“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Catia Giaccherini

ART 3.0: AutoRiTratto di Davide Bonazzi

Davide Bonazzi è nato a Bologna nel 1984. Dopo la maturità classica e la laurea in Lettere Moderne all'Università di Bologna si diploma in illustrazione allo IED di Milano e all'Accademia di Belle Arti di Bologna. Attualmente lavora come illustratore freelance nel settore editoriale e pubblicitario. Tra i suoi clienti The Wall Street Journal, The Boston Globe, Scientific American, Wired, Fortune, Il Sole 24 Ore, Einaudi, Paramount Pictures, Gatorade e tanti altri.
Il suo stile combina digitale e tecniche miste.

ART 3.0: AutoRiTratto di Nicola Cirillo

Per presentare Nicola Cirillo uso le parole di Maria Pia Vicinanza e Maria Pina Cirillo che, attraverso gli articoli scritti per Dentrosalerno, ne hanno sovente testimoniato ragioni, circostanze e pregi artistici.
"Nato nel 1996 a Salerno, dove frequenta il Liceo Artistico 'Sabatini-Menna', fin da giovanissimo assembla ogni materiale di riciclo per costruire cose che rispondano alle sue esigenze creative e manipolative. È però un incontro casuale con la pittura attiva a determinare l’inizio di un percorso che gli ha offerto, nonostante la giovane età, la possibilità di farsi conoscere negli ambienti artistici".

ART 3.0: AutoRiTratto di Marcello Scarselli

“Nel suo studio si consuma la sua vita. Aldilà dei gesti e delle parole di un uomo c’è la forza di un artista che lascia tracce del suo vissuto su ogni opera. Così diverso ma così, necessariamente, uguale è il suo stile sia nei dipinti che nelle sculture. Necessariamente perché Scarselli è sempre uguale a se stesso, coerente. Perché è un artista che, in ogni situazione, ha il bisogno, la necessità, di essere in simbiosi con l’opera. 

ART 3.0: AutoRiTratto di Marco Orsucci

Marco Orsucci si racconta così prima di rispondere alle nostre domande: “Sono nato 'sfollato' nel '44 ad Altopascio da famiglia livornese. Figlio di orafo, probabilmente il mio destino sarebbe stato quello di intraprendere il mestiere di mio padre. La ventura (non posso dire fortuna) è stata quella di realizzare, da giovanissimo, piccole sculture in creta che hanno suscitato un coro di "ma quanto è bravo! Ma come è creativo! Mandiamolo a studiare a Firenze" e mi sono salvato da un istituto per geometri. A Firenze liceo artistico e accademia: al liceo ho avuto la fortuna di incappare in personaggi come Piero Bigongiari e Quinto Ghermandi che Dio solo sa cosa ci facessero lì.

ART 3.0: AutoRiTratto di Roberto Cappellini

Ho molto riflettuto prima di pubblicare questa intervista perché non riuscivo a modificarla editorialmente senza travolgerne il significato. Cambiare una parola, una sfumatura o anche solo la punteggiatura rende sicuramente più fruibile il testo ma non permette di seguire il contorto movimento del pensiero di chi risponde. Questo spazio che il giornale ha offerto al progetto ART 3.0 non è destinato ad uno sguardo critico sul lavoro altrui, ma è una finestra sul modo in cui gli artisti contemporanei affrontano il mondo. Uomini e donne che si raccontano. A tutti piace apparire nel pieno di una luce che ne valorizzi i pregi e minimizzi i difetti, ma non è questo l'obiettivo: compito primario di ART 3.0 è cercare di testimoniare quello che accade in alcuni scantinati fiorentini, quello che accade grazie al lavoro e l'impegno di alcuni giovani artisti (che piano piano diventaranno meno giovani), di coloro che hanno maturato già molta esperienza riuscendo a dialogare con il presente, di coloro che colgono le occasioni che il sistema artistico italiano offre di coloro che, invece, mancano l'appuntamento.
Nel caso di Roberto Cappellini ho deciso di  rinunciare a qualsiasi filtro correttivo, lasciando che le parole − la loro forma e il loro contenuto − ne testimonino personalità, carattere, scelte artistiche.

ART 3.0: AutoRiTratto di Armando Orfeo

Nel 2013 ho incontrato Armando Orfeo alla Biennale di Arte Contemporanea di Firenze. Un uomo curioso, attento e ironico di quell'ironia che non è cattiveria, ma consapevolezza. Un artista che mentre ti ascolta già salta in qualche altro luogo dello spazio senza perdere il contatto con la realtà. Non sapevo niente di lui, solo che quelle opere mi erano particolarmente affini dove il protagonista si trova, spesso da solo, in una città che lo sovrasta ma che non gli impedisce di vedere il cielo. Un uomo dalla testa piccola e il ventre rotondo che salta con estrema agilità da un tetto ad un libro per perdersi sul bordo di un labirinto sempre cercando un passaggio per un altro spazio. Una poltrona e il pensiero si riposa mentre attorno resta quello che si riconosce senza conoscerlo mai abbastanza.

ART 3.0: AutoRiTratto di Lalla Lippi

"STREGA RIGATTIERA. Signori miei, non passino oltre a quel modo; non lascino fuggire l'occasione.Veggano, veggano che fiore di mercante! Qui v'è di tutto; e son nullameno tutte coserarissime e senza eguali in terra; tutte famose perqualche gran malanno recato, quando che fosse, agli uomini e al mondo. Io non ho in bottega un pugnale dal quale non sia grondatosangue, non una tazza che non abbia dato a bere un segreto veleno, e distrutte le più robuste complessioni; non un ornamento che non lasciasse una donna da bene; non una spada che non rompesse un'alleanza, o non trafiggesse l'avversario alle spalle.

ART 3.0: AutoRiTratto di Andrea Mancini

Illustratore di moda, Andrea Mancini ha realizzato acquerelli e ritratti per il catalogo Massimo Alba, collezione primavera-estate 2013. Ama l'acquerello perchè la ritiene una tecnica "lieve ma decisa, pura ed immediata, fatta di velature luminose, a volte quasi invisibili. È indiscutibilmente l’arte della leggerezza".

ART 3.0: AutoRiTratto di Giuseppe Fernando Palagano

La presenza della figura, specialmente muliebre, quasi sempre inserita in un contesto naturale o antropico e comunque posta in relazione, nello spazio, con aspetti ambientali e oggetti significativi, offre spunti narrativi di discreta allusività, talora persino concatenazioni simboliche nelle quali si esprime, con modi sottili, una riflessione ora pungente ora la sua parte tenera e poetica, intorno alla vita e ai suoi nodi e snodi (Nicola Miceli).

ART 3.0: AutoRiTratto di Maurizio Fulvio Tronconi

Maurizio Fulvio Tronconi nasce come grafico diventando poi restauratore di dipinti su carta. Questo desiderio di far riemergere dalla carta storie cancellate dal tempo è un motivo che resta fissato su quasi tutte le sue tele. Nelle ombre si devono cercare figure appena accennate, dettagli sommessi che ricreano l'intera storia narrata dall'oggetto in primo piano. Una ricerca di attenzione e di dialogo con lo spettatore, una richiesta esplicita di interazione dinamica. E allora se ci si sofferma a guardare un treno in corsa si possono sentire quasi i ricordi di alcuni viaggiatori che forse hanno percorso lo stesso viaggio e intrevederne altri forse in attesa alla prossima banchina. Storie su storie, giochi di ombre cinesi, macchie che diventano rose, paesaggi che richiamano corpi distesi e specchi d'acqua che riflettono pensieri presenti e passati.

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il Pickwick

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