Premesso che, nonostante le molte ragioni di critica, la presidenza di Grassi ha comportato uno sviluppo significativo del TPP, oggi certamente uno degli strumenti più importanti per la promozione e la diffusione del teatro in regione, troverei ovvio che gli operatori del settore, in forma singola o associata, manifestassero, se non una proposta di candidatura, cui non sono ahimè abilitati, almeno le caratteristiche che la figura di un nuovo presidente dovrebbe avere o delle linee di sviluppo meritevoli di trovare in una nuova presidenza la migliore interpretazione. Sarebbe anche nostro compito promuovere una riflessione pubblica sui punti di forza e di debolezza di questo prezioso consorzio, in modo da sollecitare gli elettori/soci a ponderare le loro scelte avendo in mente domande, opportunità e rischi, legati all'elezione o anche alla rielezione di un (o di una) presidente.
Se la crisi della rappresentanza è uno dei mali peggiori di cui soffre la nostra democrazia, è in questi contesti che si somma, alla mancanza di spazi e strumenti per esercitarla, una sostanziale rinuncia a rivendicarli e ad assumersi la responsabilità di un ruolo politico.
Considerando il fatto che la Regione Puglia detiene il 51% dei voti utili, risulterà chiaro a tutti quanto subalterno potrà essere vissuto il ruolo di un Comune socio in questa elezione e quanto, naturalmente, s'innesterà un meccanismo di adeguamento alle condizioni date, lasciando che sia il più forte a decidere.
Ho appena lanciato la domanda al Sindaco di Bari e al suo Assessore alla Cultura, chiedendo loro un aggiornamento sulla candidatura cui stanno pensando, ma credo che altrettanto e pubblicamente andrebbe fatto a tutti i numerosi soci del TPP, il cui assetto è e sarà determinante per il teatro in Puglia.
Confiderei si animasse un minimo di dibattito sull'argomento, perché chiunque si trovi in lista sappia che cosa i teatranti pugliesi si aspetterebbero dal Consorzio nei prossimi anni.
In più occasioni ho contestato l'assenza di una direzione culturale che definisse meglio il quadro progettuale del Teatro Pubblico Pugliese e le sue scelte. Quest'anno, nel dialogo con i funzionari, ho insistentemente rivendicato la necessità di un forte lavoro sul pubblico che ne promuova l'emancipazione dai livelli più banali e commerciali della programmazione, in favore di un rinnovamento della scena, a sostegno di una produzione territoriale cresciuta qualitativamente e così poco presente nei cartelloni regionali. Se il confronto fra i soci non si svincolerà dai limiti dell'amministrazione ordinaria per animare una progettualità più organica e matura, sarà difficile che il Teatro Pubblico Pugliese possa veramente diventare un alleato della produzione e della qualità, restando impigliato nei limiti di un'agenzia di distribuzione per quanto grande e ben amministrata.
Il ruolo del presidente è e sarà decisivo.
Molte volte si sceglie la persona per "fedeltà politica" più che per un programma e per le sue competenze. Agenzie importanti per lo sviluppo del territorio sono state lasciate a lungo senza guida o affidate a figure inesperte se non proprio inadeguate, rinunciando a una valutazione critica del passato e una ipotesi di lavoro per il futuro. Il Teatro Pubblico Pugliese è una realtà importante, preziosa, il suo attuale presidente merita gratitudine, il suo futuro un progetto degno e una guida autorevole.
Carlo Bruni