“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Il Pickwick

Alessandro Leogrande

“Solo il racconto dei margini e dei frammenti permette di aprire uno squarcio e di comprendere qualcosa. Comprendere come si intersecano tra loro cose vecchie e cose nuove”

Sergio Corazzini

“Perché tu mi dici: poeta?
Io non sono un poeta.
Io non sono che un piccolo fanciullo che piange”

Peter Brook

“Dobbiamo ricordare che il teatro è fatto da persone ed eseguito da persone che si servono degli unici strumenti disponibili, gli esseri umani”

Rainer Maria Rilke

“Ma chi ci ha rigirati così, che qualsia quel che facciamo è sempre come fossimo nell'atto di partire? Come colui che sull'ultimo colle che gli prospetta per una volta ancora tutta la sua valle, si volta, si ferma, indugia, così viviamo per dire sempre addio”

Emanuele Trevi

"Quella di cui godevo in quei giorni afosi, camminando sui larghi marciapiedi di via Manzoni e di via Merulana, al riparo del fogliame dei platani, era indubbiamente una felicità partorita da un'illusione; l'illusione di un piccolo numero di strade e incroci capace di suggerirmi la sensazione, razionalmente insana, che esistesse per me, come per chiunque altro, un luogo capace di farmi sentire a casa, qualunque disastro fosse in corso o mi pendesse sulla testa"

Angelo Maria Ripellino

“Sai che significa esser bruciati / e senza un filo, un'ombra di sorriso? / Sai che significa implorare la gioia, / perché ritorni come un tempo sul tuo viso? / Un mare di fiori gettato su un guitto / non può colmare il suo vuoto orrendo. / Un attore senza voce è un lazzaro / e rotea come una girella nel vento. / Ma egli si ostina a non voler morire / e con desiderio aspetta l'alba / sterminata, gelida, ventosa, / perché è bella la vita, e misteriosa, / e così labile”

Per Domenico

Ho notato che la vecchiaia ha inondato il tuo ricordo, così hanno fatto la saggezza e la santità. Sei venuto presso ognuno di noi, modesto ed eremitico, eppure segretamente interconnesso, inventivo, sapiente. Ci hai raccolto e interrogato. Adesso, mi sembra tu abbia tutelato i nostri percorsi, che noi fossimo educati da te più di quanto tu non lo fossi da noi, che noi abbiamo preso più che dato e che questa tua segreta elargizione, questo gettito incondizionato, sia l’essenza del tuo controcanto per noi; quello che, a partire dalla memoria, proveremo a rianimare, domandandoci che cosa faresti tu, che cosa penseresti tu, come ci calmeresti tu, come dissentiresti tu da noi, come saremmo diversi.

Domenico Carrara

“Per me scrivere è far compagnia nelle sale d’attesa, fra un punto e l’altro della vita di qualcuno”

Fëdor Michajlovič Dostoevskij

“La sofferenza, il dolore sono l’inevitabile dovere di una coscienza generosa e d’un cuore profondo. Gli uomini veramente grandi, credo, debbono provare su questa terra una grande tristezza”

Anton Pavlovič Čechov

“Perché non viviamo la vita come avremmo potuto?”

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