“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Il Pickwick

StArt up del Crest: ultimo atto?

Un festival è occasione di visioni, di incontri, di sguardi che si incrociano su scena e discorsi messi in condivisione. Un festival teatrale è l'occasione in cui il teatro, oltre ad essere oggetto di fruizione, diviene centro di confronto, occasione di messa in discussione delle sue problematiche, dibattute dalle plurime voci di coloro i quali il teatro lo fanno, lo organizzano, lo guardano e lo raccontano.
Un festival è un'occasione per creare presupposti per il teatro futuribile, per gettare semi da far germogliare e per tentare di capire, insieme, come fare in modo che ciò avvenga. E dietro un festival ci sono il lavoro, la passione, l'impegno di chi si prodiga e si spende affinché il teatro accada e continui ad accadere.
Questo è quello che è accaduto in questi ultimi giorni a Taranto; questo è quello che rischia seriamente di non accadere più.
Mentre ancora il teatro accade, riceviamo comunicazione del suo non più futuro accadere.

Giorgio Strehler

"Caro Roberto, avrei voluto scrivere meglio di te, meglio. Meritavi molto, non so quanto hai avuto da una vita tutta dedicata al teatro. Penso che, in fondo, non te ne sia importato molto. Hai fatto il tuo dovere teatrale, la tua missione teatrale l'hai compiuta con umiltà e senza cedimenti. Questo conta veramente, assai più degli applausi reali o metaforici che diventano sempre più fiochi e, poi, non si sentono più".

Snoopy

"Era una notte buia e tempestosa..."

Lev Tolstoj

"Mi sforzerò, come posso, per dimostrare che Shakespeare non solo non può essere riconosciuto come un grande genio, ma neanche come un autore mediocre".

Giorgio Strehler

"Quando il potere dorme tocca a noi teatranti fabbricare i sogni di cui siamo fatti".

Antonio Neiwiller

"Che senso ha se tu solo ti salvi".

Alberto Savinio

"Oggi non c’è possibilità di enciclopedia. Oggi non c’è possibilità di saper tutto. Oggi non c’è possibilità di una scienza circolare, di una scienza conchiusa. Oggi non c’è omogeneità di cognizioni. [...]. Questa la ragione di quella ‘crisi della civiltà’ denunciata prima da Spengler e poi da Huizinga. [...]. Rinunciamo dunque a un ritorno alla omogeneità delle idee, ossia a un tipo passato di civiltà, e adoperiamoci a far convivere nella maniera meno cruenta le idee più disparate, ivi comprese le idee più disperate".

Antonin Artaud

"Ed è così che Isidore Ducasse è morto di rabbia, per aver voluto, come Edgar Poe, Nietzsche, Baudelaire e Gérard de Nerval, conservare la propria individualità intrinseca, invece di diventare, come Victor Hugo, Lamartine, Musset, Blaise Pascal o Chateaubriand, l'imbuto del pensiero di tutti".

Albert Camus

“Ogni vita volta verso il denaro è una morte. La rinascita è nel disinteresse”.

Gesualdo Bufalino

"Oscillo sempre fra due preposizioni estreme e contrarie: se scrivere sia solo un giocattolo, una medicina, insomma un succedaneo che aiuta a subire la vita; oppure il senso segreto d'essa, la sua pia giustificazione. Certo la scrittura ambisce a durare, mentre la vita è solo un incidente".

il Pickwick

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