo vorrà più e si sentirà stuprata. Sentirsi stuprata è sempre piaciuto a mia cugina, e a me l'idea di farlo ha sempre fatto impazzire, quasi più del latex, del piscio in faccia e delle scarpe col tacco. Per molti tutto questo potrà sembrare strano, folle, perverso... Ma i perversi sono altri:

È perverso chi mette il ketchup sulle patate a forno.
È perverso chi non esce senza trucco e senza deodorante.
È perverso chi non si diverte senza vino.
È perverso chi non ama mai per primo, chi ama con riserva, o chi ama solo se sarà per sempre.
È perverso chi vorrebbe gli altri sani, chi crede ai pazzi.
È perverso chi guarda una bella donna e non fa caso al suo sguardo triste, o lo trova affascinante.
È perverso chi lascia decidere cosa è giusto ad un Dio con cui non è possibile bersi una birra.
È perverso chi usa la parola “puttana” come un insulto, e chiama “troia” l'oggetto dei suoi desideri.
È perverso chi fa un figlio per salvare la propria coppia o dare un senso alla propria vita.
È perverso chi dà uno schiaffo ad un bambino per “educarlo”.
È perverso chi scrive il suo dolore in un libro per non tagliarsi le vene.
È perverso chi svende a troppo poco il proprio unico e prezioso tempo in questa vita.
È perverso chi ama l'ordine ma non la noia, chi vuole il silenzio ma non la morte.
È perverso chi vuole rimanere sempre neutrale, chi si rifiuta di giudicare a voce alta.
È perverso chi giudica perversi gli altri senza conoscerne l'intimità.
È perverso chi ha il culo sempre pulito ma la lingua marcia di menzogne e accuse.
È perverso chi non cambia che per adattarsi alle nuove opportunità.
È perverso chi passa tutta la vita a difendersi da tutti tranne che da sé ed è perversa la fiducia.
È perverso chi non scherza su certe cose.
Ê perverso chi non vuol vedere il falso nella novità.
È perverso chi consuma più di quanto non crea.
È perverso chi “tutto è stato già detto e già fatto”.
È perverso chi vuole sapere per essere amato e ammirato per ciò che sa.
È perverso chi aspetta Natale o un compleanno per fare un regalo.
È perverso chi crede agli innocenti, agli incorruttibili e agli intoccabili.
È perverso chi esce la sera con gli occhiali da sole e impiega del tempo per avere il look spettinato.
È perverso chi dice che siamo tutti uguali ed è perverso il razzismo.
È perverso chi chiama “speciali” i disabili, non vedenti i ciechi, collaboratori scolastici i bidelli.
È perverso chi non fa l'amore al primo appuntamento anche se vorrebbe.
È perverso chi si corica troppo presto o troppo spesso.
È perverso chi non mangia la pelle del pollo e sbuccia il chicco d'uva.
È perverso chi fa sesso soltanto per venire.
È perverso chi ama più d'ogni altra cosa la patria, perché non ha altro motivo di orgoglio proprio.
È perverso chi teme l'errore e il dubbio.
È perverso chi non sa aspettare la sera per lavare i piatti del pranzo.
È perverso chi lascia alle stelle filanti e alla preghiera i desideri più importanti.
È perverso chi smette di immaginare mostri e terre fantastiche guardando le nuvole.
È perverso chi si prende troppo sul serio, chi accetta la critiche solo da sé.
È perverso chi vuole dimenticare.
È perverso chi si vergogna a far vedere i propri genitali ai propri amici.
È perverso chi non sa cosa significa amare un amico.
È perverso chi crede che l'amicizia è castità e non piacersi.
È perverso chi non vuole morire.
È perverso chi si pesa ogni giorno.
È perverso chi gioca a golf.
È perverso chi crede davvero che alle guerre si pone fine con altre guerre.
È perverso chi si pone mete incapaci di spezzarlo e di portarlo alla perdizione.
È perverso chi vuole la rivoluzione e si dice contro la violenza.
È perverso chi della notte non apprezza che le luci.
È perverso chi si ricorda dei vestiti indossati dagli altri il giorno prima.
È perverso chi fugge l'affetto prostituendosi a Dionisio.
È perverso chi dice “occhio che non vede cuore che non duole”.
È perverso chi fa sempre le cose perché deve.
È perversa la pigrizia dei cuori e dei pensieri.
È perversa la democrazia.
È perversa Biancaneve.
È perversa l'igiene.
È perverso chi riesce a far festa attorno ai mendicanti, a mangiare col telegiornale acceso.
È perverso chi vuole insegnare senza appassionare.
È perverso chi non mantiene mai le proprie promesse.
È perverso chi non ama la sua ombra.
È perverso chi divide il mondo in buoni e cattivi.
È perverso chi non apprezza i mostri.
È perverso chi crede di non credere.
È perverso chi non augura la morte solo perché non si fa.
È perverso chi non ha mai provato affetto sincero per un animale.
È perverso chi non ha mai rinunciato ad una scopata.
È perverso chi giustifica la propria violenza col “mercato”.
È perverso chi dà sempre la colpa ad un altro o al sistema.
Sono perversi gli onorevoli, gli amatissimi, i gentilissimi, i magnifici.
Sono perverse le famiglie, un po' tutte un po' sempre.
Sono perverse le foto per ricordare.
Sono perverse le santine.
È perverso chi viaggia per vedere i monumenti.
È perverso chi non sa stare solo per ore, anni, per tutta la vita.
È perverso chi si crede indipendente, autonomo.
È perverso chi si crede maturo.
È perverso chi ti chiede come stai senza che gli freghi un cazzo.
È perverso chi “la salute è la cosa più importante”.
È perverso chi si lega a qualcuno per essere felice e chi non si lega per rimanere “libero”.
È perverso chi usa la scusa dell'ex.
È perverso chi si abbraccia con gli alberi.
È perverso chi è schietto ma non sincero.
È perverso chi è nato fortunato e potrebbe tanto ma ha sempre un buon motivo per non farlo.
È perverso chi teme la fine del mondo.
È perverso chi produce, consuma e crepa.
È perverso chi lascia il silenzio e l'indifferenza rispondere al posto suo.
È perverso chi straparla di valori, ideali e utopie.
È perverso chi ce l'ha con gli ignoranti.
È perverso chi guarda Diprè per ridere e svagarsi un po'.
È perverso chi ha nostalgia del Duce e di Mao e non della peste.
È perverso chi ha paura di apparire per quello che è.
È perverso chi apprezza Sanremo.
È perverso chi non entra in politica perché per ora non conviene.
È perverso chi “carpe diem” per giustificare qualsiasi cazzata.
È perverso chi prova schifo davanti a due persone dello stesso sesso che si baciano.
È perverso chi inculca il valore della verginità.
È perverso chi chiede “perché?” quando qualcuno si suicida.
È perverso chi “la morale non esiste”.
È perverso chi vuole giustificare con la natura e le scimmie le sue ideologie.
È perverso chi studia per il pezzo di carta e chi lavora per la vacanza.
È perverso chi dopo 15 anni ancora non conosce i propri figli.
È perverso chi per credere vuol toccare.
È perverso chi si fa i tatuaggi o il piercing “per trasgredire”.
È perverso chi subisce perché conviene.
È perversa l'arte che non fa guarire.
È perversa la televisione.
È perversa la ceretta.
È perversa l'industria.
È perversa la pillola della pressione.
È perversa la pubblicità.
È perversa l'altezza.
È perversa l'allusione.
È perversa la prova costume e la moda.
È perversa la parola impossibile.
È perversa la cultura di massa, ma assai di più quella alta.
È perverso il pomeriggio al centro commerciale.
È perverso lo smalto.
È perverso chi s'innamora solo quando c'è qualche possibilità.
Sono perverse le pulizie e la spesa il giorno libero.
Sono perverse le porte blindate.
Sono perverse le maggioranze.
È perverso chi si accontenta e per farsi amare non sa fare altro che accontentare gli altri.
È perverso chi usa contraccettivi ma “se dovesse capitare” non abortirebbe mai.
È perverso chi si fa dare l'euro del caffè da un amico.
È perverso chi non sa cosa regalare a un amico caro.
É perverso chi fa l'amore coi calzini.
È perverso chi vuole l'immortalità, la bellezza eterna, la fama.
È perverso chi vuole una lapide per non essere dimenticato.
È perverso chi vuole dividere tutto sempre equamente per non dare mai di più ad un altro.
È perverso chi al posto di dire “grazie” chiede “perché?”.
È perverso chi parla dell'ingenuità dei bambini.
È perverso il femminismo delle donne per le donne con le donne alle donne.
È perverso chi ha la lacrima facile, chi vuole emozioni a tutti i costi e non sa preferirvi i sentimenti.
È perverso chi fa le buone azioni per andare in paradiso.
È perverso chi non ha mai offeso gravemente la morale pubblica.
È perverso chi si scandalizza.
È perverso l'obbligo della cintura.
È perverso chi non è mai sceso con uno striscione per strada ma ha sempre criticato da casa.
È perverso chi aspetta di vedere altri cadere per decidere se fare o meno un passo.
È perverso chi dice di volersi bene e non si critica.
È perverso chi ben-pensa, chi non sa guardare l'altro senza sentirsi diverso e migliore.
È perverso chi accumula, è perverso chi dispende e spreca senza mai sacrificare.
È perverso chi lege un penziero e si lascia distrarre dagli errori.
È perverso chi non si lascia, chi si vuole e non si fa, chi si fa una volta e poi mai più.
È perverso chi non crede al nulla dopo la morte, chi non crede nell'umanità.
È perverso chi taglia o spezza gli spaghetti.
È perverso chi crede al gesto gratuito e all'altruismo.
È perverso chi non sa ascoltare.
È perverso chi parla della “gente”.
È perverso chi è amico di tutti.
È perverso chi non vuole vedere il sangue del mestruo.
È perverso chi vuole la casa in campagna.
È perverso chi si compra i Baci Perugina per i bigliettini.
È perverso chi ha paura degli squali e perdona ma non dimentica.
È perverso chi legge per noia e chi scrive per soldi.
È perverso chi non vuole partorire per le smagliature.
È perverso chi vuole tutto per tutti sempre e comunque.
È perverso chi taglia sempre in due l'ultima porzione rimasta.
È perverso chi crede ai complotti e non vuol vedere che il male si fa alla luce del sole.
È perverso chi il porno lo fa nella stanza ma non lo guarda.
È perverso chi cita i morti per darsi ragione.
È perverso Facebook.
Sono perversi i fans.
Sono perversi gli ingordi.
Sono perversi i gadgets.
Sono perversi i parrucchieri ed i freudiani.
Sono perversi i confini.
Sono perversi i dizionari.
Sono perversi i tacchi.
Sono perversi i bambini con le badanti.
Sono perversi gli esperti di tutto e di niente.
Sono perversi i miliardi.
Sono perversi i gioielli.
Sono perversi i seni nudi coi capezzoli coperti.
Sono perversi i “ci si vede in giro”.
Sono perversi i colleghi.
È perverso Pirandello.
È perverso l'umore.
È perverso il coito interrotto.
È perverso l'ovvio e l'implicito.
È perverso il minuto di silenzio.
È perverso l'agnello per Pasqua.
È perverso il 99 dopo la virgola.
È perverso quello che è sotto gli occhi di tutti.
È perverso il leopardato.
È perverso chi paga un biglietto del cinema per vedere una commedia all'italiana.
È perverso chi va all'opera per dire a sé e agli altri di esserci andato.
È perverso chi non vuole vedere la poesia e l'infinito nella chimica e nella matematica.
È perverso chi vuole solo godersi la vita, chi non vuole problemi.
È perversa la normalità.

... Sono nudo, col guinzaglio attorno al collo e un cazzo vibrante nel culo, e lecco la merda sotto gli stivali di Giulietta che mi insulta. Per molti tutto questo potrà sembrare malsano, strano, folle, perverso... Io e Giulietta, come tanti altri, facciamo tutto il possibile per illuderci che sia vero, per sentirci pazzi, patetici, vergognosi, malati, orfani, selvaggi, degenerati, pericolosi, mostruosi... se facciamo tutto questo è proprio per provare quell'incommensurabile piacere di sentirci, anche solo per qualche ora, infinitamente diversi da voi.

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