“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Wednesday, 21 January 2015 00:00

Buone Pratiche: Teatro Pocket

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Le Buone Pratiche del Teatro è il titolo di un libro – leggo la nota editoriale – “indispensabile per capire cosa è successo, cosa sta succedendo e che cosa succederà nel teatro italiano”. Costituisce  – dice il sottotitolo – “Una banca delle idee per il teatro italiano” poiché racconta, scheda e mette in ordine centoquaranta iniziative che servono e che possono servire a migliorare la condizione del settore teatrale. Ne sono autori e curatori Mimma Gallina e Oliviero Ponte di Pino.

Le Buone Pratiche del Teatro è stata la fonte d’ispirazione di questa intervista. Sfogliando le pagine del libro, infatti, mi sono reso conto che occorreva fare qualcosa per condividere il fatto che – nonostante tutto e a dispetto dello sconforto ampiamente giustificabile – c’è chi prova a migliorare la situazione presente, cercando di immaginare e costruire un futuro diverso. Come rendere merito a chi ha avuto un’idea interessante, l’ha sviluppata, resa effettiva e applicata, riuscendo a produrre un indubbio vantaggio collettivo o generando una nuova esperienza formativa? Dandogli spazio, dandogli parola.
"Da dove comincio?" Mi sono chiesto. Ho deciso che l’inizio poteva essere Andrea Pocosgnich, fondatore e caporedattore di Teatro e Critica. Sia chiaro. Non siamo al critico che intervista il critico. Non ancora, per fortuna. Andrea Pocosgnich è – con i suoi compagni di redazione e con App To You, “azienda leader nel mondo dell’innovazione” leggo dal sito – inventore e realizzatore di Teatro Pocket. Cos’è? A cosa serve? A chi si rivolge? Quanto costa? Questo ed altro nell’intervista che segue. Posso solo anticipare che se siete operatori e distributori teatrali, se siete spettatori o critici, attori, registi, gestori di spazi grandi o piccolissimi in cui si fa scena Teatro Pocket potrebbe davvero interessarvi.
Buona lettura.

Quando e come nasce Teatro Pocket? E quali sono le ragioni che hanno spinto la redazione di Teatro e Critica a dare vita a questa nuova app?
Le idee fermentano nella testa fino a quando dimentichi quando le hai sentite nascere per la prima volta. Comunque nel 2013 il progetto è diventato concreto, ci siamo rivolti ad App To You, giovane realtà di impresa che lavora nel campo dell'innovazione e con loro abbiamo cominciato a lavorarci.
La motivazione è nata dopo anni di osservazione del panorama teatrale italiano: il suo principale problema, per quello che riguarda l'informazione agli spettatori, sta proprio proprio nella frammentarietà. Sentivo l'esigenza di uno strumento che riuscisse a colmare questa lacuna, capace di dirmi quello che accade in città e date diverse con pochi passaggi e  senza il bisogno di cercare nei siti dei teatri che non sempre sono efficaci. Una volta capito che questa esigenza doveva incontrare la tendenza, ormai generale, a usare lo smartphone per qualsiasi cosa, l'idea era pronta.

In che zona sei?”; “Cosa vuoi vedere?”; “Quando vuoi andare?”. Sono le domande rivolte agli utenti di Teatro Pocket. Mi piacerebbe – se possibile – spiegaste, ai lettori napoletani de Il Pickwick (teatranti, uffici stampa, lettori/spettatori), a cosa serve Teatro Pocket, come possono usufruirne e quali sono i vantaggi ad avere la spilletta sul proprio smart.
Per artisti, uffici stampa e lavoratori del settore in generale, è un mezzo di promozione, attualmente unico. Molti teatri certamente hanno già la propria app, alcuni comuni o regioni si stanno organizzando per i propri circuiti, ma Teatro Pocket è l'unica a rappresentare tutto il circuito nazionale. L'utente cercando lo spettacolo del proprio divo televisivo può imbattersi in altre prospettive, essere incuriosito da visioni più artistiche che di botteghino e viceversa; chi cerca la prima dello Stabile cittadino può fare la conoscenza di piccoli luoghi teatrali di cui magari prima ignorava l'esistenza. E tutto è a portata di mano, nel nostro smartphone o tablet: dalle sinossi degli spettacoli, alle indicazioni geografiche, il cast, le date, etc.

Ogni nuova idea porta con sé fatiche ed entusiasmi, fiducia e dubbi. Nel processo di elaborazione e di realizzazione del progetto quali sono state le difficoltà maggiori e quali, invece, le soddisfazioni inaspettate?
Le difficoltà, ma anche le sfide, sono state nel dare forma all'idea, nel modo più "user friendly" possibile e poi nel trovarsi di fronte a una quantità di teatri che farebbe tirare i remi in barca anche ai più volenterosi. E qui ci ha sostenuto un pizzico di follia. Le soddisfazioni sono arrivate dall'accoglienza che abbiamo avuto da parte dei teatri, soprattutto quelli di piccola o media grandezza, come noi anch'essi sentivano il bisogno di questo strumento. Poi, alcuni utenti, ci hanno detto che abbiamo fatto tornare loro la voglia di andare a teatro... chissà se lo faranno, ma intanto si accorgono che c'è un panorama artistico in movimento, che guarda anche all'innovazione.

Il presente. Quanti teatri, al momento, si sono iscritti a Teatro Pocket? E da quali città – non considerando Roma, in cui Teatro e Critica maggiormente s’adopera – si è manifestata maggiore attenzione alla vostra idea?
Tra quelli iscritti in autonomia e quelli inseriti abbiamo censito quasi settecento teatri. Sulla app attivi, con spettacoli, siamo quasi a duecento e crescono ogni giorno. Le città più attive in autonomia probabilmente sono Milano e Napoli, ma ci sono anche molti luoghi di provincia con pochi spazi che si stanno impegnando per esserci. Colgo l'occasione per ribadire che l'iscrizione è gratuita e non ci sono portali ostici da superare con decine di password, basta scrivere ad This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.

Il futuro. Quali ulteriori sviluppi eventuali prevede Teatro Pocket?
Il futuro è nell'interazione: vogliamo creare una vera e propria comunità dando la possibilità agli utilizzatori di scambiarsi pareri sugli spettacoli, rimanere aggiornati in tempo reale e facilitare l'acquisto dei biglietti.

Infine. Proviamo a fare – se vi va – opera di convincimento ulteriore. Occorre assolutamente far parte di questa nuova comunità teatro-virtuale perché…
Troppe volte la cultura italiana e ancor di più il teatro hanno perso importanti occasioni di rinnovamento tecnologico, ora abbiamo la possibilità di colmare un importante gap con il nostro pubblico che, ormai, è abituato a informasi in mobilità. Bastano pochi minuti per caricare su Teatro Pocket la stagione del vostro teatro, ma il ritorno di immagine e di comunicazione vale molto di più.
Passate parola, vogliamo diffonderci per contagio.

 

 

Per informazioni ulteriori:
website di Teatro Pocket http://www.teatropocket.com/

 

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