
Extra La locanda delle chiacchiere
«Il viaggio s’arresta in una locanda: scoppietta la fiamma, una musica dice il suo tono, il bisbiglio di voci vi domina legando i tavoli ai tavoli, gli uomini agli uomini. È qui che i racconti s’incontrano».
In questo articolo non è stata mai usata l’espressione “L’amore ai tempi del Corona”, andate tranquilli. Marquez nella tomba si è già rivoltato parecchio ultimamente. Qui siamo sul genere “Signorina Cuorinfranti” – che poi era un uomo – quando dal New York Post rispondeva ai malati d’amore. Legittimo o fedifrago, tra congiunti e disgiunti, che stava per nascere o stava alla frutta, l’amore in quarantena si è prodotto in numerose combinazioni, che per brevità sintetizzo in quattro gruppi esemplari.
Nel 2008 usciva il settimo disco di Vinicio Capossela dal titolo Da solo. Alcuni lo definirono un déjà-vu, mentre a me è piaciuto. Meno di altri, ma mi è piaciuto. Poi non è che uno può sfornare capolavori come pizze da asporto nella fase due. La canzone simbolo dell’album è Il paradiso dei calzini.
In un video diventato subito virale, sia pure in un focolaio ristretto di pochi amici intellettuali (ora che conosciamo la virulenza vera dei virus possiamo ridimensionare anche la gittata delle nostre polemiche) due scrittrici italiane, Michela Murgia e Chiara Valerio, litigano amichevolmente su Franco Battiato. Il video è qui, ma riassumo: la prima dice che Battiato passa per un intellettuale, ma è un trombone; l’altra ribatte che sarà pure un trombone, ma è ballabile. Soprattutto le affermazioni della prima hanno sollevato un polverone nello stesso circoscritto focolaio. Molta gente ha infatti levato gli scudi a difesa del cantautore siciliano, che fra l’altro pare stia molto male. Sarei pronto a scommettere che la Murgia non ne sapesse nulla, però la cosa non poteva essere presa bene. Comunque, come spesso mi capita in questi casi, a me si è stretto il cuore per altri poveri bastonati che nessuno è corso a difendere, né in quella chiacchierata, né dopo.
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Con grosse calze di lana rattoppata
e con la spada di cartapesta
il principe di Danimarca,
il capo dei guitti va errando
di villaggio in villaggio,
per recitare sulle assi tarlate
di scene provinciali la sua parte tremante.
Come un apostolo affamato,
egli disputa con le ombre polverose
e intreccia contorti duelli con gli spauracchi
del disagio e della miseria.
Che pena viaggiare su squallide panche di legno
con la luna di gesso dal finestrino
e il gran freddo della notte e la testa vacillante
e la noia di un'Ofelia ciarliera,
che ricuce gli orli del sonno con gli aghi di vuote parole.
Che pena inghiottire pane e castagne,
in compagnia di fantasmi dalla camicia stracciata,
sorridendo alla gente che s'affolla
con le ispide lance del vituperio
a trafiggere i guitti.
E in tanta derisione, che pena
ritardar la vendetta e fingersi sempre più pazzo,
mentre la Morte già tende i lacciuoli.
Viaggia Amleto, viaggia ricoprendo
con l'urlo dei bisticci e dei monologhi
il rotolìo ed il rantolo dei treni,
viaggia per le stazioni sudicie d'un mondo
gretto e uniforme come una carta a fiorami,
su cui cade talvolta una macchia di vino.
Angelo Maria Ripellino
Amleto
in Id.
Poesie ultime e penultime
Torino, Nino Aragno Editore, 2006
pp. 525; p. 107
Lo scandalo Polański e la resistenza femminile
Scritto da Valentina Mariani“The history of men’s opposition to women’s emancipation is more interesting perhaps than the story of that emancipation itself”
(Virginia Woolf)
“‘Perché potete girarla come volete, la vostra idiozia della separazione tra l’uomo e l’artista – tutte le vittime di stupro di artisti sanno che non c’è nessuna divisione miracolosa tra il corpo violentato e il corpo creatore. Ci portiamo appresso quello che siamo ed è tutto. Venite a spiegarmi come mi dovrei sentire a lasciare la ragazza violentata fuori dalla porta del mio ufficio prima di mettermi a scrivere, banda di buffoni’. Adèle si alza e se ne va”.
- Roman Polanski
- Adèle Haenel
- Césars
- Virginie Despentes
- Libération
- L'ufficiale e la spia
- Ritratto della giovane in fiamme
- stupro
- molestie
- pedofilia
- Max Weber
- 8 marzo
- Giornata Internazionale della Donna
- femminismo
- Antonio Gramsci
- Tina Anselmi
- questione femminile
- Espressioni
- Valentina Mariani
- Il Pickwick
Per cambiare discorso: il Decreto intercettazioni
Scritto da Venceslav SoroczynskiMentre siamo tutti impegnati a fare ipotesi sulla durata della nostra vita e sul costo settimanale della baby-sitter, forse ci è sfuggita una notizia importante. La novità non viene dalla Cina e non è letale per l’uomo, ma è certamente pericolosa per alcuni suoi diritti fondamentali: il 25 febbraio è stato approvato il Decreto intercettazioni, che dà ai Pubblici Ministeri in un processo penale un nuovo potere sulla vita privata dei cittadini indagati. Il Tribunale può ordinare l’installazione, sui dispositivi utilizzati dai sospetti di alcuni reati, dei cosiddetti “trojan”, software che trasformano lo smartphone in uno strumento di video-ascolto integrale della vita del sospetto. In sé, non sembra neanche una cosa orribile, se non si fanno alcuni approfondimenti.
Mi piaceva quando nevicava, là, in Curlandia. La città di S. si ammantava di neve e mi piaceva soprattutto guardarla dalla finestra del mio modesto appartamento, posto a un piano alto di un edificio del centro storico. Il vento soffiava incessante dal Baltico e i fiocchi di neve danzavano in mille giravolte disordinate, in un vortice impazzito che diventava più chiaro e luminoso sotto la luce dei lampioni.
Percoto Introspettiva
Ministorie adolescenziali e non solo: introspettive, noir e surrealiste.
Ambientate nel cortile della Percoto e non solo e con i soliti protagonisti: Dario, Ale, Seo, Qualli ed altri...
Colloquio di lavoro. Parte Ventesima
Ci sentiremo minacciati o protetti? Ci inseguiranno per sbranarci o per allertarci dei pericoli che incombono sulla nostra specie? O vorranno giudicarci per i disastri e le nequizie da noi messi in atto?
Percoto Introspettiva
Ministorie adolescenziali e non solo: introspettive, noir e surrealiste.
Ambientate nel cortile della Percoto e non solo e con i soliti protagonisti: Dario, Ale, Seo, Qualli ed altri...
Colloquio di lavoro. Parte Diciannovesima
Percoto Introspettiva
Ministorie adolescenziali e non solo: introspettive, noir e surrealiste.
Ambientate nel cortile della Percoto e non solo e con i soliti protagonisti: Dario, Ale, Seo, Qualli ed altri...
Colloquio di lavoro. Parte Diciottesima
Percoto Introspettiva
Ministorie adolescenziali e non solo: introspettive, noir e surrealiste.
Ambientate nel cortile della Percoto e non solo e con i soliti protagonisti: Dario, Ale, Seo, Qualli ed altri...
Colloquio di lavoro. Parte Diciassettesima
Come un gabbiano. Ricordo lontano di un'attrice
Scritto da Il PickwickAnzitutto i suoi occhi. Gli occhi di Vera Fëdorovna Komissaržèvskaja. “Occhi azzurri senza fondo”, come quelli della Sconosciuta blokiana; larghi occhi sgranati e sgomenti; come negli enigmatici ritratti femminili di Jàwlensky. Andrej Belyj così la rimembra: “Tutta occhi: due blu-verde-grigi, enormissimi occhi dalle orbite cupe mi elettrizzavano”. E Georges Pitoëff ricorderà fino alla fine “il suo piccolo viso tragico e gli occhi immensi e tormentati di questa donna che, in lei, sembrava portare tutta intera la passione che ha la Russia per il teatro”. Gli occhi, e la voce incantevole, che anche alle frasi più logore dava cadenze di musicalità malinconica, velature di sogno.
Il gregge espiatorio. Quattro salti fra Salvini e Girard
Scritto da Marcello SaccoGli indios Kaingang, nel Brasile meridionale, sono un popolo che a lungo è stato preda di un sistema di faide interne che, insieme alla pressione dei colonizzatori bianchi, ha minacciato la loro stessa sopravvivenza. Tolleranti verso ogni tipo di offesa, incluso l’adulterio, se consumato all'interno del gruppo, erano invece pronti a reagire in modo cruento per molto meno contro i membri di altri clan, e questo finché la logica degli assassinii a catena non penetrava come un contagio anche nel gruppo elementare, mettendo a repentaglio l’incolumità di tutti.
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