Print this page
Friday, 09 August 2013 02:00

Intervista coi vampiri: una giornata particolare con l'Amygdala Production

Written by 

2 Agosto, ore 22:00, Napoli.
Sono qui nella mia stanza nell'afa estiva per scrivere il diario di una giornata atipica: con un po' di fantasia il mio personal computer diventa un calamaio e il mio mouse una piuma bianca: voilà! Ora mi sento davvero come Jonathan Harker, uno dei protagonisti del romanzo di Bram Stoker, Dracula.
Tutto è iniziato questa mattina: armata di straccetto d'aglio e croce (la prudenza non è mai troppa non si sa mai) mi accingo ad incontrare i miei ospiti. Sono in leggero ritardo e mi affretto: non bisogna scherzare coi vampiri, possono sempre reagire male e azzannarti la giugulare, meglio tenerli buoni.
Da lontano li vedo arrivare e, per mia fortuna, non sono in gruppo ma solo due: Roberto Colasante e Flavia Razzano, videomakers, rispettivamente “vampire” director e “vampire” editor di un progetto 'made in Naples', una casa di pruduzione indipendente che già dal nome ci suggerisce che  bisogna aver paura: Amygdala Production. L'amygdala è infatti proprio quella parte del cervello che gestisce le emozioni, in particolare la paura: non stupisce quindi che il loro ultimo lavoro, Linee di sangue, un trailer vecchia maniera, indaghi proprio l'universo dark e sinistro dei vampiri.

Rompo il ghiaccio e parto con la prima domanda, d'obbligo. Mi perdonino i lettori per l'originalità.

D: Com'è nato il progetto Linee di sangue?
Flavia Razzano:
“Il progetto è nato da un'idea che io personalmente avevo da un pò di tempo essendo appassionata dell'universo dei vampiri e che anche gli altri hanno accettato con entusiasmo. È nato da un'idea embrionale sull'universo dei vampiri che si è trasformato in una specie di megacitazione su tutto ciò che conoscevamo dell'universo vampiresco presente oggi".

D: Dei vampiri s'è parlato e straparlato oserei dire. Il vampiro è stato vampirizzato a sua volta in un processo infinito ormai. Nel vasto mondo di questi non-morti a cosa vi siete ispirati e quali sono stati i vostri modelli di ispirazione e riferimento?
Roberto Colasante: “Quando si tratta la figura del vampiro, sia nel campo letterario che in quello audiovisivo, non si può non menzionare il più famoso di tutti, Dracula di Bram Stoker, e ovviamente, la trasposizione cinematografica di Francis Ford Coppola. Volevamo realizzare “una cosa sui vampiri” proprio partendo dalla stimolo creativo di quel film, dove la maggior parte degli effetti speciali sono stati realizzati alla maniera dei film del cinema delle origini. Pochissima computer grafica, molti effetti ottici e trucchi da illusionista. Nel nostro piccolo col video Linee di sangue abbiamo ragionato alla stessa maniera. Del resto il cinema stesso è un’illusione, un effetto speciale".


D: Un omaggio al grande Coppola ripercorrendo le origini da Stoker.
Flavia Razzano:
“Sì, esatto. Una delle cose a cui abbiamo dedicato tempo è stata la citazione di qualcosa di Bram Stoker. Abbiamo cercato di ricreare una scena, nello specifico il primo "tentato" morso di Mina: abbiamo cercato di omaggiare quella scena con gli effetti speciali old style come fece Coppola nel '92. Il trailer poi è ispirato ad un gioco di ruolo virtuale chiamato Vampire Masquered ma che a Napoli ha trovato terreno fertile come realtà di gioco live. Abbiamo usato quello come falsariga principale per creare i personaggi: per esempio le gemelle che si vedono nel corto sono due parti di una stessa personalità che si chiama Janette ma anche gli altri personaggi sono tutti comunque ricalcati su dei personaggi presenti nel gioco".

D: Ultimamente la figura del vampiro è stata molto inflazionata e anche denigrata da alcuni vampiri un po' troppo “glamour” o glitterati. Siamo molto lontani dai vampiri scavati e bruttarelli di Murnau piuttosto che gli affascinanti Dracula di Bela Lugosi e Christopher Lee. Serie tv, blockbuster, parodie e chi più ne ha più ne metta! Come vi rapportate a queste nuove realtà essendo amanti del vecchio classico? Tutti al rogo?
Flavia Razzano:
(sorride) “Dipende dal prodotto di cui parliamo perché ce ne sono tanti da Twilight ai Diari dei vampiri. Io sono grande fan del vecchio stile e i vampiri sono dei personaggi molto affascinanti che se si studia la loro storia li si ritrova ovunque con nomi e caratteristiche diverse. Quello che mi piace delle nuove generazioni di vampiri è che hanno molto spesso giocato su aspetti non propriamente classici come il fatto che non possono uscire al sole... certo non mi piace che 'sbrilluccichino' al sole".


D: Voci di corridoio dicono che con Linee di sangue avete solo iniziato il vostro processo di vampirizzazione. Il web sembra essere il futuro, soprattutto per le piccole case di produzione indipendenti. Dobbiamo aspettarci un vera e propria web-series?
Flavia Razzano:
“Sì, il progetto è quello. La storia del trailer è una storia di potere e violenza, invece nella serie vorremmo proporre qualcosa di totalmente nuovo, scavare nel profondo della psiche. Senza fare molti spoiler (il titolo ancora top secret): il protagonista sarà uno, con richiami agli altri presenti per fare da collegamento".


D: Ma veniamo un po' al progetto “Amygdala”: un gruppo di sei amici che hanno la passione per il cinema nato due anni fa e che ha portato a casa già bei risultati. Un corto noir Black Lips Behind the Door, finalista del concorso CortoNero nel 2012, Il Custode, 2° Classificato del contest 'Portiamo alla luce i beni invisibili' di Zooppa Italia e Fondazione Telecom Italia e poi ancora videoclip musicali. A quale mondo o genere, e mi rivolgo soprattutto al regista,  vi sentite più vicini?
Roberto Colasante:
“Grazie alle esperienze con l’Amygdala Production ho avuto la possibilità di cimentarmi in varie tipologie di audiovisivo. Gli spot sono divertenti da girare. Sono rapidi, diretti, proprio perché sai, già dalla fase di scrittura, che devi assolutamente veicolare un messaggio chiaro, deciso, che arrivi allo spettatore. Il videoclip musicale ti dà più libertà. Ti permette di spaziare a livello visivo, di destrutturare la narrazione, di sforare nella video-arte. Unire la giusta battuta musicale col giusto taglio di montaggio ti dà grande soddisfazione. Realizzare un cortometraggio, una storia vera e propria, è però il mio mondo preferito. Osservare la lenta trasformazione di scene, movimenti, parole, dialoghi, dalla carta alla voce e alla carne degli attori, è un processo che ogni volta mi emoziona e mi spinge a fare meglio.
Essendo una piccola realtà, tutti noi diamo una mano in tutte le fasi della realizzazione di un prodotto audiovisivo. Ci dividiamo in ruoli per efficienza e velocità, ma siamo un’unica anima. Il nostro obiettivo è crescere sempre di più. Abbiamo fatto molti sacrifici, ma le soddisfazioni sono arrivate. Per il futuro abbiamo un po’ di progetti interessanti in cantiere, ma non voglio svelare nulla, soltanto che i non morti non sono morti!”.


Con questa sorta di avvertimento e promemoria saluto i miei ospiti e mi accingo a lasciarli portando a casa molte considerazioni che esulano dalla semplice figura del vampiro diventata troppo spesso carta jolly laddove ci sia mancanza di nuove idee: è vero che è un universo immenso e che si rigenera proprio come i loro protagonisti, ma sono certa che i vari Nosferatu, Lestat, Vlad Tepes, nel loro mondo di “quasi che morti” citando il magnifico Dracula morto e contento di Mel Brooks, staranno storcendo il naso. Non voglio fare di tutta l'erba un fascio, ma la mia passione per i vecchi classici (unita al mio connaturato scetticismo) mi impedisce di apprezzare a pieno le nuove declinazioni vampiresche. I nostri amici “amygdaliani” sembrano avere come obiettivo proprio quello di portare, anzi riportare in luce i vecchi conflitti esistenziali della figura del vampiro: vita/morte, amore/morte, morte/vita eterna.
Oltre all'attesa di questa web-series c'è anche un'altra attesa: debutterà infatti sulla NBC il prossimo 25 ottobre, una serie televisiva statunitense e inglese di genere fantasy dal titolo Dracula basata proprio sull'omonimo romanzo di Bram Stoker. Il protagonista è Dracula, che con il nome di Alexander Grayson si reca nella Londra vittoriana per vendicarsi delle persone che lo hanno tradito secoli prima.
Ad interpretare il conte Vlad sarà l'inquientate Jonathan Rhys-Meyers, conosciuto soprattutto per il suo ruolo in Match Point di Woody Allen e per essere stato uno dei protagonisti della serie tv The Tudors. Due appuntamenti coi vampiri del passato da non perdere.
In preda a questo stormo di pensieri lascio cadere la mia piuma/mouse e chiudo il mio calamaio/personal computer e, mentre qualche vampiro sta per svegliarsi cercando la vita, io mi getto sul letto sperando solo si sopravvivere ad un'altra calda nottata di agosto ricordando che forse davvero, come diceva Čechov: “La morte è spaventosa, ma ancor più spaventosa sarebbe la coscienza di vivere in eterno e di non poter morire mai". 
Sei amici e una passione in comune. Questa è l'Amygdala Production.

 

 

 

Contatti:
YouTube: https://www.youtube.com/user/AmygdalaProduction

Twitter: https://twitter.com/AmygdalaP

Pinterest: http://pinterest.com/amygdalaprod/

 

 

http://www.youtube.com/watch?v=blZzhI3GyeE

 

 

 

 

Latest from Grazia Gala

Related items