“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Sunday, 28 February 2016 00:00

"Discordia": nell'abisso ma con l'abito buono

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Il mondo è un posto meraviglioso. C'è chi è ancora innamorata degli attori dei telefilm, chi gioca ai videogiochi anche in età da pensione, chi vuole fare ancora la rivoluzione, chi odia il Prog, chi litiga al supermercato, chi è in crisi di astinenza, chi su un binario morto, chi quando scrive è troppo contorto. No, il cielo non è sempre più blu, ma c'è una buona notizia; tutti si muore. Nel frattempo però potreste tapparvi gli occhi e gli orifizi ed esser felici animali da circo o continuare a mettervi gli uni contro gli altri, tanto, il fine è felicemente comune.

Mi chiamo Discordia e sono il quinto figlio di Bologna Violenta, il primo nato da una coppia di fatto (Nicola Manzan – Alessandro Vagnoni). Sono rivestito da una solida copertina che mette in primo piano la foto di un disastro ferroviario; ai miei due papà il senso dell'ironia non manca mai. Sono snello, non ho un filo di pancia e in meno di mezz'ora sono capace di raccontare tutta la mia vita.
Sono l'ultimo di cinque figli ma rispetto ai miei fratelli sono venuto fuori in maniera leggermente diversa. Si, i miei fratelli maggiori erano un po' più amorfi e la loro personalità si esprimeva unicamente attraverso un insieme, a volte i vicini di casa, che ben li conoscevano, li definivano “colonne sonore”. Io no, io sono diverso, ho una personalità variegata e potrei piacere anche a chi non ha mai sentito parlare di chi mi ha partorito. Certo, ho tutti i tratti di famiglia: sono feroce, veloce e suonato con precisione chirurgica. Sono fatto di sangue e orchestrazioni ma ho una solida ossatura Grind. Parlo poco, pochissimo, ma rispetto ai miei quattro fratelli è un notevole passo in avanti, loro sono muti. Ah sì, c'è un'ultima cosa che mi differenzia da loro, sono femmina e tutto il tempo ho barato ad appartenere al sesso opposto. Sono femmina, aggressiva, lasciva ed elegante come nel più raffinato dei burlesque. Ti attraggo e ti faccio maledettamente paura, perché chi mi ha partorito ha deciso di voler farmi essere materia assolutamente viva e pulsante, non come i miei predecessori che erano dotati di un carattere cupo e freddo.
Dipingo frustrazioni e mali di vivere, ma anche quegli irresistibili screzi quotidiani che destabilizzano. Non mi mancano colpi di umorismo nero e potrei diventare un vertice delle produzioni estreme neonate. Sì, la mia caratteristica principale è la mutevolezza, ogni pezzo da cui sono composta potrebbe staccarsi da me e vivere di vita propria. Nel ventre mi si agita il suono del cinema e qualcosa che per bellezza, intensità ed originalità evoca il nome dei Fantomas più carnali e poveri di surrealismo.
Sono contraddizione fatta musica o più semplicemente Discordia e sono la creatura più completa di Bologna Violenta. Ti mostro l'abisso ma lo faccio con l'abito buono. L'abisso nel quale continuate a sguazzare come porci in una pozza di fango. Sono nata perché sono stata richiesta da ognuno di voi, perché il vostro esserci non può essere differente dal discordante.

 

 

 

 

Discordia
Bologna Violenta
chitarra, violino, viola, violoncello, sintetizzatori, programmazione
Nicola Manzan
batteria, basso Alessandro Vagnoni
charango su Colonialismo. Minuque "Honeybird" Mizrahi
tromba e trombone Ottone Pesante (Paolo Raineri, tromba, Francesco Bucci, trombone) su Leviatano.
pianoforte su Sigle di telefilm Paolo Polon
voce su Incredibile lite al supermercato Tiffany Taylor
voce su L’eterna lotta tra il bene e le macchine Fabio "Reeks" Recchia
voce su Rapina e lavoro in Mongolia Жон тугалган
voce su Lavoro e rapina in Mongolia Johna Foliowa
etichetta Overdrive Records
anno 2016

Tracklist: 1. Sigle di telefilm; 2. Il canale dei sadici; 3. Incredibile lite al supermercato; 4. Un mio amico odia il prog; 5. Il tempo dell'astinenza; 6. Leviatano; 7. Chiamala rivolta; 8. L'eterna lotta tra il bene e le macchine; 9. I postriboli d'oriente; 10. Binario morto; 11. Discordia; 12. Lavoro e rapina in Mongolia; 13. Il processo; 14. Passetto; 15. I felici animali del circo; 16. Colonialismo

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