“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Alida Airaghi

Gli anni zitti

Gli anni zitti
(2014-2015)
 


Quando è morto mio marito
non avevo ancora quarant'anni,
e ho sperato, sì, per giorni e per anni,
di trovare un amore, una carezza,
qualcuno da incontrare a metà settimana.

Sono solo canzonette

Molto interessante questo libro di Luca Zuliani, professore di Linguistica all'Università di Padova, studioso di metrica e poesia contemporanea. L’italiano della canzone esplora la relazione esistente tra la musica leggera e la lingua letteraria, esaminando il repertorio canoro nostrano degli ultimi cinquant'anni, con numerosissimi e calzanti esempi, tesi ad illustrare i rapporti di filiazione, opposizione o estraneità esistenti tra i versi delle canzoni e quelli poetici.

Silvio Talamo. Un artista napoletano a Berlino

Silvio Talamo è un musicista, producer e cantautore napoletano, oggi residente e operante a Berlino. Il suo repertorio spazia tra musica elettronica e acustica, pop e techno. Come performer di successo si esibisce in teatri, trasmissioni radiotelevisive, club, festival e street stations. Ha pubblicato nel 2017 il disco Living in a Bubble, e quest’anno il libro Poesie/Gedichte in un’elegante versione bilingue delle edizioni ProMosaik.

Natalia Ginzburg, critica letteraria

Nel 2015 il Corriere della Sera offrì ai suoi lettori un e-book dal titolo Vivere il romanzo, che raccoglieva alcuni interventi critici di Natalia Ginzburg (1916-1991), tratti dal volume La critica letteraria e il Corriere della Sera, 1945-1992, curato da Mauro Bersani e pubblicato due anni prima dalla Fondazione del giornale.

Luciano Canfora e il moto violento della storia

“È stata un gran flagello questa peste; ma è anche stata una scopa; ha spazzato via certi soggetti, che, figliuoli miei, non ce ne liberavamo più”.
Luciano Canfora ha scelto la frase pronunciata da don Abbondio nel XXXVIII capitolo dei Promessi Sposi come epigrafe all’ultimo volume edito da Laterza: La scopa di don Abbondio, composto da undici capitoli e da un’appendice di interventi di Togliatti, Nenni e Thomas Mann.

García Lorca oscuro

Chi ama la poesia spagnola, e quella di Federico García Lorca in particolare, non dovrebbe lasciarsi sfuggire questo importante volume edito da Garzanti, che raccoglie i sonetti (custoditi segretamente dalla famiglia e pubblicati per la prima volta in Spagna solo nel 1984) ispirati agli amori omosessuali del poeta, e una scelta di Suites risalenti agli anni Venti.

Jean Genet: commediante, martire e poeta

Su Jean Genet si è scritto di tutto. Lui stesso ha scritto di tutto sulla sua vita memorabile, oscena, truffaldina, illegale, blasfema, autodistruttiva, vagabonda, fuori controllo. Nato a Parigi da padre ignoto nel 1910, affidato dapprima all’assistenza pubblica, quindi adottato da una famiglia contadina premurosa e attenta, già dall’infanzia manifestò atteggiamenti antisociali e ribelli, macchiandosi di piccoli furti ed esibendo provocatoriamente la sua attrazione per uomini più adulti, specialmente se violenti o emarginati. I frequenti arresti e la detenzione in diverse prigioni cristallizzarono in lui sia le inclinazioni omosessuali, sia una morbosa fascinazione verso le manifestazioni di brutalità fisica.

Ricordando Ugo Betti

Per nostra fortuna, c’è stato chi ha avuto l’intelligente idea di riprodurre su YouTube alcune rappresentazioni teatrali (ormai pressoché introvabili nelle versioni a stampa) di Ugo Betti. Possiamo così fruire non solo di magistrali interpretazioni di attori del calibro di Buazzelli, Randone, Mauri, Salerno, Gassman, ma anche apprezzare testi di elevato spessore etico, e di intenso impegno civile.

“Cairn”, tra lutto e rinascita

Un libro dedicato alla perdita, patita o inferta, questo di Enrico Testa (Genova, 1956), alla sua quinta prova nella collezione bianca di Einaudi. Versi che interrogano la mancanza, il disorientamento, la solitudine seguita a un lutto, in un’atmosfera che ricorda, persino in alcune modulazioni formali oltre che in certe ambientazioni di interni, la Satura montaliana, permeata dalla sottile e penetrante nostalgia di una presenza-fantasma: assente nella concretezza della realtà, incombente nel pensiero e nel sogno.

I racconti urticanti di Tommaso Landolfi

Dei racconti di A caso, pubblicati da Tommaso Landolfi nel 1975 e vincitori del Premio Strega, Italo Calvino scrisse che avevano lo stesso effetto di “un’unghia che stride contro un vetro, o d’una carezza contropelo”. Si tratta di tredici storie urticanti, percorse da sentimenti aggressivi, irrisori o polemici, animate da personaggi sogghignanti e ostili, com’era nella consuetudine del loro autore, uno dei maggiori della nostra letteratura novecentesca, per quanto poco conosciuto a causa della sua algida riservatezza e della sua scrittura ricercata e di difficile presa sul pubblico.

il Pickwick

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