“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Serena Penni

Con Aram, in giro per il mondo

L’ultimo romanzo di Ezio Sinigaglia, da poco segnalato dalla Giuria dei Letterati per il Premio Campiello 2022, costituisce la seconda parte – l’altra metà, appunto – del precedente lavoro dell’autore, che recava come sottotitolo Warum e le avventure Conerotiche (Bari, Edizioni TerraRossa, 2021). Il protagonista è lo stesso: Warum, infatti, altro non è che un soprannome di Aram, qui definito santo per la predisposizione innata ad attirare fedeli, adepti al suo personalissimo culto. Predisposizione che, di fatto, si rivelerà vacua, in quanto tutti i suoi devoti finiranno per abbandonarlo, in un modo o nell’altro, per un motivo o per un altro, lasciandolo solo con il fantasma sterile della propria inutile santità.

Scrivere di scrittori

Il testo di Elio Pecora, come indica il titolo, ospita tre monologhi, i quali hanno al centro le figure di Sandro Penna, Elsa Morante e Juan Rodolfo Wilcock. Attraverso una struttura assai originale, a cavallo tra il teatro e la prosa, Pecora ci descrive una sua personale lettura del mondo interiore di questi noti personaggi letterari.

il Pickwick

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