Musica La camera dei suoni
«Di lato, nascosta, una camera dalla quale provenivano suoni squillanti come di trombe, fagotti, zampogne e sonagli, tamburi, xilofoni misti ad armoniche, cetre, viole, violini e violoncelli. Un fracasso per qualcuno; per qualcuno una melodia celestiale».
Craig Dyer, nativo di Blackpool (a suo dire un posto terribile in cui vivere) non si sente parte di una nuova scena di Manchester – anzi, a leggere i riscontri alla loro musica sui blog dei loro fan inglesi, questi ultimi lamentano la poca riconoscenza che l’ambiente indie-rock dell’antica colonia romana riserva ai loro beniamini. È indubbio però che qualcosa nell’atmosfera di quella città abbia influenzato le scelte musicali del Nostro. Del resto è un’impressione che Craig ammette candidamente, quella cioè di sentirsi pienamente debitore nei confronti dei Joy Division.
- The Underground Youth
- Craig Dyer
- Olye Dayer
- Manchester
- Martin Hannett
- postpunk
- Joy Division
- Ian Curtis
- New Order
- Jesus and Mary Chain
- shoegaze
- Raveonettes
- Lil Daggers
- Dave Gahan
- Adrian Borland
- Christian Death
- Fuzz Club Records
- Low Slow Needle
- The Perfect Enemy for God
- Godot Art Bistrot
- avellino
- Antonio Cataldo
- Il Pickwick
A distanza di due anni dal loro primo disco Na storia nuova, pubblicato nel 2011, torna sulle scene musicali un gruppo partenopeo molto conosciuto e apprezzato dal pubblico, i Foja con un album dal titolo speranzoso e ottimista: Dimane torna ‘o sole.
Ma andiamo un po' indietro nel tempo: il progetto Foja nasce ufficialmente nel 2006 e per molti critici questo gruppo, sin dagli esordi, ha rappresentato la naturale continuazione di quel ciclo florido e indimenticabile che fu la musica degli anni Settanta. Un movimento musicale che fondeva blues, funk, jazz e melodia partenopea in un flusso di note ed emozioni nato dall’ascolto di musica americana e vecchio repertorio melodico napoletano: i vari Pino Daniele, Tullio De Piscopo, James Senese, Enzo Avitabile, Tony Esposito gettarono le basi di una vera e propria rivoluzione nel campo della musica italiana.
- Foja
- Dimane torna 'o sole
- Dario Sansone
- Ennio Frongillo
- Giovanni Schiattarella
- Giuliano Falcone
- Full Heads
- Graf/Mad Entertainment
- Audioglobe
- Almamegretta
- 24 grana
- Pino Daniele
- Tullio De Piscopo
- James Senese
- Enzo Avitabile
- Tony Esposito
- Fabrizio Fedele
- Osanna
- Alessandro Rak
- ?O sciore e 'o viento
- Maurizio Capone
- Claudio Domestico
- Gnut
- L'arte della felicità
- Grazia Gala
- Il Pickwick
- Francesco Di Bella
- Marta sui Tubi
- Gino Fastidio
- Giuseppe Fontanella
- Francesco Villani
- Libera Velo
- Ilaria Graziano
Sugli Anathema e sul berlinese che sapeva troppo
Written by Andrea AngelinoSiamo nei primi mesi del 1990, il muro di Berlino è stato abbattuto e i berlinesi rivendono, per pochi marchi, pezzi dello stesso ai turisti. Un berlinese, un po’ più sveglio dei suoi concittadini, armato di vernice spray si reca presso quello che fu il simbolo di due modi di concepire le sovrastrutture e scrive, chiedendo e chiedendosi: “Abbiamo abbattuto questo, ma chi abbatte i muri che abbiamo nella testa?”.
Settimana americana quella appena trascorsa per il Godot Art Bistrot di Avellino. Dopo Ryland Bouchard dei The Robot Ate Me un’altra band da Portland, Oregon: i Ghost to Falco. Anch’essi, come i primi, sono in realtà un progetto che gravita intorno ad un solo autore, nello specifico Eric Crespo, che negli anni si è circondato di vari collaboratori per registrare i suoi lavori.
Serata interamente brit(ish) domenica sera al Godot Art Bistrot di Avellino (non me ne vogliano i nazionalisti scozzesi, ma british va inteso in senso lato): è di scena Nick Currie, in arte Momus, il folletto indie che è stato tra i primi a recuperare al rock la melodia della canzone d’autore (e non) degli anni ’60, attingendo a piene mani anche alla tradizione francese (Brel e Gainsbourg come numi tutelari per sua ammissione). Tutto questo ha inizio quando in Scozia nuovi gruppi come Aztec Camera, Joseph K e Orange Juice esordivano con dischi in cui voce e chitarre imbastivano umbratili canzoni lontane dalle angosce del dark.
- Momus
- John Henriksson
- Joe Howe
- David McClymont
- Pet Shop Boys
- serge gainsbourg
- Pizzicato Five
- Kahimi Karie
- Alfred Tennyson
- Brian Ferry
- Leos Carax
- Elvis Costello
- Al Stewart
- David Bowie
- Nick Currie
- Giapponese a Roma
- Dama di Shalott
- Norman Wisdom
- Tender Pervert
- Hypnoprism
- Thunderclown
- Ashes to Ashes
- Creation records
- Godot Art Bistrot
- avellino
- Antonio Cataldo
Nel 1970 tre giovani musicisti britannici, Keith Emerson, Greg Lake e Carl Palmer, danno alla luce il loro primo lavoro discografico dal titolo Emerson Lake & Palmer. ELP è la somma “acronima” delle pregresse esperienze musicali dei suoi interpreti, provenienti da gruppi come Nice, Crazy World, Atomic Rooster e King Crimson, il cui primo album, In The Court of Crimson King, è ancora oggi considerato quale indiscusso punto di partenza del Progressive Rock.
- Carl Palmer
- Emerson, Lake, Palmer
- ELP
- tapping
- pedal loop
- Paul Bielatowicz
- Simon Fitzpatrick
- chitarra elettrica
- basso elettrico sei corde
- batteria
- Teatro Trianon
- Trianon Music Live
- progressive
- Prog
- Rock
- blues
- Folk
- country
- jazz
- classica
- Atomic Rooster
- Nice
- King Crimson
- Crazy World
- Aaron Copland
- Led Zeppelin
- Claude Debussy
- ELP Legacy
- Twist of the Wrist
Le ultime parole fumose: “Che musica suoni?”
Written by Francesco AffortunatoForse per vanto o per reale impossibilità, molti artisti faticano a definire la propria musica, ad incanalare cioè il proprio flusso compositivo all’interno di confini circoscritti, spesso utili più alla stampa che a reali necessità personali. Al netto di boyband studiate a tavolino, di cui abbondano radio e tv, e di tormentoni musicali estivi, difficilmente un artista decide lucidamente il proprio stile, che è dato, nella maggior parte dei casi, dal proprio background e dal proprio istinto compositivo.
C’era una volta lo shoegaze. Veramente sarebbe più corretto dire che c’è ancora, anche se certa stampa avida di precisazioni ed etichette ha definito nu gaze il genere rilanciato da nuove band già nello scorso decennio. E così le intuizioni e le modalità compositive ed esecutive, il modo massiccio di premere sui pedali degli effetti e di cantare con voci sommerse dagli altri strumenti e sfalsate dall’eco – tipico dei prime movers Jesus and Mary Chain e My Bloody Valentine – è tornato alla ribalta grazie a formazioni come Deerhunter, A Placet To Bury Strangers, The Horrors, The Pains of Being Pute at Heart, Maps, Engineers, The Warlocks (solo per citarne alcuni).
- The Telescopes
- Stephen Lawrie
- shogaze
- BurtonuponTrent
- Jo Doran
- Nick Hemming
- Jerry Hope
- Alan McGee
- Bridget Hayden
- Jesus and Mary Chain
- Spacemen 3
- loop
- My Bloody Valentine
- A Place To Bury Strangers
- The Horrors
- The Pains of Being Pure at Heart
- Engineers
- The Warlocks
- #4
- psichedelia
- triphop
- postrock
- downtempo
- ambient
- Indie rock
- flexi disc
- feedback
- Teatro 99 posti
- Mercogliano
Ultimo appuntamento per la musica dal vivo a La Bella Estate, rassegna di libri, mostre, teatro, poesia, filosofia e appunto musica, suonata dal vivo o piacevolmente riprodotta (esclusivamente in vinile).
Sabato 24 agosto è stata la volta di due gruppi sotto contratto con la Macaco Records, etichetta indipendente di Mestre che somiglia più a un collettivo artistico dove la collaborazione e lo scambio tra i musicisti trovano una concreta ubicazione in una vera e propria factory, sita in una casa colonica in quel di Preganziol (Treviso).
- Margareth
- Grimoon
- Macaco Records
- Giovanni Ferrario
- Black Heart procession
- Pall A Jenkins
- Manuok
- Scott Mercado
- Radiohead
- Elbow
- Doves
- Solenn Le Marchand
- Alberto Stevanato
- Paolo Bruson
- Tom Yorke
- Carlos Alomar
- Fractals
- Le déserteur
- Super8
- dreampop
- artrock
- folkprog
- indierock
- folknoire
- La Bella Estate
- Carcere Borbonico
- avellino
Nell’ambito della rassegna La Bella Estate la proposta di musica live ha offerto una tripletta di formazioni per soli cinque componenti: eh sì, perché il concerto è iniziato con il duo degli (appunto) Hysm?Duo, ossia Stefano Spataro alla chitarra, al synth e alla voce più Jacopo Fiore alla batteria, per continuare poi prima come Bokassà – con l’aggiunta di un bassista-trombettista (Superfreak) – e poi come Bokassà + Maybe I’m (questi ultimi già recensiti dal Pickwick in occasione di un loro concerto al Godot Art Bistrot di Avellino, http://www.ilpickwick.it/index.php/musica/item/129-ballando-sulla-catastrofe), ossia con l’aggiunta di Ferdinando Farro alla chitarra e alla voce e di Antonio Marino alla batteria. I quali in chiusura hanno eseguito come Maybe I’m alcuni loro pezzi editi e non, con la bella novità alla tromba del suddetto Superfreak.
- Hysm?Duo
- Bokassà
- Maybe I’m
- Stefano Spataro
- Jacopo Fiore
- Superfreak
- Ferdinando Farro
- Antonio Marino
- Paraponziponzipò
- Leper Production
- mathrock
- avantrock
- psychjazz
- afrobeat
- jazzrock
- Pop Group
- cannibal movie
- Captain Beefheart and His Magic Band
- Godot Art Bistrot
- La Bella Estate
- Carcere Borbonico Avellino
- Savage Republic
Di venerdì la gente vuole solo divertirsi
Written by Francesco AffortunatoKings Of Covenience, Arenile Reload, Venerdì sera: faccio fatica a mettere in correlazione questi tre concetti.
L’occasione è il Neapolis Festival Live che ha organizzato insieme a Giffoni Experience, oltre a questo, altri due grandi concerti (Patti Smith E Tricky) a favore della Città della Scienza, distrutta qualche mese fa da un terribile incendio. Dubbioso e diffidente, ma accreditato, mi reco verso il locale simbolo della movida napoletana, che però, va detto, si è anche contraddistinto in maniera predominante rispetto alla concorrenza per essere riuscito a portare sui suoi palchi molti nomi di rilevanza nazionale ed internazionale.
Mombu, "Niger" e la differenza tra creatività e creazione
Written by Andrea AngelinoIl problema della musica contemporanea e della parvenza di tedio a cui essa sembra continuamente rimandare, a cosa è imputabile? La maggior parte di coloro che cercano di risolvere questo piccolo e marginale quesito, se paragonato agli F35 ed ai colpi di calciomercato, di norma concordano su alcune massime: “È troppo facile incidere un disco oggi”, e ancora, “basta stare a casa, avere un programma al pc ed il gioco è fatto”.
Depeche Mode (1980-2013): Il trionfo all'Olimpico di Roma
Written by Alessia CarnevaleTrentatré anni di carriera. Mi ricorda qualcosa. Già qualcuno ci è riuscito in passato ma sappiamo che fine ha fatto. Certo è che i Depeche Mode di miracoli (musicali) se ne intendono.
La Bella Estate è una rassegna di musica, cinema, letteratura, poesia, arte che si svolge al Carcere Borbonico di Avellino dal 5 luglio al 25 agosto. Lodevole iniziativa che, con la collaborazione della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Salerno e Avellino, della casa editrice Mephite e del Godot Art Bistrot – oltre che di personalità a vario titolo legate al mondo della cultura locale – rappresenta lo sforzo di organizzare un’offerta artistica proposta direttamente dagli appassionati e dai fruitori di cultura (in diversi ambiti e senza lo zampino dei famigerati “assessori” di nessun ente politico).
Parcheggio l’auto, l’aria è tiepida – è giovedì 20 giugno – e mi viene subito da pensare che se mi metterò anche io a pogare, come mi diceva poco prima in chat un amico, tornerò a casa pieno zuppo di sudore e molto molto puzzolente, quindi mi riprometto che me ne starò buono!!! M'incammino pian piano per la salita di via Mezzocannone e già noto i primi ragazzi all’incrocio di corso Umberto che parlano con accento romano e c’hanno delle gran belle creste, superaltissime e super laccatissime e super coloratissime, e la seconda cosa che penso è che avrei tanto voluto farmela anch'io una cresta così, un po’ di tempo fa, certo, ma poi mia madre mi avrebbe giustamente cacciato di casa e mandato a vivere per strada o sotto i ponti ed io, nella peggiore delle ipotesi, avrei scelto proprio Camden Town come meta. Alla fine non l’ho mai avuta una cresta, e adesso che anch’io ho un’età, insomma... non mi sembra il caso!!!